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Venezia, musei

Venezia,musei,secondo fascicolo.
Per chi viene per la prima volta a Venezia,e ovvio che il tempo e preziosismo.In una città d’arte per eccellenza ,con tanti musei,chiese e posti meravigliosi, scegliere
dove andare non e facile.Per facilitare le vostre scelte ,di seguito trovate brevi descrizioni,orari,prezzi di alcuni musei di Venezia.

La prima parte di questo articolo si trova su  indirizzo.

http://dipoco.altervista.org/venezia-museo-orari-prezzi/

musei : accademia

musei : accademia

Accademia.
Fondata nel 1750 con finalità didattiche, conserva capolavori più grandi al mondo ,opere della pittura veneta che vanno dal 1300 al 1700.

Durante la dominazione austriaca, in un periodo di saccheggio continuo, il ruolo dell’Accademia fu fondamentale per trattenere nella laguna, una parte delle opere legate alla tradizione veneziana.
Nel museo sono conservate opere dei più famosi Maestri quali Bellini, Giorgione, Carpaccio, Tiziano e Tiepolo.

Musei, orario,

lunedì dalle 8.15 alle 14.00 (ultimo ingresso ore 13.15)
da martedì a domenica dalle 8.15 alle 19.15 (ultimo ingresso ore 18.30)
Indirizzo: Campo della Carità, 1050, 30123 Venezia
Telefono:041 520 0345
biglietteria ; info e prezzi per mostre speciali

http://www.gallerieaccademia.org/informazioni/costi/

 

Notte dei Musei:

Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo aderisce alla
Notte dei Musei, promossa dal Consiglio d’Europa nei 47 Paesi aderenti, aprendo con ingresso a 1 euro in tutta Italia dalle 20:00 alle 24:00 le porte di numerosi monumenti, musei e aree archeologiche statali.
http://www.tafter.it/2014/06/17/eventi-il-21-giugno-torna-lart-night-venezia-2014/

 

museo storico navale

museo storico navale

Museo storico navale;
Uno splendido museo che racconta la storia della marina italiana e veneziana.
Sorprendenti sono le ricostruzioni di una trireme, di una “galeazza” (galea di grandi dimensioni, protagonista della vittoria sui Turchi a Lepanto nel 1571),Bucintoro, la nave da cerimonia usata dal doge, gondole, siluri guidati da sommozzatori,e altre imbarcazioni tipiche veneziane .

Musei, orario,
Stagione estiva (1/4 > 31/10)
Da Lunedì al Giovedì 8.45 – 13.30 | Venerdì e Sabato 8.45 – 17.30
Domenica e festivi 10.00 – 17,30

Stagione invernale (1/11 > 31/03)
Da Lunedì al Giovedì 8.45 – 13.30 | Venerdì e Sabato 8.45 – 17.00
Domenica e festivi 10.00 – 17.00
Chiuso 25 Dicembre, 1 Gennaio , 1 Maggio
La biglietteria chiude mezz’ora prima
Indirizzo: Riva S. Biasio Castello, 2148 – 30122 Venezia

Tel. 041.2441.399

 

INFO E PRENOTAZIONI

http://www.turismovenezia.it/Venezia/Museo-Storico-Navale-6226.html

 

Musei: Casa Goldoni

Musei: Casa Goldoni

Museo Casa Goldoni
“Casa di Carlo Goldoni”, fu eretta nel XV secolo.
Proprietà della famiglia Rizzi il palazzo fu affittato ai Zentani o Centani, da cui prese
la futura denominazione, ospitando anche una fiorente Accademia artistico-letteraria. Verso la fine del ’600 vi si stabilì il nonno paterno di Carlo Goldoni, Carlo Alessandro, notaio di origine modenese.
La famiglia Goldoni rimase in questa casa, in cui Carlo nacque il 25 febbraio 1707, fino al 1719.
http://carlogoldoni.visitmuve.it/it/pianifica-la-tua-visita/orari/
Palazzo Mocenigo
Il museo espone una selezione di pezzi rari – tessuti e costumi, tra cui originali e sfarzosi abiti del Settecento.Gli abiti e gli accessori esposti, di provenienza veneziana, sono realizzati in tessuti operati, spesso impreziositi da ricami e merletti.

 

Musei, orario,

dal 1° Novembre al 31 Marzo ; 10.00 – 16.00

dal 1° Aprile al 30 Novembre;10.00 – 17.00

Lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio- Chiuso

Biglietteria chiude mezz’ora prima

Indirizzo: Santa Croce, 1992, 30135 Venezia

Telefono: 041 721798

http://www.vivaticket.it/index.php?nvpg[festivalDetail]&id=572&wms_op=museiCivici&Language=ITA

 

vetro di murano

vetro di murano

Vetro di murano
La storia del Vetro di Murano nasce nel 1291 quando si decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente  già prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi incendi, che divenivano particolarmente gravi perché all’epoca le costruzioni erano principalmente in legno.

Indirizzo: Fondamenta Marco Giustinian, 8, 30141 Venezia ,Murano
Telefono:041 739586
Musei, orario
dal 1 aprile al 31 ottobre 10.00 – 18.00

dal 1 novembre al 31 marzo 10.00 – 17.00
Chiuso 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio
Biglietteria chiude 30 minuti prima

Biglieteria

http://www.coopculture.it/heritage.cfm?id=30#
Museo del Merletto di Burano

merletto

merletto

Il merletto di Burano è uno dei più rinomati merletti al mondo.Le prime testimonianze della fioritura del commercio di merletti veneziani risalgono alla fine del XV secolo. Ma la fine della Repubblica di Venezia (1797) coincise con l’inizio di una lenta crisi: la produzione del merletto divenne un’attività esclusivamente familiare, e il numero di merlettaie iniziò a decadere,fino a far correre il rischio di esaurire questa tipica produzione plurisecolare.

dal 1 aprile al 31 ottobre
10.00 – 18.00 (biglietteria 10.00 – 17.30)

dal 1 novembre al 31 marzo
10.00 – 17.00 (biglietteria 10.00 – 16.30)
Chiuso il lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio
Indirizzo: Piazza Galuppi, 187, 30142 Venezia ,Burano
Telefono:041 730034

Biglieteria :

http://museomerletto.visitmuve.it/it/pianifica-la-tua-visita/biglietti/

 

dipinto bizantino

dipinto bizantino

Museo Dipinti Sacri Bizantini

http://www.turismovenezia.it/Venezia/Museo-Dipinti-Sacri-Bizantini-Istituto-Ellenico-6221.html

Museo Diocesano d’Arte Sacra

http://www.veneziasi.it/it/musei-gallerie-venezia/museo-santa-apollonia.html

 

Sc

Scuole veneziane

Le istituzioni chiamate Scuole sorsero a Venezia in epoca medievale. I patrizi aderivano  solo alle Scuole di maggiore importanza per ragioni di prestigio o per assicurarsi i vantaggi  spirituali che esse procuravano; i cittadini di basso livello sociale o che svolgevano attività equivoche non venivano accettati, così pure le donne, se non come membri della famiglia di un confratello.

Alcune Scuole sorsero per riunire i lavoratori stranieri presenti a Venezia: Schiavoni, Albanesi, Bergamaschi ;altre Scuole invece riunivano gruppi di artigiani secondo la professione svolta.Le più importanti furono le Scuole a carattere religioso.

Scuola grande San Giovanni Evangelista di Venezia

http://www.mconline.it/struttura/venezia/148/scuola_grande_san_giovanni_evangelista_di_venezia.htm

Scuola grande dei Carmini

http://www.zainoo.com/it/guida-italia/veneto/visitare-venezia/scuola-grande-dei-carmini

Scuola grande di San Rocco

http://www.turismovenezia.it/Venezia/Scuola-Grande-di-San-Rocco-6489.html

Scuola san Giorgio degli Schiavoni

http://www.arte.it/guida-arte/venezia/da-vedere/museo/scuola-di-san-giorgio-degli-schiavoni-993

Chiese

Musei : chorus chiese

Musei : chorus chiese

A Venezia ci sono più di 250 chiese tra consacrate e sconsacrate.
Chorus contribuisce alla conservazione e alla valorizzazione delle chiese di Venezia, un immenso patrimonio e ne favorisce la conoscenza attraverso un percorso museale che unisce sedici tra i massimi esempi di architettura religiosa di Venezia.

Sedici tra le maggiori chiese di Venezia, visitabili con un unico biglietto, il Chorus Pass.
http://www.turismovenezia.it/Venezia/Le-Chiese-di-Chorus-ed-il-biglietto-Chorus-Pass-99421.html

UN VIAGGIO IN SECOLI D’ARTE,LE CHIESE PIÙ FAMOSE DI VENEZIA
http://www.thatsvenice.it/guide/chiese/

 

 

 

Venezia- un museo, orari e prezzi

Un museo al aperto,Venezia ,è tra le più belle città del mondo ed e considerata, assieme alla sua laguna, tra i siti italiani patrimonio dell’umanità. Per chi entra per al prima volta in Venezia ,rimane colpito dal paesaggio di una città che sembra uno scenario di un film dove tutto e d’epoca ,dove il tempo sembra essere fermato due secoli fa.

Di seguito puoi leggere una breve descrizione dei principali musei di Venezia , gli prezzi e orari.  

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ENGLISH : http://dipoco.altervista.org/venice-museum/

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Palazzo Ducale :

palazzo ducale,e la basilica di san marco-Venezia

palazzo ducale,e la basilica di san marco-Venezia

Considerata la struttura civica più grandiosa in Italia risale 1309. Nel 1577 un incendio distrugge gran parte della costruzione. E stato il luogo più potente d’Europa per 400 anni. Il palazzo Ducale ha svolto tre ruoli principali: residenza del Doge, la sede del governo e palazzo di giustizia .

museo orari :

dal 1 aprile al 31 ottobre. 8.30 – 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.00)

dal 1 novembre al 31 marzo 8.30 – 17.30 (ingresso consentito fino alle 16.30)

Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio

Biglietteria: http://palazzoducale.visitmuve.it/it/pianifica-la-tua-visita/biglietti/

Indirizzo: Piazza San Marco, 1, 30124 Venezia ;Telefono:041 271 5911

Il MUSEUM PASS Palazzo Ducale e altri 10 musei di Venezia,è un ingresso cumulativo per i Musei Civici aperti e quelli collegati. (non sono inclusi Palazzo Fortuny e la Torre dell’Orologio). Ha validità per 6 mesi e consente una sola entrata in ogni Museo, inoltre può essere ritirato in qualsiasi museo inserito nel pass

.http://www.vivaticket.it/index.php?nvpg%5Bevento%5D&id_evento=1017029&wms_op=museiCivici

Basilica di San Marco

Il campanile e la Basilica di San Marco-Venezia

Il campanile e la Basilica di San Marco-Venezia

Un articolo che presenta la storia della basilica di San Marco: http://dipoco.altervista.org/venezia-basilica-di-san-marco-storie-e-realta/

Orari: Basilica: 9.45 – 17.00 –

Domenica e giorni festivi: 14.00 – 17.00 (ingresso gratuito) mentre il Museo di San Marco,Pala d’oro, Tesoro,l’ingresso e a pagamento;

biglieteria : http://www.basilicasanmarco.it/WAI/ita/visite/interne/orari.bsm

Campanile di San Marco:

La storia del crollo,del anno 1902:    http://dipoco.altervista.org/572/

Alto 98,6 metri è uno dei campanili più alti d’Italia.La costruzione, ebbe in origine funzione di torre di avvistamento e di faro.Nel 1609 Galileo Galilei utilizzò il campanile per fare una dimostrazione del suo cannocchiale.

Orari Invernale 09:30 – 16:00

Estivo 09:00 – 21:00

biglieteria: http://teatriemusei.ovest.com/it/campanile-di-san-marco-a-venezia.php

Museo Civico Correr:

Il Museo propone diversi percorsi, appassionanti itinerari alla scoperta dell’Arte e della Storia di Venezia: l’Ala Napoleonica,ospita una collezione di opere del scultore ,di Antonio Canova (1757-1822); poi si passa alle Procuratie Nuove, ideate dall’architetto Vincenzo Scamozzi (1552-1616). Qui, nelle ampie sale sono illustrati diversi aspetti della Civiltà Veneziana. Vi è inoltre inoltre l’esposizione delle collezioni d’arte antica, al secondo piano,con importanti capolavori dell’arte veneta dalle origini al Cinquecento.

Orari museo: 10.00 – 19.00 dal 1 aprile al 31 ottobre

10.00 – 17.00 dal 1 novembre al 31 marzo;

il 25 dicembre e 1 gennaio Chiuso

Biglietteria chiude un ora prima.

Biglieteria: http://www.vivaticket.it/index.php?nvpg[festivalDetail]&id=570&wms_op=museiCivici&SiteVersion=1

Indirizzo: Piazza San Marco, 52, 30124 Venezia . Telefono: 041 240 5211

Ca' d'Oro  Venezia

Ca’ d’Oro Venezia

Ca’ D’oro

La denominazione deriva dal fatto che in origine alcune parti della facciata erano ricoperte d’oro. Questa rifinitura faceva parte di una complessa policromia, oggi scomparsa, ritenuta uno dei massimi esempi del gotico fiorito a Venezia. La galleria ospita la collezione di opere d’arte raccolta da Giorgio Franchetti nella sua vita. In seguito alla donazione allo Stato italiano (1916) sono affiancate alcune raccolte statali da cui provengono la maggior parte dei bronzi e delle sculture esposte, oltre a numerosi dipinti veneti e fiamminghi.

Orari di apertura

Lunedì 08:15 – 14:00

Dal martedì alla domenica 08:15 – 19:15

L’accesso alla Ca’ d’Oro è consentito ad un massimo di 30 persone alla volta. La prenotazione per i gruppi è obbligatoria, il costo è di € 1,50 a persona per gli adulti e € 7,00 per i gruppi di studenti.

Telefono +39 041.5222349

Sito internet : www.cadoro.org

Prezzo per persona: € 6,00 senza esposizioni

Prezzo per i minori di 18 anni: gratuito

Prezzo dai 18 ai 25 anni: € 3,00 senza esposizioni

Prezzo per oltre i 65 anni :gratuito Studenti (con lista nominativa firmata dalla scuola) :gratuito In caso di mostre il biglietto subirà variazioni.

Indirizzo: Cannaregio, 3932, 30121 Venezia Telefono:041 522 2349

Peggy Guggenheim collection

La Collezione Peggy Guggenheim è uno dei musei più importanti in Italia per l’arte europea e americana del 20 ° secolo. Si trova a Peggy ex casa del Guggenheim, Palazzo Venier dei Leoni, sul Canal Grande a Venezia.

Orario museo

Apertura 10-18 tutti i giorni

Chiuso il martedì e il 25 dicembre Informazioni generali tel: 041.2405.411 fax: 041.520.6885 e-mail: [email protected]

Biglieteria: http://www.guggenheim-venice.it/museum/info_biglietteria.html

Indirizzo: Dorsoduro, 701-704, 30123 Venezia Telefono: 041 240 5411

museo ebraico Venezia

museo ebraico Venezia

Museo Ebraico di Venezia

Avvertendo la necessità di organizzare la presenza ebraica in Venezia, il governo della Repubblica, con decreto del 29 marzo 1516, stabilì che questi dovessero abitare tutti in una sola zona della città, nell’area dove anticamente erano situate le fonderie, “geti” in veneziano; inoltre stabilì che dovessero portare un segno di identificazione e li obbligò a gestire banchi di pegno a tassi stabiliti dalla Serenissima, nonché a sottostare a molte altre regole, per avere in cambio libertà di culto e protezione in caso di guerra.

Il museo è diviso in due aree, la prima dedicata al ciclo delle festività ebraiche e agli oggetti utilizzati per la liturgia, la seconda – impostata più didatticamente – racconta la storia degli ebrei veneziani attraverso immagini e oggetti.

Orario museo

Aperto 09.00 – 19.00 dal 1 giugno al 30 settembre 09.00 – 17.30

Chiuso dal 1 ottobre al 31 maggio

Museo, sinagoghe e cimitero sono chiusi il sabato e le festività ebraiche, 25 dicembre, 1° gennaio e 1° maggio.

Biglieteria: http://www.coopculture.it/ticket.cfm?office=Museo%20Ebraico%20di%20Venezia&id=38 http://www.museoebraico.it/informazioni.html

Indirizzo: Sestiere Cannaregio, 2902/b, 30121 Venezia ,Telefono:041 715359

Ca Pesaro ,museo

Ca Pesaro ,museo

Ca’ Pesaro,

il più importante palazzo barocco della città, opera di Baldassarre Longhena.Dal 1902 è sede della collezione d’arte moderna del Comune di Venezia; museo orientale; collezione di sculture.

Orari museo.

Dal 1 aprile al 31 ottobre 10 – 18 (biglietteria 10 – 17)

Dal 1 novembre al 31 marzo 10 – 17 (biglietteria 10 – 16)

Chiuso lunedì e 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Biglieteria: http://www.vivaticket.it/index.php?nvpg[festivalDetail]&id=573&Language=ITA&wms_op=museiCivici&SiteVersion=1 Indirizzo: Santa Croce, 2076, 30135 Venezia Telefono:041 721127

Ca’Rezzonico

Ca Rezzonico Venezia

Ca Rezzonico Venezia

A Ca’ Rezzonico, in uno splendido palazzo di Baldassarre Longhena, una ricca dimora veneziana ospita una preziosa raccolta di mobili e dipinti del Settecento veneziano.

Orari museo: dal 1 aprile al 31 ottobre 10.00 – 18.00 (biglietteria 10.00 – 17.00)

dal 1 novembre al 31 marzo 10.00 – 17.00 (biglietteria 10.00 – 16.00)

Chiuso martedì, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Biglieteria: http://carezzonico.visitmuve.it/it/pianifica-la-tua-visita/biglietti/

Indirizzo: Dorsoduro 3136 – Fondamenta Rezzonico, 30123, Venezia  ,Dorsoduro

Tel.: Call center tel. 848082000 – dall’estero tel. (+39)04142730892

Web: http://carezzonico.visitmuve.it/

Se non hai soldi e decidi di fare una breve visita,guarda il sito; “Cosa fare a Venezia con meno di 5 Euro”. http://www.venicebanana.com/a_meno_di_5_euro.html

 

Segue  http://dipoco.altervista.org/venezia-musei/

Biennale Venezia

Biennale Venezia

Biennale Venezia

Storia;

La prima Biennale internazionale d’arte di Venezia viene inaugurata,ai giardini di castello ,il 30 aprile 1895.Sono presenti il re Umberto I e la regina Margherita.

Dalla prima esposizione vediamo la partecipazione internazionale dell Belgio,Austria -Ungheria,Danimarca ,Francia ,Germania ,Inghilterra , Norvegia ,Olanda ,Russia ,Spania ,Svezia.

Nelle prime edizioni della Biennale,tutte le opere erano raccolte nel Palazzo del’esposizione , che al inizio si chiamava “Pro Arte “,con la facciata classica progetta dai pittori Marius de Maria ,e Bartolomeo Bezzi. Chiamato in seguito “Italia “il padiglione subi nel tempo ampliamenti e modifiche ,principalmente nella sua facciata .

Poi anche i paesi stranieri iniziarono a costruire il proprio padiglione .Il primo fu Belga (1907) ,poi Ungheria ,Germania,Inghilterra (1909) Francia (1912),Russia (1914).

Il padiglione di Venezia -1932 fu progettato dal architetto Brenno del Giudice,destinatoBiennale Venezia ad accogliere le arti decorative veneziane ,in particolare vetro e merletto. Negli anni settanta la Biennale esce dal “recinto” dei giardini per individuare nuovi spazzi espositivi nel intera città. Per questo motivo sono stati restaurati ed attrezzati nuovi edifici dell’Arsenale – (le Corderie 1980).

Nel 1930 la Biennale organizza il primo festival della musica contemporanea ;

1932 la prima Mostra internazionale dell arte cinematografica ,una delle più importante mostre del settore; 1930 il primo festival del teatro;

1980 prima mostra internazionale di architettura ;

1990 il primo festival della danza. giardini-biennale Dal 1910 iniziano ad essere presentate mostre personali di grande rilievo internazionale come Gustav Klimt (acquistata per il museo Ca Pesaro),Pierre Auguste Renoir, Gustave Colbert ;e mostre dedicate agli artisti impressionisti come :Paul Cesano (1929),Vincent Van Gogh (1920),Amedeo Modigliani (1922),Edgard Degas (1924),August Renoir (1938),Franz Marc (1928),Paul Gauguin (1920),Monet(1932).

Dopoguerra ,la Biennale premete un reale aggiornamento sui movimenti artistici contemporanei con mostre dedicate al impressionismo 1948,Movimento Fauves 1950;ai Cubisti 1950,Futurismo storico 1950,Espressionismo 1952,Scultura contemporanea 1952,Surrealismo 1954,Arta astratta 1954,Pittura Americana 1956. In questi anni si formano correnti e pittori italiani che avranno una grande rilevanza nel panorama artistico nazionale.

Negli anni sessanta la Biennale continua la politica di aggiornamento facendosi promotrice delle nuove correnti artistiche con il movimento Pop Art americano -che ha un grandissimo successo. il padiglioneSeguono gli anni sessanta con le correnti artistiche : Land Art, L’arte Povera ,Body art happening, Videoarte, Fotografia.

Negli anni ottanta e novanta,la Biennale attraversa momenti di crisi e successo,cercando una nuova identità .

Il 23 gennaio 1998 viene approvato il decreto legislativo con cui la Biennale è trasformata in personalità giuridica di diritto privato e assume la denominazione di “Società di Cultura” La Biennale di Venezia.

Gli spazi del Arsenale dedicati alla Biennale si ampliano,comprendendo  le Corderie, Artiglierie, Gaggiandre, alcune Tese Cinquecentesche e le Tese delle Vergini.

2001 -Shakespeare & Shakespeare, un progetto interdisciplinare che vede coinvolti tutti i settori della Biennale in un comune omaggio all’opera shakespeariana.

2002 Temps d’images, dedicato ai rapporti tra spettacolo dal vivo,nuove forme di creatività e media televisivi e cinematografici; il festival ha luogo anche a Bruxelles e Parigi.

Dal 15 giugno al 2 novembre 2003 la mostra registra l’afflusso record di 260.000 visitatori;

La Biennale di Venezia ,  festival del film , Lido

La Biennale di Venezia , festival del film , Lido

Il 15 gennaio 2004 viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto di riordino della Biennale, che viene trasformata in Fondazione.

Biennale d’arte di Venezia 2013: i segni di una rivoluzione .Il tentativo è chiaro fin da subito: ridare un valore al immagine.

I specifici pass per più ingressi con diverse formule cumulative , permettono di unire alla visita dei padiglioni anche quella del :

57° Festival Internazionale di Musica Contemporanea,

del 42° Festival Internazionale del Teatro

e della 70° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (dal 28 agosto al 7 settembre 2013).

La 55 esima edizione della Biennale di Venezia , il più grande palcoscenico del mondo dell’arte internazionale,chiude con oltre 475.000 visitatori.

2014 La 14 esima edizione di Mostra di Architettura della Biennale di Venezia,torna all’antico e sperimenta il futuro.

Calendario 2014 http://www.labiennale.org/it/calendario/

Dal 7 giugno al 23 novembre apre al pubblico Fundamentals, la 14 esima Mostra di Architettura diretta da Rem Koolhaas. 66 i Paesi partecipanti: nei loro padiglioni raccontano come è cambiato il modo di costruire negli ultimi 100 anni http://www.labiennale.org/it/architettura/news/25-01.html?back=true

Heinz Mack-Le collone d'oro

Heinz Mack-Le collone d’oro

Dal 3 giugno al 23 novembre 2014, in concomitanza della Biennale di Architettura, l’installazione dell’artista tedesco Heinz Mack rimarrà esposta sul piazzale dell’isola di San Giorgio Maggiore. Sono ben 850.000 le tessere di mosaico in foglia d’oro realizzate dall’azienda vicentina Trend per rivestire le 9 svettanti colonne, alte oltre 7 metri, dell’installazione dell’artista tedesco Heinz Mack.

Altri articoli:  http://dipoco.altervista.org/vedi-articoli/

 Visita il mio sito:  http://ginocosta.altervista.org/blog/reddito-extra/

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Venezia-Testa detta del Carmagnola

ENGLISH : http://dipoco.altervista.org/venice-carmagnolas-head/

francesco bussone carmagnola

Venezia – La  testa, detta del Carmagnola ,viene assimilata ad una testa in porfido rosso posta nel loggiato della basilica di San Marco,infissa sul pilastrino nell’angolo sud-ovest della balaustra.

Francesco Bussone, detto Carmagnola, era un capitano generale della Serenissima. Riconosciuto colpevole di tradimento e di connivenza con il nemico, Filippo Maria Visconti, fu decapitato nel 1432. L’accusa è ingiusta per questo capitano che ha dedicato le sue capacità militari a Venezia. La sua testa comunque deve restare esposta al popolo secondo l’usanza, dando avvio,nell’immaginario popolare a una leggenda rimasta viva a lungo. In realtà la testa in porfido proveniente dal saccheggio di Costantinopoli durante la IV Crociata del 1204. Riguardo l’appartenenza della testa sono state avanzate varie proposte. La teoria oggi più accreditata, è che si tratti del ritratto di Giustiniano I,ultimo imperatore romano d’Oriente che regna dal 527 al 565.

la testa di carmagnola

la testa detta di carmagnola

Nato a Carmagnola (provincia di Torino),da una povera famiglia contadina Francesco Brussone ,uno dei più grandi capitani di  ventura del XIV secolo ,fu protagonista di uno dei tradimenti più misteriosi della storia di Venezia . Scelse il nome di battaglia ” Carmagnola” ,nome del suo paese di nascita .Lo stemma della sua insegna erano tre capretti che ricordano le sue umile origini.

il leone  in lotta.con il serpente

il leone in lotta.con il serpente,campanile san Polo

In realtà riceve il titolo di conte ma non di di Carmagnola come suggeri Alessandro Manzoni nella sua tragedia -il conte di Carmagnola-1816. Cominciò la carriera a Pavia nel 1411, intervenendo in difesa di Gian Galeazzo Visconti, e rimane con la sua vedova ,dopo la morte di esso. Riesce a sconfiggere i nemici di Visconti ,guadagnando il feudo di Castelnuovo,Scrivia ,il titolo di Conte e la mano della sua nipote Antonia Visconti . Da quel momento Carmagnola rimosse dal proprio scudo gentilizio i tre capretti e li sostituì  col biscione visconteo, l’aquila imperiale e il titolo di Vicecomes . I rapporti con Filippo Maria Visconti peggiorano ,sotto la gelosia e le critiche dei suoi rivali ,che convinsero il duca ad allontanarlo ,affidandoli il governatorato a Genova,da poco riconquistata, un esilio di fatto. Per Carmagnola era evidente il segno di sfiducia e di perdita di potere. Rompendo il rapporto con il Duca ,Carmangola fuggi con pochi fedeli in Savoia,dove Amedeo VIII rifiuto di  accoglierlo.

La cattura del conte di Carmagnola

La cattura del conte di Carmagnola

Isolato, tradito ed espropriato di titoli e beni, Carmagnola puntò su Venezia. La Serenissima lo ingaggiò; lo nominò Capitano Generale della coalizione veneto-toscana e lo acquartierò a Treviso.Qui, il duca di Milano cerco di ucciderlo per avvelenamento ma senza successo,perché l’attentato fu scoperto. Francesco parti per combattere contro Visconti ,assieme alla lega composta da Firenze, Ferrara,Mantova e Monteferrato. A Malcodio (12 ott 1427) l’esercito Visconteo fu costretto alla resa .Francesco sforza tento un ultima resistenza ma fu ferito e costretto a rifugiarsi a Soncino. Carmagnola non lo insegui.L’esercito veneziano fece molti prigionieri sul campo di battaglia fra quali Carlo Malatesta. Dopo Maclodio ricevette in dono un palazzo sul Canal Grande e la signoria di Castenedolo nel Bresciano.

esecuzione di carmagnola-ilustrazione  ottocentesca

esecuzione di carmagnola-ilustrazione ottocentesca

Dopo la pace ( stipulata con la maledizione del Papa ),i veneziani ,insoddisfatti,trovarono colpevole Carmagnola per il mancato inseguimento dei superstiti ,sospettando l’intenzione di Carmagnola di tradire a favore di Francesco Sforza.

Ai primi di gennaio del 1429, adducendo a motivo il recupero dei suoi Familiari, il Conte chiese lo svincolo del suo contratto per un anno. Il Senato della Repubblica non gli credette e il 10 del mese respinse la richiesta, riassumendolo d’ufficio con mille ducati al mese per una ferma biennale.

Durante l’assedio al castello di Sconcio ,Carmagnola cade in un imboscata ,perdendo più di seicento cavalli. Poi fu accusato di  non lealtà quando non fu in grado di soccorre Nicolo Trevisan,e poi Cavalcabo -che combattevano contro i Milanesi e che furono sconfitti per il mancato appoggio. Con una stratagemma Carmagnola fu chiamato a Venezia ( col pretesto di consultazioni ) ,arrestato a Palazzo Ducale e torturato. Si narra che Carmagnola avvarrebbe confessato il suo tradimento sotto al tortura . Il 5 maggio fu condotto in piazzetta .Alla presenza della moglie e delle quattro figlie, con un bavaglio in bocca e le mani legate alla schiena fu decapitato.

La storia del conte di Carmagnola:  http://www.ornellamariani.it/personaggi/francesco_bussone_conte_di_carmagnola.html

testa detta di carmagnola-campanile san Polo

testa detta di carmagnola-campanile san Polo

Sul portale del campanile della chiesa di di San Polo sono raffigurate due immagini: una, quella a destra, rappresenta un leone che mostra una testa decapitata .Alcuni dicono che si tratta di di Marin Faliero,  http://dipoco.altervista.org/doge-venezia-marin-faliero/ ma altri dicono che si tratti della testa del Conte di Carmagnola . La prova è comprovata dal leone di sinistra, avvinghiato in una lotta mortale con un biscione, simbolo dei Visconti ed anche dello stemma del condottiero Francesco Bussone.

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Casa dei Sette camini Venezia

La Casa dei Sette camini fu costruita a Venezia come abitazione popolare nel 1700.Nasce come un edificio povero,per ospitare gli operai che lavorano nelle fabbriche vicine (cotonifici,filande). Ha l’insolita caratteristica di avere allineati sul lato prospiciente al canale  sette camini. La Casa dei Sette camini ha subito una grossa ristrutturazione 1995.Per salvarlo dal acqua alta ,tra gli altri lavori l’edificio ,pesante seicento tonnellate, e stato tagliato alla base e sollevato di 40 centimetri (in soli tre giorni ,tramite 62 martinetti idraulici). Il restauro ha portato a rendere quasi irriconoscibile la Casa dei Sette camini,mantenendo pero una caratteristica avvenuta nei secoli per il peso dei camini: sulla facciata che guarda il rio , una lievissima pendenza in avanti .

casa dei sette camini 1

casa dei sette camini Venezia

Il Comune, proprietario dell’immobile, ricava cosi sette miniappartamenti al piano terra,in aggiunta ai 14 preesistenti dei due piani superiori. Al opinione dei veneziani,dopo il restauro, la Casa dei sette camini ha perso la sua originale bellezza venendo ad assomigliare ad una casa rurale della terraferma.    http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/12/Cosi_alzata_Casa_dei_camini_co_0_9605128319.shtml

casa dei sette camini

casa dei sette camini- dopo il restauro

A Venezia,un problema maggiore e l’ acqua alta ,che quando arriva invade il piano terra di numerosi edifici rendendoli inagibili.Tra gli altri palazzi a rischio alta marea , che hanno bisogno di un sollevamento di almeno 80 cm,ci sono il Palazzo dei Camerlenghi a Rialto ; la Chiesa di San Moisè nelle vicinanze di San Marco. Il sistema di sollevamento dei fabbricati con i martinetti però non è un novità per Venezia. Già nel 1980, il palazzo che ospita il Liceo Marco Polo, in fondamenta San Trovaso, nelle immediate adiacenze del Ponte delle meravegie (meraviglie), è stato sollevato di 90 cm. Questi tipi di sollevamenti oltre al costo elevato,non garantiscono un sollevamento uniforme ,sicuro, (nonostante i sensori posti in diversi punti dell edificio per controllarlo durante il sollevamento),rischiando spostamenti improvvisi ed il crollo del intero edificio.

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Venezia- Eventi meteo strani

venezia- eventi meteo strani.

Eventi meteo strani ci sono sempre stati nel mondo nel passare del tempo. A venezia oltre le maree ,la più alta nel 1966

http://dipoco.altervista.org/venice-the-highest-tide/

sono da ricordare alcuni eventi rari ed inaspettati per una città con un clima tipico della Pianura Padana, con temperature minime invernali (1 °C in media),una transizione tra il clima continentale e il mediterraneo .

eventi meteo-laguna ghiacciata

eventi meteo-laguna ghiacciata

Laguna ghiacciata,

La laguna ghiacciata a Venezia non è un evento meteo che si verifica spesso.

L’acqua salata non ghiaccia a 0 gradi, ma ad una temperatura più bassa. Inoltre la corrente di marea fa che l’acqua sia sempre in movimento.

A partire dal 17 gennaio 1929,ci furono una decina di giorni con nevicate quasi ininterrotte. Il 4 febbraio sull’Altipiano Carsico ci sono stati -14°, la temperatura più bassa degli ultimi 32 anni.Ghiacciati tutti i fiumi e laghetti alpini. Anche a Venezia la minima è scesa a -9,2°, dato del tutto eccezionale. 5 febbraio 1929 .A Padova la temperatura è scesa a -16,3° un dato che non si ricorda a memoria d’uomo. Anche le altre città del Veneto hanno toccato valori rigidissimi; a Venezia -10°.

Laguna ghiacciata Venezia Cannaregio

Laguna ghiacciata Venezia Cannaregio

La città viene investita da un gelo straordinario.La neve dei giorni successivi fa aumentare lo strato di ghiaccio.Con tutta la laguna ghiacciata Venezia diventa uno spettacolo .Lo spessore di giaccio permette agli uomini di camminare sulla laguna . „ Nel 1929 non c’era ancora il ponte della Libertà e la gente ha percorso la Laguna a piedi per arrivare alla Terraferma.Si poteva arrivare a piedi dalle Fondamenta nuove al cimitero,dalla isola di Torcello fino a Venezia “.

Un evento meteo,più recente ,l’ondata fredda che ha colpito l’Italia nel gennaio 1985 è stata una tra le più rigide tra quelle riscontrate dal 1951 in poi.A causa dell’afflusso di masse gelida provenienti direttamente dalle regioni polari, in molte località scese di 10 gradi e anche oltre al di sotto dello zero.Poi arrivò la neve, e più esattamente quella che in molti in Italia considerano la “nevicata del secolo”. Per 72 ore, caddero tra i 70 ed i 90 cm di neve (30 a Venezia).La temperatura minima -9°C fece ghiacciare la laguna quasi totalmente.

Nel 2012, il ghiaccio, dalle zone più aperte, si e’ spinto fino ai canali più interni del centro storico e del Canal Grande,con grande stupore non solo dei veneziani ma anche dei turisti, che stanno arrivando per il Carnevale partito un po in sordina proprio per le temperature rigidissime.

http://www.meteoweb.eu/2012/02/veneto-tregua-di-gelo-e-maltempo-ma-la-laguna-di-venezia-resta-ghiacciata/116328/  

Tornado a Venezia

eventi meteo -tornado venezia

eventi meteo -tornado venezia

Un evento meteo strano e stato quello dell 11 settembre 1970.Una tromba d’aria assassina, percorse 70 chilometri,dirigendosi verso Venezia.Partendo da Colli Euganei passa per Padova,Abano Terme e Selvazzano Dentro. Arrivata a Venezia investì in pieno un motoscafo prossimo all’isola di Sant’Elena. Morirono 21 persone.Alle 21.45 colpì il Camping Cà Savio dove si trovavano circa 300 persone: 80 tende distrutte, 57 bungalow rasi al suolo. Il tornado si fermo a Cavallino Treporti  dissolvendosi.Provocò in tutto 36 vittime, 500 feriti e danni per oltre 5 miliardi di vecchie lire. Il tornado del settembre 1970 è stato uno dei fenomeni più violenti che non abbia mai colpito Italia. http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=484677

lapide alle vittime del tornado del 1970 santa elena

lapide alle vittime del tornado del 1970

Il 12 giugno 2012 parte della Laguna di Venezia venne devastata da un altro tornado. Colpite le Isole di Sant’Erasmo e Sant’Elena. Le folate di vento (stimati ad oltre 120 km/h),creano danni ai edifici vecchi( scoperchiati,la biglietteria Actv,trasporti pubblici venezia, inclusa). La tromba d’aria spazza via trentaquattro barche a remi ,finite ammucchiate attorno ad un albero . Molti alberi caduti,alcune persone ,sono rimaste bloccate dalla caduta dei rami,ma non sono stati feriti gravi.In alcuni punti della città la navigazione è stata bloccata.

Altri eventi strani che colpirono Venezia nella storia sono stati i terremoti

Per Venezia più grave fu il terremoto del 1093 che “storse il Campanile  di S. Angelo e ne seguì, addietro mortalità e carestie”.

giardino dei Papadopoli -Venezia

giardino dei Papadopoli -Venezia

Il terremoto di Villaco del 1348, dell’XI grado, che fece rovinare molti campanili in Venezia .

Un altro aspetto riguarda l’avvento di ondate di maremoto: “Il Canal Grande rimaneva ogni tratto asciutto in modo da lasciare vedere il fondo, mentre l’acqua si riversava ora da un lato ora dall’altro”.

Nei secoli seguenti sembra assistere ad una diminuzione dell’intensità dei sismi fino al secolo XIX che fu caratterizzato da “quiete sismica” poiché nell’area veneziana si ebbero pochi risentimenti di rilievo.

Da agosto alla fine di novembre 1997, uno sciame sismico, generalmente con Magnitudo Richter inferiore a 3, ha interessato l’area settentrionale della Provincia di Venezia.

Venezia, 29/05/2012. Crollo sattua ai giardini Papadopoli.

Venezia, 29/05/2012. Crollo sattua ai giardini Papadopoli.

Nella prima mattinata , martedì 29 maggio 2012, il Centro e il Nord dell’Italia sono stati sconvolti da un nuovo violento terremoto. L’epicentro del sisma,si è avuto nella Pianura Padana Emiliana, e più precisamente nel territorio della provincia di Modena (tra i comuni di Medolla, Mirandola e Cavezzo). La scossa più forte avvertita  è stata registrata pochi secondi dopo le 9, e ha avuto una magnitudo di 5.8 gradi.

A Venezia il terremoto ha provocato la caduta di una statua che ha sfiorato una donna ai Giardini Papadopoli dove diverse statue sono pericolanti.

 

Venezia 21 giugno 2013 „Una forte scossa di terremoto,magnitudo di 5.2, è stata avvertita in tutto il Nord Italia e in parte del Centro pochi minuti dopo le 12.30 .L’epicentro è stato localizzato tra Emilia e Liguria, a Fivizzano in provincia di Massa Carrara.A Venezia si e sentito pero non ha fatto alcun danno.

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Le due colonne della piazzetta San Marco

le due colonne della piazzetta di san marco

le due colonne della piazzetta di san marco

Le due colonne della piazzetta San Marco,con le statue di San Teodoro ed il leone di San Marco, dovevano essere originariamente tre, ma la terza colonna venne perduta assieme alla nave  durante lo sbarco.
Una volta scaricate le due colonne rimasero in orizzontale per oltre un secolo, non trovandosi il modo di alzarle in verticale.
Grazie all’ingegno di Nicoló Stratonio, costruttore bergamasco,le due colonne poterono trovare la posizione giusta.
Nicolò era noto già come ideatore di montacarichi a contrappeso ,con quali e stato possibile innalzare il campanile di San Marco,e come costruttore del ponte della Moneta (la prima versione del ponte del Rialto ;il nome viene dal’antico  palazzo della  zecca in cui si coniavano le monete della Repubblica , al estremità orientale del ponte).

http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Carlomorino/Zecca_di_Venezia

Il metodo usato prese il nome di “acqua alle corde”,e usava la particolarità delle corde di Montferrand raising columncanapa che ,se bagnate ,aumentano di diametro e diminuiscono di lunghezza.Fissando le basi delle collone in un buco di fissaggio ,fecce legare al altra estremità le corde che passavano lungo la colonna e venivano fissate a terra in un punto lontano .
Bagnando le corde,queste si accorciavano e facevano alzare le colonne tanto per inserire sotto uno spessore .

Si dice che il Governo della Serenissima decise di premiare Nicolò, concedendogli l’unica
licenza per i giochi di azzardo. Poteva gestire una bisca per il gioco dei dadi, fino ad allora severamente proibito in tutta la città. Ma questa concessione aveva una clausola: da quel momento Nicolò Stratonio diviene Nicolò Barattiere cioè quello che pratica il baratro o tiene un banco di baratteria.
Il posto dove si potevano esercitare questi giochi era fra le due colonne di Piazza San Marco,poiché in quel luogo veniva eretto molto spesso il patibolo per condanne a morte ed era evitato dai cittadini .Quindi il flusso dei clienti era molto ridotto.
La famiglia dei Barattieri hanno presente sullo stemma di famiglia ,tre dadi in ricordo del origine del nome.

 

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San Teodoro-Venezia

San Teodoro-Venezia

San Teodoro Venezia

San Teodoro Venezia

San Teodoro,(Todaro per i veneziani) santo bizantino e guerriero, primo protettore della città,di Venezia,viene raffigurato in marmo ,su una delle collone della piazzetta di San Marco nell’atto di uccidere un drago, metafora del bene che vince il demonio in forma rettile,immagine del maligno, che emette fuoco,che distrugge.

 (La statua è in realtà una copia, l’originale si trova all’entrata di Palazzo Ducale).

san todaro l'originale

san todaro l’originale

San Teodoro di Amasea (l’odierna città di Amasya in Turchia) noto anche come Teodoro Tiro (dal greco Tyron = soldato) era un soldato dell’esercito romano nel Ponto, che subì il martirio per la fede in Cristo.Egli fu martirizzato per essersi rifiutato di fare sacrifici agli dei romani, ed aver dato fuoco al tempio di Cibèle, un antica divinità venerata in Anatolia.Fu torturato e poi gettato in prigione.

Gli offrirono perfino la carica di pontefice se lasciava la sua fede. Teodoro rifiutò , non riconoscendo i loro dei,e testimoniando che non gli avrebbero strappato una sola parola, un solo gesto contro la fedeltà che doveva al Signore.

Il giorno 17 febbraio, probabilmente fra il 306 e il 311 d.C., venne bruciato vivo,sotto l’accusa di essere cristiano.La leggenda racconta che Teodoro non senti il bruciore delle fiamme, morì senza dolore e rese l’anima glorificando Dio.

Fu seppellito ad Euchaite, una località vicino ad Amasea,in Turchia, città che nel corso del decimo secolo venne chiamata anche Teodoropoli (l’etimologia del nome Teodoro deriva dal greco: “regalo di Dio”).

Scuola Grande di San Teodoro

Scuola Grande di San Teodoro

La Scuola Grande di S. Teodoro, dedicata al primo patrono di Venezia, fu costruita a partire dal 1580 su iniziativa della confraternita composta da mercanti ed artigiani che in quell’epoca era ospite presso la Chiesa di San Salvador. Qui si riunivano i membri della corporazione dei commercianti e degli artigiani, che si aiutavano reciprocamente in caso di bisogno.

Sulla facciata secentesca troviamo cinque statue sulla sommità rappresentanti San Teodoro e quattro angeli. Le sculture sono di Bernardo Falcon (seconda metà del XVII secolo). Il salone fu progettato e realizzato da Baldassarre Longhena ed adornato con dipinti risalenti al ‘600 e ‘700 del Vassilacchi, Jacopo Palma il giovane, Balestra, Bassano.

Nel 1999 I Musicisti Veneziani iniziarono a tenere le proprie Stagioni Concertistiche all’interno della Scuola Grande ed essa divenne la più prestigiosa Sala da Concerto di Venezia.  

http://www.duepassinelmistero.com/Veneziainsolita.htm

Le reliquie del martire furono trasportate dall’Oriente a Brindisi ,città di cui è tuttora patrono ( conservate in un’urna reliquiario presso un altare della cattedrale di Brindisi).

In realtà si presume un “sequestro” del prezioso carico diretto dall’Oriente a Venezia. In conseguenza , a Venezia apparve un altro Santo Teodoro, non più soldato ma generale conosciuto come Teodoro di Eraclea o anche come Teodoro Stratelate ( dal greco Stratelátes = portatore di lancia). Fu torturato e crocifisso ad Eraclea Sintica in Tracia ,per ordine di Licinio (Augustus nel 308),e (anche lui) sepolto a Euchaite.

cappella Isidoro, basilica di San Marco

cappella Isidoro, basilica di San Marco

Nel 1267 suoi resti vennero asportati e portati a Venezia,nella Chiesa di San Salvador dove divenne il primo patrono della città di Venezia. Nel altare della chiesa ci sono ancora le ceneri del santo.

Venezia lo festeggia il 9 novembre , come patrono della città fino al XIII secolo. Una piccola chiesa intitolata a lui e esistita fin dal VI secolo nell’area attualmente occupata dalla basilica di San Marco.

Cappella di S. Isidoro ,situata sul fondo del lato sinistro della basilica di San Marco. La parete divisoria rivestita in marmo che la separa dalla basilica corrisponde alla parete esterna originale della antica chiesa di San Teodoro .

Questo sdoppiamento dell martire Teodoro generò una fioritura di leggende e misteri per finire con l’ipotesi di un unica persona,venerata in luoghi e tempi diversi,e che influirono sui giorni delle commemorazioni. Nell’arte bizantina e veneziana i due santi sono spesso raffigurati assieme. Talvolta sono rappresentati a cavallo e si distinguono per essere l’uno soldato armato di spada .La fisionomia dei due santi è invece pressoché identica, venendo sempre raffigurati con capelli corti e riccioluti, barba corta e curata.

Saints Theodore Tyron and Theodore Stratilates

Saints Theodore Tyron and Theodore Stratilates

San Teodoro e considerato santo dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese orientali ed è considerato patrono di: militari,reclute e protettore contro i ladri. Nelle chiese bizantine il Teodoro soldato era ricordato il 17 febbraio mentre il generale l’8 febbraio. Per i occidentali invece il soldato era ricordato il 9 novembre e il generale il 7 febbraio.

Sul Ponte di Rialto ,il più antico ponte che attraversa Canal Grande, verso il Fontego dei Tedeschi, sono scolpite le figure di San Marco e di San Teodoro, l’attuale ed il precedente protettore della città,opere di Tiziano Aspetti .

san todaro a rialto

san todaro sul ponte di rialto

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Monumento dedicato a Bartolomeo Colleoni

Bartolomeo Colleoni

Bartolomeo Colleoni

Monumento dedicato a Bartolomeo Colleoni si trova a Venezia in Campo San Zanipolo,di fronte alla chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. Il monumento equestre ,in bronzo,  e stato inaugurato il 21 Marzo 1496.Si tratta della seconda statua equestre del Rinascimento, dopo il monumento al Gattamelata di Donatello a Padova, del 1446-1453 (altezza 395 cm senza la base).

La scultura viene (modellata in cera nel 1481-88) da Andrea di Francesco di Cione, meglio conosciuto come Verrocchio e soprattutto come il maestro di Leonardo da Vinci,e discepolo di Donatello.Verrocchio fu il primo a riuscire con successo nell’impresa di appoggiare il monumento su tre sole zampe,nonostante il peso della statua di bronzo. La statua fu realizzata da Alessandro Leopardi ( 1482-1522 ).

“Il cavallo andante sembra vivo,il condottiero ha una posizione dinamica,con il busto rotato ,lo sguardo puntato verso il nemico e le gambe divaricate. L’armatura  e la  sella danno la sensazione di leggerezza,e le linee orizzontale del dorso del collo del cavallo, amplificano  l’effetto dinamico.”

Durante la prima guerra mondiale fu portato al sicuro a Roma e ricollocato in sede nel 1919. Durante la seconda guerra mondiale fu custodito a Palazzo Ducale fino alla fine del conflitto.

Il bergamasco Bartolomeo Colleoni,(come i leoni), fu condottiero agli ordini della signoria di Venezia prima,poi di Milano , ed ancora di Venezia, al cui servizio terminò la propria carriera. Inizio sotto il comando del Carmagnola, di cui era luogotenente,finendo come comandante generale e diventando ricchissimo.

http://dipoco.altervista.org/venezia-e-il-porfido-rosso/ (carmagnola)

Partecipò attivamente alla guerra tra Venezia e Milano . Venezia inizio a maltrattarlo, riducendogli costantemente la paga per le truppe.Si uni a Filippo Maria Visconti, che gli dono un castello ad Adorno. Le battaglie di Bosco Marengo, Romagnano e Borgomanero,lo trovarono in servizio alla neonata Repubblica Ambrosiana, chiamato da Francesco Sforza,e gli diedero una grande fama internazionale: ormai faceva parte dell’empireo dei più grandi condottieri, tanto che Carlo il Temerario di Borgogna cercò di assicurarsene il servizio.Statua Colleoni Il ritorno a Venezia fece gridare i milanesi, e non senza ragione, al tradimento.  Bartolomeo Colleoni ottenne da Venezia grandi riconoscimenti anche di ordine politico. Per la prima volta il Consiglio dei Dieci fu coinvolto nella trattativa.

Il 15 maggio 1475 Bartolomeo Colleoni restituì alla Serenissima il bastone del comando ed iniziò a smobilitare le sue truppe. Il motivo principale era ancora il fatto che Venezia non gli pagava il dovuto e quindi non aveva mezzi per sostenere le truppe. Venezia, consapevole della ormai prossima fine del proprio condottiero, respinse le sue dimissioni.

Nel testamento vi era un legato a carico di Venezia: l’elevazione di un monumento in suo onore « davanti a San Marco» con chiaro riferimento alla basilica.Attenta ad evitare il culto della personalità dei propri condottieri,Venezia onorò solo in parte questo desiderio. Ritenuta eccessiva come richiesta, si optò di seppellirlo e commemorarlo vicino alla Scuola di San Marco ,ora sede dell’Ospedale Civile di Venezia.

bartolomeo colleoni, ante 1568

bartolomeo colleoni, ante 1568

Bartolomeo Colleoni lascio in eredità la maggior parte del suo patrimonio: diverse proprietà immobiliari ed una somma in contanti di oltre 300.000 ducati.

…..Chi conosce questa leggenda, ed è un pochino più suggestionabile, giura che il volto del cavaliere assomigli in modo impressionante a quello del Verrocchio… e per di più la maledizione della statua, a ogni equinozio di primavera, si rinnova…Un lacerante, misterioso nitrito che riecheggia per calli e campielli. http://www.pensierospensierato.net/2011/05/bartolomeo-colleoni-una-statua-maledetta/

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I giardini nascosti della laguna.

venezia biennaleNegli giardini nascosti della laguna troviamo autentici capolavori verdi ;l’alloro, la palma ,il bosso ,la vite canadese,la quercia gli alberi da frutto insieme a fiori da terre lontane, con  tagli differenziati ,labirinti ed effetti di “tappeto orientale”,creano delle vere opere d’arte. Accanto ai giardini “necessari” ne sorsero nei secoli anche quelli pur ornamentali ,come i giardini bizantini con il loro pozzo centrale o i ricercati giardini alla francese del ‘700.
Un tempo Venezia era circondata dal verde, i campi della città erano destinati alla coltivazione o al pascolo degli animali (da qui l’origine del nome campo), ma col passare degli secoli queste zone sono state ricoperte dalle lastre di trachite utilizzate per la pavimentazione della città,ridimensionando lo spazio verde a 120 mila metri quadri.

 

palazzo malinpiero-vera da pozzoMa dietro le facciate dei palazzi nobiliari nelle cortili dei conventi esistono ancora delle   piccole vigne ,serre nascoste,  angoli fioriti ,sparsi su tutta la città .  A Venezia ci sono più di cinquecento giardini.

Hanno origini diverse: quelli che fanno parte di antichi conventi, quelli che appartenevano alle dimore nobiliari o quelli per uso agricolo, ed ognuno con una propria peculiarità.Alcuni si sono sviluppati verticalmente ,potendo essere ammirati dall’esterno solo se si va con la testa in su,alcuni si aprono in occasione di eventi speciali,in altri si può emergere liberamente.

Nei tempi passati erano noti i giardini degli Erizzo a San Canciano, degli Zilioli e dei Buoni a Sant’Angelo, dei Michieli a San Gervasio e Protasio, dei Testa a Cannaregio. Alla Giudecca si ricordano quelli dei Dandolo, dei Gritti, dei Vendramin e dei Loredan, mentre a Murano quelli dei Morosini, dei Corner e dei Navagero.

Il giardino seicentesco di Palazzo Soranzo Cappello, a pochi passi dalla stazione giardino palazzo  soranzo-cappelloferroviaria del sestiere di Santa Croce,con l’ingresso che si affaccia in Rio Marin, ha un aspetto all’apparenza abbandonato, ma ad un’ispezione più attenta ci si accorge che il giardino è ben curato nei dettagli. Al suo interno ci sono degli alberi ma anche della bassa vegetazione. La corte esterna, delimitata da due pareti, e pavimentata, nel percorso centrale,e ,da l’idea di una “stanza” esterna al Palazzo.Vicino al muro ci sono le viti miste ai gelsomini. Lungo i viali ci incantano i peschi, i mandorli, i prugni, i ciliegi, i nespoli, gli albicocchi, le fragole. All’interno della corte, crescono due alberi di kaki.                                                                                                            Si è scelto di lasciare parte della vegetazione nata spontaneamente, per preservare l’aspetto del giardino, quasi in abbandono, suggerito dalle ambientazioni letterarie di Gabriele D’Annunzio e di Henry James.

 

Importante e straordinario è il Giardino della Fondazione Querini  Stampalia ,(Stampalia è il nome dell’isola greca che fu feudo della famiglia fino agli inizi del XVI secolo) ,in Campo S. Maria Formosa, creato e progettato dall’architetto Carlo Scarpa.
Questa volta l’elemento principale e l’acqua ,che,dal canale su cui si affaccia il palazzo, entra  attraverso paratie che corrono lungo i muri interni  ,si raduna in giardino in un’ampia vasca a più livelli in rame, cemento e mosaico e in un piccolo canale ai cui estremi si trovano due labirinti in alabastro e pietra d’Istria.
Carlo Scarpa ha trasformato il tipico cortile veneziano reinterpretando i modelli arabi e giapponesi. Al centro un tappeto erboso geometrico e un ciliegio, una magnolia e un melograno. Tutt’intorno macchie di rampicanti e cespugli completano l’arredo vegetale, accompagnando un’antica vera da pozzo, un leone gotico, dei capitelli e due fontane.

ca bemboIl giardino di Palazzo Giustinian-Brandolini (residenza veneziana della Marie Brandolini d’Addala affacciata sul Canal Grande), creato dai proprietari a fine Ottocento, protegge dalla curiosità con un un fitto boschetto artificiale di lauri, tassi e castani, mentre il bosso disegna un labirinto magico.Sullo sfondo, la facciata posteriore del palazzo e ricoperta interamente da un glicine centenario. Questo boschetto , era uno dei più estesi tra quelli presenti a Venezia.

 

Palazzo  Vendramin Carlengi. Davanti all’ala seicentesca (detta Ala bianca), a destra vendramin carlengidell’edificio, ce un discreto giardino , accessibile anche dal canale attraverso un cancello i cui pilastri sono sovrastati da due grandi statue.Sul retro il palazzo presenta una piccola corte, chiusa su un lato da un muro di cinta, presso il quale, oltre a un elegante ingresso , è affissa una lapide che ricorda la morte di Wagner “avvenuta fra le mura del palazzo”.

Il delizioso giardino di rose di Palazzo Cappello Malipiero Barnabò, purtroppo, si concede agli sguardi solo al di là della balaustra in pietra d’Istria che si affaccia dal tratto di Canal Grande che separa Rialto dall’Accademia.Alla scenografia del giardino dalla fine dell’800 contribuisce sensibilmente l’arredo statuario ;con la fontana rappresentante il Ninfeo d’Ercole,il grandioso Nettuno inserito nella parete opposta del giardino.L’utilizzo del bosso, con i suoi toni cromatici scuri ed intensi e la sua sapiente potatura, accentua la teatralità.In giardino la grande vera da pozzo con l’arma dei Malipiero,e testimonianza del’unione dei Cappello con i Malipiero su cui sono raffigurate i bassorilievi dei due sposi, Caterino e Elisabetta.

 

Ca’ Zenobio, Dorsoduro – Fondamenta del Soccorso 2596: nell’ottocento dietro al palazzo in stile barocco veneziano venne trasformato in un giardino romantico, con vialetti, ponti, collinette.Oggi il complesso appartiene alla Congregazione Armena Mechitarista ed è visitabile solo in occasione di manifestazioni culturali e ricevimenti.venezia Labirinto Borges Fondazione Cini

Il giardino di Cà Morosini del Giardin mantiene le caratteristiche tipicamente veneziane con il giardino che si mescola con l’orto tra fiori e alberi da frutto.La vegetazione presente al suo interno varia dalla rosa, passiflora e vite americana ,ai calicanti,ortensie, rose, iris, petunie, bocche di leone, mimose, dalie, palme, albicocchi, cachi, fichi, melograni, ulivi e cipressi.Si trova a Cannaregio, Calle Valmarana al 4629,ed è gestito da suore domenicane.

Anche il palazzo di Cà Rezzonico,che si trova a pochi minuti da Campo S. Margherita ,ora sede del Museo del Settecento veneziano ci accoglie con un giardino straordinario,con aiuole di bosso con pergola ricoperta da glicine e vera da pozzo.

Quello dei Contarini Dal Zaffo è uno dei più famosi della Venezia rinascimentale, frequentato da artisti e letterati che si riunivano al Casin dei Spiriti.Il suo fascino colpi Gabriele D’Annunzio che gli dedicò alcune pagine.Si specchia sulle acque della laguna nord, e si trova a Cannaregio, Fondamenta Gasparo Contarini.Dal complesso del Palazzo fa parte il Casin degli Spiriti, vicino alla Fondamenta della Misericordia e l’Isola di S. Michele, non molto distante nella laguna.

Sulle isole gli uomini di fede hanno costruito edifici avvolti dal verde:

Nel Sant Erasmo ,la più grande isola di venezia ,ha mantenuto per secoli la sua vocazione agricola con le coltivazioni dei carciofi asparagi lattughe ,i cardi, il giuggiolo,e le vigne .

giardini biennaleSull’isola di San Giorgio Maggiore: un intreccio di 3 mila piante di bosso riproducono il nome dell’argentino Jorge Luis Borges,uno dei più importanti e influenti scrittori del XX secolo, come in un libro aperto.Si tratta di un labirinto progettato negli anni ’80 per Jorge Luis Borges nel cortile della Fondazione Cini. Oltrre ai bossi ci sono le aiuole con le specie botaniche di gigli, rose e camelie che ispirarono i leggendari tessuti disegnati nel primo ‘900 da Mariano Fortuny y Madrano, nei terreni della fabbrica manifatturiera della Giudecca.

 

Negli spazi dei conventi e delle chiese accanto ai fiori come i gigli e rose ci sono:la palma ,il fico,l’olivo,piccole vigne,la viola e il trifoglio.
Sull’isola della Giudecca,i frati cappuccini vi coltivano ulivi e viti, alberi da frutto come meli, peschi, fichi, ortaggi e le erbe aromatiche un tempo utilizzate nella farmacia. Un boschetto di olmi, cipressi e lecci caratterizza il vicino giardino novecentesco affacciato sulla laguna.

Al Redentore, si scoprirà un equilibrio più austero nel giardino con orto annesso, passeggiando tra kiwi, viti, rose ed erbe officinali.Si può visitare anche il retro della chiesa del Redentore che appare come una moschea con due minareti, la biblioteca, il refettorio e i due chiostri.

Nei preziosi giardini Bauer Palladio,(isola di Giudecca), ex orti di frati del XVI secolo:ce una
particolare ortensia Annabelle, con fiori bianchi , rose e ibischi; e la magnolia più vecchia di Venezia.

Ca’ Rezzonico e Ca’ Zenobio alla Giudecca, che ospita anche il giardino di una vivacegiardini reali signora svizzera ricavato dai terreni di una vecchia fornace. Qui si possono ammirare 600 mq con molte varietà di narcisi, clematidi e di rose antiche,

I parchi ed i giardini aperti al pubblico di Venezia sono: la Pineta di S.Elena, i Giardini Napoleonici, i Giardini Groggia, i Giardini Papadopoli,i Giardini Savorgnan e i Giardini Reali.
Alcuni parchi pubblici tuttora esistenti,risalgono al XX secolo, come i Giardini Papadopoli, che aprono le porte al visitatore che giunga da piazzale Roma.  Vennero realizzati nel 1834 su di un’area  in cui sorgevano la Chiesa e il Monastero della Croce. All’epoca era una delle aree verdi più grandi, con 12.000 mq di estensione. In quest’area incantevole si trovano piante di fusto alto , alberi da frutto e gelsi,una collezione di piante esotiche che suscitavano meraviglia e stupore nei viaggiatori..

Con i francesi vennero costruiti i Giardini Reali, degni del nuovo viceré d’Italia Eugenio
di Beauharnais, collegati ai nuovi Giardini Pubblici di Castello (detti napoleonici).

I Giardini Reali si trovano a sud di Piazza San Marco.Sono stati costruiti in seguito alle demolizioni dei granai pubblici, e anche da prigioni dove venivano rinchiusi i genovesi fatti prigionieri durante la guerra di Chioggia. Gli edifici con i granai pubblici sono visibili sulla pianta prospettica di Jacopo de Barbari del 1500.Erano chiamati Granai di Terranova perché erano stati costruiti sopra a del terreno di riporto, ossia “terra nuova”, un po’
come accadeva per le aree denominate “sacca”. In epoca napoleonica i granai pubblici vennero malauguratamente abbattuti per far posto ai Giardini Reali che attualmente vengono anche denominati Giardinetti ex-Reali.
La particolarità sono le pergole di epoca austriaca ricoperte da piante rampicanti.Le specie presenti sono le sofore, le robinie, gli allori e i faggi, pittospori, eleagni, oleandri, eponimi, vite del Canadà, glicini e edere.
Parco Savorgnan,(ora sede dell’Istituto per il Turismo Algarotti) si trova in fondamenta di Cannaregio, a pochi passi dal Ponte delle Guglie e da Palazzo Labia (sede della Rai del Veneto) e uno dei pochi giardini pubblici di venezia .
Nato come orto botanico , faceva parte del Palazzo Savorgnan,e diventa di uno dei giardini più spaziosi della città con un’area di quasi 10.000 metri quadrati,di platani e castani .

giardini papadopoliGiardini Napoleonici
Quest’area verde, comunemente nota come Giardini di Castello, vennero realizzati nel 1807 con decreto napoleonico su di un’area occupata da antichissimi complessi religiosi. In seguito all’abbattimento degli edifici, i materiali di risulta furono utilizzati per realizzare una collinetta sulla quale venne eretto un caffè, oggi trasformato in Padiglione della Biennale. Le specie arboree presenti nel giardino sono più di cento: tigli, bagolari, platani, ligustri, allori, pittospori, eponimi e anche piante esotiche rare.

 

Giardini Groggia
Questi giardini di forma quadrangolare si trovano a Sant’Alvise (Cannaregio) .
Di impianto ottocentesco e disegnati come giardini romantici, si caratterizzano per la presenza di numerosi elementi lapidei, frutto dell’attività edilizia della famiglia Groggia. Purtroppo al giorno d’oggi sono molto trascurati e per questo poco frequentati.

 

Dopo la caduta della Serenissima ,con l’arrivo degli austriaci molti giardini furono Giardino Malipierodistrutti.Questi imposero elevate tasse sulla proprietà costringendo così molte famiglie anche nobili a rinunciare al proprio spazio verde per risparmiare le imposte.

La abbondanza di verde di una volta di venezia si può dedurre dai nomi stessi di certi posti:giardini reali,pineta di Sant’elena,S.Francesco della vignia,Ca Morosin del giardin,S.Maria del orto.
Visite nei giardini segreti di venezia:

orto dei conventi -giudeccahttp://www.getyourguide.it/venezia-l35/venezia-tour-a-piedi-dei-giardini-segreti-t33033/

i ristoranti con giardini

http://2night.it/2013/07/01/giardini-segreti-nei-ristoranti-di-venezia.html
In una città fatta di pietra solo all’apparenza,ci colpisce il profumo di gelsomino o delle rose o dell orientale glicine dai suoi giardini segreti.

 

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