Venezia Basilica di San Marco :storie e realta.

Venezia Basilica di San Marco :storie e realtà.

Ancora nel 982 la si chiamava libera da servitute  Sanctae Matris Ecclesiae (“libera dalla servitù di Santa Madre Chiesa”)

Al tempo stesso mausoleo e cappella privata del doge, e dunque con funzione sia religiosa che politica,il santuario di San Marco, così come la vicina chiesa del suo predecessore Teodoro, venne demolito ( nel 1063) per far posto al terzo ed ultimo edificio,l’attuale basilica.le tre aste portabandiere

La nuova consacrazione avvenne nel 1094; la leggenda colloca nello stesso anno il ritrovamento miracoloso in un pilastro della basilica del corpo di San Marco, che era stato nascosto durante i lavori in un luogo poi dimenticato. (l’altare del Sacramento )
La forma architettonica avvicina molto a quella dell’antica Basilica dei Santi Apostoli di Costantinopoli (a croce greca, sormontata da cinque cupole; distrutta dopo la conquista ottomana).

Nell’atrio, il piano del pavimento rimane a livello della piazza mentre quello della basilica è sopraelevato di alcuni gradini a creare una sorta di percorso ascendente, sapientemente calcolato per preparare gradualmente al raccoglimento il visitatore che dallo spazio aperto, rumoroso e distraente della piazza si accinge ad entrare nel tempio.

 

Per non essere rubata dai soldati di napoleone la palla d’oro fu nascosta da un ,coraggioso cittadino veneziano che le tiene nascosta in casa per mesi,cosi si salvo l’unico esemplare di oreficeria gotica rimasta intera.
 

DODECAEDRO STELLATOUn dodecaedro stellato si trova sul pavimento prima della porta principale d’ingresso alla Basilica, sotto l’iconostasi e sul coro. Per i saggi dell’Antichità, esso era simbolo di Venere, il pianeta reggente di Venezia. Rappresenta la manifestazione della forma Divina in Natura .A sinistra dell’ingresso laterale della Basilica, sul pavimento musivo, c’è un rinoceronte di incerta datazione.  Questa immagine sarebbe anche un talismano per allontanare le malattie.

Nella parte centrale della basilica, sotto la cupola, è collocato un grande riquadro marmoreo a venature che un tempo era detto “il mare” per gli avvallamenti che vi si trovavano, dovuti ai continui assestamenti del terreno.
pavimento-basilica-rinoceronteA terra, presso la Pala d’oro, lungo il percorso d’uscita, c’è una pietra raffigurante un corno ducale ed un animale, un riccio nero. Qui fu sepolto il cuore del doge Francesco Erizzo (1566-1646, doge dal 1631). Il riccio è simbolo della famiglia patrizia di appartenenza. Il resto delle spoglie si trova nella chiesa di San Martino in Castello.

Battistero

Questa cappella, detta anche Chiesa dei Putti, è presente inoltre il monumento funebre del doge Andrea Dandolo,l’altare è costituito da un grosso masso di granito proveniente da Tiro, che la tradizione vuole fosse quello dal quale Cristo parlò alle folle.

Cappella di Sant’Isidoro,
si trova sul fondo del braccio sinistro della basilica .Il muro divisorio rivestito di marmi che la separa dalla chiesa corrisponde al muro originario esterno dell’antichissima chiesa di San Teodoro (antico patrono di Venezia) .

La Cappella Zen, o della Madonna della Scarpa fu eretta per volontà della Signoria nel 1501,quando, mori il cardinale Giambattista Zen.Nel mezzo dell’altare si trova la statua della “Vergine col Putto”, opera di Antonio Lombardo. La figura della vergine ha una scarpa
dorata in mano per ricordare la leggenda di una scarpa offerta in dono alla Madonna da un povero fedele e poi trasformatasi per miracolo in oro.

vecchio si morde la manoTra i bassorilievi delle arcate sopra la entrata vi compare un vecchio che si morde la mano:la legenda narra che si tratti dell’architetto della basilica,che fu sollevato dal suo incarico quando disse che sarebbe stato in grado di costruirla ancora più bella.

san marco 080I famosi cavalli al’ inizio erano di bronzo dorato e argentato.I graffi sulla superficie vennero prodotti intenzionalmente, per attenuare l’eccessivo riflesso della luce. Sono stati, portati dai Veneziani, durante la IV crociata dall’Ippodromo di Costantinopoli,oggi sono conservati nel Museo di San Marco all’interno della basilica.Sulla balconata sono le copie dei  originali

I tre pilastri portabandiera antistanti la basilica portavano le bandiere dei territori di Candia, Morea e Cipro conquistati da Venezia.

le portabandiere

Le due colonne, provenienti dall’oriente, fanno da ingresso alla piazza, in onore rispettivamente del primo patrono di Venezia, San Teodoro, e del Santo patrono Marco, diventato tale dopo il leggendario trafugamento del corpo .In origine si narra che le colonne
fossero tre, ma nel trasbordo da Costantinopoli una s’inabissò senza più poter esser recuperata.

 

 

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