Venezia-Testa detta del Carmagnola

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francesco bussone carmagnola

Venezia – La  testa, detta del Carmagnola ,viene assimilata ad una testa in porfido rosso posta nel loggiato della basilica di San Marco,infissa sul pilastrino nell’angolo sud-ovest della balaustra.

Francesco Bussone, detto Carmagnola, era un capitano generale della Serenissima. Riconosciuto colpevole di tradimento e di connivenza con il nemico, Filippo Maria Visconti, fu decapitato nel 1432. L’accusa è ingiusta per questo capitano che ha dedicato le sue capacità militari a Venezia. La sua testa comunque deve restare esposta al popolo secondo l’usanza, dando avvio,nell’immaginario popolare a una leggenda rimasta viva a lungo. In realtà la testa in porfido proveniente dal saccheggio di Costantinopoli durante la IV Crociata del 1204. Riguardo l’appartenenza della testa sono state avanzate varie proposte. La teoria oggi più accreditata, è che si tratti del ritratto di Giustiniano I,ultimo imperatore romano d’Oriente che regna dal 527 al 565.

la testa di carmagnola

la testa detta di carmagnola

Nato a Carmagnola (provincia di Torino),da una povera famiglia contadina Francesco Brussone ,uno dei più grandi capitani di  ventura del XIV secolo ,fu protagonista di uno dei tradimenti più misteriosi della storia di Venezia . Scelse il nome di battaglia ” Carmagnola” ,nome del suo paese di nascita .Lo stemma della sua insegna erano tre capretti che ricordano le sue umile origini.

il leone  in lotta.con il serpente

il leone in lotta.con il serpente,campanile san Polo

In realtà riceve il titolo di conte ma non di di Carmagnola come suggeri Alessandro Manzoni nella sua tragedia -il conte di Carmagnola-1816. Cominciò la carriera a Pavia nel 1411, intervenendo in difesa di Gian Galeazzo Visconti, e rimane con la sua vedova ,dopo la morte di esso. Riesce a sconfiggere i nemici di Visconti ,guadagnando il feudo di Castelnuovo,Scrivia ,il titolo di Conte e la mano della sua nipote Antonia Visconti . Da quel momento Carmagnola rimosse dal proprio scudo gentilizio i tre capretti e li sostituì  col biscione visconteo, l’aquila imperiale e il titolo di Vicecomes . I rapporti con Filippo Maria Visconti peggiorano ,sotto la gelosia e le critiche dei suoi rivali ,che convinsero il duca ad allontanarlo ,affidandoli il governatorato a Genova,da poco riconquistata, un esilio di fatto. Per Carmagnola era evidente il segno di sfiducia e di perdita di potere. Rompendo il rapporto con il Duca ,Carmangola fuggi con pochi fedeli in Savoia,dove Amedeo VIII rifiuto di  accoglierlo.

La cattura del conte di Carmagnola

La cattura del conte di Carmagnola

Isolato, tradito ed espropriato di titoli e beni, Carmagnola puntò su Venezia. La Serenissima lo ingaggiò; lo nominò Capitano Generale della coalizione veneto-toscana e lo acquartierò a Treviso.Qui, il duca di Milano cerco di ucciderlo per avvelenamento ma senza successo,perché l’attentato fu scoperto. Francesco parti per combattere contro Visconti ,assieme alla lega composta da Firenze, Ferrara,Mantova e Monteferrato. A Malcodio (12 ott 1427) l’esercito Visconteo fu costretto alla resa .Francesco sforza tento un ultima resistenza ma fu ferito e costretto a rifugiarsi a Soncino. Carmagnola non lo insegui.L’esercito veneziano fece molti prigionieri sul campo di battaglia fra quali Carlo Malatesta. Dopo Maclodio ricevette in dono un palazzo sul Canal Grande e la signoria di Castenedolo nel Bresciano.

esecuzione di carmagnola-ilustrazione  ottocentesca

esecuzione di carmagnola-ilustrazione ottocentesca

Dopo la pace ( stipulata con la maledizione del Papa ),i veneziani ,insoddisfatti,trovarono colpevole Carmagnola per il mancato inseguimento dei superstiti ,sospettando l’intenzione di Carmagnola di tradire a favore di Francesco Sforza.

Ai primi di gennaio del 1429, adducendo a motivo il recupero dei suoi Familiari, il Conte chiese lo svincolo del suo contratto per un anno. Il Senato della Repubblica non gli credette e il 10 del mese respinse la richiesta, riassumendolo d’ufficio con mille ducati al mese per una ferma biennale.

Durante l’assedio al castello di Sconcio ,Carmagnola cade in un imboscata ,perdendo più di seicento cavalli. Poi fu accusato di  non lealtà quando non fu in grado di soccorre Nicolo Trevisan,e poi Cavalcabo -che combattevano contro i Milanesi e che furono sconfitti per il mancato appoggio. Con una stratagemma Carmagnola fu chiamato a Venezia ( col pretesto di consultazioni ) ,arrestato a Palazzo Ducale e torturato. Si narra che Carmagnola avvarrebbe confessato il suo tradimento sotto al tortura . Il 5 maggio fu condotto in piazzetta .Alla presenza della moglie e delle quattro figlie, con un bavaglio in bocca e le mani legate alla schiena fu decapitato.

La storia del conte di Carmagnola:  http://www.ornellamariani.it/personaggi/francesco_bussone_conte_di_carmagnola.html

testa detta di carmagnola-campanile san Polo

testa detta di carmagnola-campanile san Polo

Sul portale del campanile della chiesa di di San Polo sono raffigurate due immagini: una, quella a destra, rappresenta un leone che mostra una testa decapitata .Alcuni dicono che si tratta di di Marin Faliero,  http://dipoco.altervista.org/doge-venezia-marin-faliero/ ma altri dicono che si tratti della testa del Conte di Carmagnola . La prova è comprovata dal leone di sinistra, avvinghiato in una lotta mortale con un biscione, simbolo dei Visconti ed anche dello stemma del condottiero Francesco Bussone.

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