Archivio della categoria: festivita

Leggenda del boccolo

 

 

 

 

 

La leggenda del boccolo

 


La leggenda del boccolo, festa del 25 aprile, Venezia, risale ai tempi del Doge Orso I Partecipazio (864-829), la cui figlia Maria divenne la protagonista femminile. Nota per la sua bellezza, la sua figlia, si innamorò di un trovatore (forse per la dolcezza delle sue parole -capace di farla ridere e sognare ),di umili origini, di nome Tancredi . Nel intento di superare gli ostacoli dati dalla diversità di classe sociale, Tancredi parte per la guerra  cercando di ottenere una fama militare che lo renda degno di una nobildonna .

leggenda del bocolo

leggenda del bocolo

Ben presto le notizie delle sue gloriose imprese si diffusero in tutti i territori Cristiani fino ad arrivare a Venezia, che ormai aspettava il ritorno del giovane come un grande eroe. Forse questo era il destino eroico che Maria sognava per il suo amato.
Ma fu ferito mortalmente e cadde sopra un cespuglio di rose bianche . Con le ultime forze rimaste colse un boccolo tinto del rosso del suo sangue e pregò un suo compagno ,cavaliere, di portarla alla sua amata a Venezia.
Maria riceve la rosa il giorno 24 Aprile.Chiusa nel suo dolore, la giovane si ritirò nelle sue
bocolostanze e il mattino seguente viene trovata morta, nel suo letto, con il “boccolo” insanguinato sul cuore.

Se sia vera o no, se si tratta di una tradizione importata, come molte tradizioni che si sono sviluppate chissà dove e poi sono state esportate, non è molto importante. Al di là del simbolo, della leggenda del boccolo, importante e la bellezza, e l’amore, di questa usanza veneziana.

Nell’omonima piazza che ospita la chiesa si adagiano numerosissime bancarelle che vendono il famoso “boccolo”, il bocciolo di rosa rossa tradizionalmente regalato dai veneziani (una tradizione romantica che nessun veneziano maschio penserà mai di non rispettare ) alle proprie amate: fidanzate, mogli e mamme.

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Simboli di Pasqua

 

I simboli fondamentali della tradizione pasquale   cristiana  sono il fuoco e la luce.Poi ce la croce,simbolo del,uomo a braccia aperte,simbolo delle quattro stagioni,e nella chiesa simbolo della trinità.

Altri simboli:

L’agnello,

agnelo

agnelo

fa parte dell’origine di questa festività. In particolare si fa riferimento a quando Dio annunciò al popolo di Israele che lui lo avrebbe liberato dalla schiavitù in Egitto dicendo “In questa notte io passerò attraverso l’Egitto e colpirò a morte ogni primogenito egiziano, sia fra le genti che tra il bestiame”. Ordinando,così, al popolo d’Israele di marcare le loro porte con del sangue d’agnello in modo che lui fosse in grado riconoscere chi colpire col suo castigo e chi no.

Inoltre in passato esisteva un comandamento riguardo la Pasqua ebraica che diceva di fare l’offerta dell’agnello il giorno 14 del mese ebraico di Nisan e di consumare quella stessa notte il sacrificio di Pesach.
…Abramo sacrifico, l’animale in luogo del figlio Isacco. Questo episodio della tradizione ebraica venne poi adottato dal cristianesimo, che paragonò l’agnello a Cristo perché come l’animale fu sacrificato senza colpa…

 

Anche l’ultimo profeta per la cristianità Giovanni Battista lo chiama agnello, quando Gesù si presenta presso il Giordano per ricevere il battesimo.
La Chiesa vede l’anello di congiunzione tra l’agnello pasquale del Vecchio Testamento e i tempi nuovi.Nel Nuovo Testamento, l’agnello pasquale assume nuovi significati e viene identificato con Gesù Cristo.
Nell’iconografia dell’arte ecclesiastica, l’agnello pasquale è una rappresentazione simbolica di Gesù Cristo, solitamente in forma di agnello portatore di una croce o uno stendardo.

La chiesa fa di questo simbolo lo stemma di Cristo.

Sono oltre un milione gli agnellini che vanno incontro alla morte a ogni Pasqua. L’agnello rappresenta sia per gli ebrei che per i cristiani il simbolo della Pasqua, una festa comune alle due religioni .
L’uovo,

simboli di pasqua, uova dipinte

simboli di pasqua, uova dipinte

ha avuto tratti simbolici sin dai tempi antichi. Le uova, hanno spesso rivestito il ruolo del simbolo della vita in sé, ma anche della sacralità: secondo alcune credenze pagane e mitologiche del passato, il cielo e il pianeta erano considerati due emisferi che andavano a creare un unico uovo.
La tradizione del dono di uova è documentata già fra gli antichi Persiani, dove era diffusa la tradizione dello scambio di semplici uova di gallina all’avvento della stagione primaverile,seguiti nel tempo da altri popoli antichi quali gli Egizi, i quali consideravano il cambio di stagione  il capo d’anno, i Greci e i Cinesi. Spesso le uova venivano rudimentalmente decorate a mano.

 

 

Il Cristianesimo riprese le tradizioni che vedevano nell’uovo un simbolo della vita, rielaborandole nella nuova prospettiva del Cristo risorto.
Nella tradizione greco ortodossa l’uovo, di gallina, cucinato sodo, viene colorato,
tradizionalmente di rosso, simbolo della Passione,e del sangue simbolicamente versato da Gesù (anche perché in passato per colorare si utilizzavano solo prodotti vegetali, tra cui la buccia esterna delle cipolle di varietà rossa) .
Il giorno di Pasqua, in molti riti, si compie la benedizione pubblica delle uova, simbolo di resurrezione e della ciclicità della vita.
Le colorazioni vengono effettuate attualmente con coloranti alimentari tipici della pasticceria,cosi le uova possono essere di diversi colori.

In alcuni paesi, come la Francia, è tradizione istituire in aree verdi delle cacce al tesoro, in cui le uova, preparate artigianalmente e di dimensioni ridotte, vengono nascoste fra gli alberi e vengono poi ritrovate dai bambini.
In Italia l’uovo sodo come simbolo pasquale è rimasto presente soprattutto accompagnato dalla tradizionale colomba pasquale o durante il pranzo.

 

http://www.arcobaleno.net/costume/temporanei/pasqua-3/pasqua-2

Il coniglio,

coniglio

coniglio

come simbolo della Pasqua sembra avere origine dai riti pagani pre-cristiani sulla fertilità.
Parte dalla Germania, con gli immigrati tedeschi e olandesi e diventa un simbolo pasquale molto diffuso negli Stati Uniti, “easter bunny”, e nei paesi dell’Europa settentrionale.

Animale particolarmente prolifico , le cui scatenate danze amorose si possono vedere nei prati proprio agli inizi della primavera, era nell’antica cultura europea un simbolo di questo periodo dell’anno, focalizzato sulla rinascita della natura e sulla fertilità, il quale poi, con l’avvento del cristianesimo, venne a coincidere con la festività della Pasqua.
E un coniglio fantastico che lascia doni a Pasqua,un cesto di uova colorate,o di cioccolato per i bambini che si sono comportati bene.

 

 

Buona Pasqua  La colomba richiama all’episodio del diluvio universale descritto nella Genesi, allorché ritornò da Noè tenendo nel becco un ramoscello di ulivo, un messaggio di pace.

 

 

 

 

 

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Il capodanno veneto

Il capodanno veneto,

Il capodanno veneto,

Il capodanno veneto, fissato il 1º marzo, era una festività ufficiale della Serenissima Repubblica. Festeggiato all’inizio della primavera e del risveglio naturale della vita era una pratica arcaica molto diffusa nell’uso indoeuropeo.
Originariamente era stato fissato al 25 marzo, giorno della fondazione di Venezia (421), per i credenti giorno dell’annunciazione del Signore, e, secondo una leggenda greca,giorno della creazione del mondo. Con il passare del tempo , per comodità di calcolo fu anticipato al primo marzo.

 

Numa Pompilio, il secondo dei sette re di Roma, modificò il calendario nel 713 a.C., aggiungendo i mesi di gennaio e febbraio A gennaio vennero assegnati 29 giorni e a febbraio 28: poiché i numeri pari erano ritenuti sfortunati, febbraio fu considerato adatto come mese di purificazione. Quintilis fu ribattezzato Iulius nel 44 a.C. in onore a Giulio Cesare e Sextilis fu ribattezzato Augustus nell’8 a.C. in onore allo stesso Augusto, in quanto quest’ultimo durante questo mese era divenuto per la prima volta console e aveva ottenuto grandi vittorie.

I primi mesi del calendario prendevano il nome dalle principali divinità legate alle attività umane: dio romano Giano da cui trae origine il nome del mese di gennaio ,Mese della Februa (purificazione),Marte (la guerra), Afrodite (l’amore), Maia (la fertilità della terra) e Giunone (la maternità e la procreazione) ,gli altri avevano il nome che ricordava la loro posizione nel calendario,partendo da quintilis,il quinto mese fino a dicember .

Il calendario giuliano rimase in vigore per molti secoli anche dopo la caduta dell’impero romano.

Nel nuovo calendario (gregoriano,stabilito dal papa Gregorio Magno), rimangono come testimonianza i nomi dei mesi di settembre (settimo mese a partire da marzo ), ottobre (ottavo mese a partire da marzo), novembre (nono mese dell’anno) e dicembre (decimo mese), seguiti dai mesi di rinnovamento e morte, per cui a febbraio,essendo l’ultimo mese dell’anno, restano solo 28 (o 29) giorni.Per evitare fraintendimenti le date dei documenti venivano dunque già allora affiancate dalla dicitura latina “more veneto”, ossia “secondo l’uso veneto”.
L’introduzione del nuovo calendario avvenuta in veneto con la conquista Napoleonica fece che tutti i giorni del vecchio calendario vanno in avanti. (esempio: 01 gennaio 1797 “more veneto” che nel vecchio calendario era l’inizio del undicesimo mese ,diventa il 01 gennaio 1798 primo mese del calendario gregoriano)

 

 

 

veneziarosaNelle tradizioni delle vecchie comunità, un ricordo del capodanno veneto ha continuato, magari inconsciamente, ad essere presente: pensiamo al “bati marso”, al “brusar marso” che si organizzano in varie località del Veneto in occasione del primo marzo.
Recentemente è stato festeggiato il capodanno cinese (è l’anno del drago festeggiato in Cina, Giappone, Corea, Mongolia, Nepal, Bhutan);

 

In Thailandia, Cambogia, Birmania e Bengala, il capodanno solare detto Songran è invece compreso tra il 13 aprile e il 15 dello stesso mese.
Altri popoli, di altre religioni hanno mantenute le tradizioni anche se le date del  calendario cambiano ogni anno: il 22 febbraio gli amici tibetani hanno festeggiato il loro capodanno (Losar, cade tra gennaio e marzo) .

Le tradizioni vanno ricordate altrimenti vanno perdute! Buon anno nuovo!

 

 

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25 aprile, festa della liberazione,festa di san Marco e leggende

Il 25 aprile si celebra la Festa della liberazione d’Italia dalla occupazione dall’esercito tedesco e dal governo fascista avuta luogo nel 1945.Uomini e donne di tutte le età sono morti allora per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo.
Ogni anno in svariate città italiane vengono organizzati deposizione delle corone di alloro al monumento ai caduti,cortei e manifestazioni per festeggiare e ricordare la  liberazione.

25 aprile festa della liberazione25 aprile in un caldo clima primaverile si organizzano a Venezia ,dall’alzabandiera al “Percorso della Memoria”, dal “bòcolo” alle innamorate fino alla parate militare in Piazza San Marco ,concerti,laboratori di Murales, spettacoli di burattini, spazio giochi per piccoli ,laboratori di trash art;pizze, pranzi e cene,birre e  vini del territorio.

Circa 1200 veneziani parteciperanno alla realizzazione di una gigantesca rosa umana che decorerà Piazza San Marco.I partecipanti arriveranno indossando abiti di colore rosso (che creeranno il fiore), verde (stelo e foglie).L’immagine effettuata dall’alto, ripresa dal Campanile ,darà un effetto altamente scenografico.

Secondo una delle leggende ,la tradizione del boccolo di rosa rievoca un amore inaspettato tra due giovani appartenenti a due famiglie nemiche.
Un roseto ,che nasceva accanto la tomba di San Marco , sarebbe stato donato a un marinaio della Giudecca di nome Basilio come premio per la sua grande collaborazione nella  trafugazione delle spoglie del Santo. Piantato nel giardino della sua casa  alla morte di Basilio il roseto divenne il confine della proprietà suddivisa tra i suoi figli.Il tempo divise in due rami opposti la famiglia di Basilio.
In seguito alla rottura dell’armonia tra i due rami ,la pianta smise di fiorire.venezia rosa

Molti anni dopo (un 25 aprile ) nacque amore a prima vista tra una fanciulla discendente da uno dei due rami e un giovane dell’altro ramo familiare . I due giovani si innamorarono guardandosi attraverso il roseto che separava i due orti.Questo iniziò miracolosamente a rifiorire e il giovane cogliendone un boccolo lo donò alla fanciulla.
In ricordo di questo amore , che avrebbe restituito la pace tra le due famiglie, i veneziani offrono ancor oggi il boccolo rosso alle proprie amate: fidanzate, mogli e mamme.
Per questa tradizione la festa di san Marco è anche chiamata la Festa del Bocolo (da bocciolo di rosa)

Alla celebrazione si associarono col tempo alcune leggende popolari.il pescatore con i santi-mosaico nella Basilica di San Marco

Il febbraio 1340 ,Venezia fu investita da una tremenda burrasca.il cielo era rimasto coperto di nubi,scuro come la notte anche se era l’alba del giorno.L’intensità della tempesta fu cosi forte che minacciava seriamente la città.Verso le tre di pomeriggio la tempesta cessò improvvisamente e le acque tornarono quiete .
Da questo curioso evento meteorologico nacque la legenda chiamata l’anello del pescatore.

L’episodio finale e raffigurato in un quadro cinquecentesco del pittore Paris Borden, custodito nelle gallerie dell’Accademia.

la tempesta(Per quanto riguarda l’anello del Papa ,esso si chiama “anello del pescatore”, perché San Pietro era un pescatore e Gesù lo ha fatto diventare pescatore di uomini.)

La storie inizia sul ponte della paglia (o meglio sotto),d’avanti al ponte dei sospiri ,dove venivano esposti i cadaveri dagli annegati perché qualcuno gli riconoscesse.Un umile pescatore, al riparo dalla tempesta sotto il ponte ,vide all’improvviso un uomo in piede sulla riva del canale che portava al ponte.
Con un tono calmo ,ma autorevole gli ordino di condurlo al isola di san Giorgio,di fronte alla piazza San Marco.Nonostante la pioggia ed il maltempo il pescatore accetto,(era buona usanza ubbidire ai ordini dei nobiluomini se non volevi andare nei guai.) Una volta aggiunti sulla sponda opposta all’imbarco gli aspettava un guerriero alto e armato di spada e corazza.Il guerriero sali a bordo e si rivolse al pescatore con il tono tranquillo ma fermo:San Marco sala del tesoro
ordinandoli di andare a Lido fino alla riva della chiesa di san Nicolo. Il pescatore gli guardo tutti e due e ci penso:al meno non sono troppo stanco,ed a remare mi passera un po il freddo.Non poteva dire di no anche se lo voleva.Quando giunsero a destinazione,un terzo uomo,un religioso con aspetto di un vescovo vestito con abiti da cerimonia,sali a bordo,ed in modo autorevole ordino di andare in mare aperto.
Ma appena dopo aver virato verso il mare,a poca distanza dall’imbocco del porto,si presento una visione terrificante.
Una grande nave con le vele nere,piena di demoni ,si preparava al assalto alla città.I tre passeggeri fissarono l’orribile spettacolo e fecero per tre volte il segno della croce.Subito dopo si vide la nave maledetta affondare tra le urla terribili ,mentre il vento e la pioggia cessarono ed il mare si tranquillizzò.I tre passeggeri ordinarono al pescatore di ritornare e lasciare ognuno di loro dove gli aveva presso. Arrivati al ponte della paglia ,l’ultimo passeggero da un ultimo ordine al pescatore spaventato: Ora andrai al tuo principe e racconterai con sincerità quello che hai visto oggi. Al suo dubito che qualcuno lo credesse il gentiluomo gli porse in mano un anello e aggiunse: Consegnalo al tuo doge,e d’avanti a lui e alla sua corte dirai che oggi abbiamo liberato la città dal diluvio ,che era opera del diavolo in persona.Quello che abbiamo incontrato a san Nicolò era proprio santo Nicolò,come quello che era salito nella barca a san Giorgio era san Giorgio,ed io che ti do questo anello sono san Marco evangelista,padrone della tua città.
il pescatore da l'anello al dogeCosi dicendo lo benedisse e se ne andò.Il pescatore si diresse al Palazzo Ducale. Nessuno lo fermo quando andò proprio nella direzione della sala del consiglio,anche se non era mai stato in quelli posti.Nessuno lo fermo quando si mise a parlare d’avanti al Doge,e ai senatori,narrando la sua incredibile storia.
Quando il pescatore apri la mano per confermare quello che diceva ,tutti videro l’anello che tutti conoscevano e che da secoli cercavano,l’anello appartenente proprio a San Marco.

L’anello e ancora custodito nel tesoro della Basilica di San Marco.
Come ricompensa il Doge concesse al pescatore ed alla sua famiglia il privilegio esclusivo di estrarre e vendere a suo vantaggio la sabbia del lido di Sant’Erasmo dove abitava.Dalla famiglia di quel pescatore ebbero origine i sabbioneri di Grado.

tratto dal’Enciclopedia della Fiaba.

Il programma della festa di San Marco a Venezia:

 http://www.zonalocale.it/2014/04/24/un-programma-intenso-e-ricco-per-la-festa-di-san-marco/9962

 

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La festa di San Marco.

basilica  di san marcoLa festa di San Marco  si svolge il 25 aprile, data della morte di San Marco,ma nella Repubblica di Venezia erano dedicati a san Marco anche il 31 gennaio, ricordo della traslazione a Venezia delle reliquie, e il 25 giugno,data del rinvenimento, nel 1094, del luogo in cui esse erano state occultate (secondo la leggenda, dentro un pilastro).

La Basilica di San Marco ,tra i monumenti più visitati e ammirati al mondo,occupa un posto privilegiato nel cuore dei veneziani poiché, oltre ad onorare il santo patrono, ogni suo dettaglio è decorato con , sculture ed opere d’arte guadagnate come bottino nelle vittorie storiche della Repubblica.
La vita di San Marco evangelista si può leggere nei atti degli apostoli,ma la sua morte e il trafugamento delle spoglie sono avvolte in mistero.Discepolo dell’apostolo Paolo, segui Paolo e Barnaba (il suo cugino),ad Antiochia e volle accompagnarli anche al ritorno .Li segui anche nel viaggio fino al Cipro ,ma quando dovettero attraversare una regione inospitale e paludosa sulle montagne di Tauro ,Marco,(chiamato anche Giovanni dai ebrei) ,rinuncio e torno a Gerusalemme.Segui poi Paolo fino a Roma dove rimase poi a servizio di Pietro .Durante questo periodo Marco trascrisse la narrazione evangelica di Pietro ,di qui era divenuto discepolo,e per questo fu invitato ad evangelizzare la parte del nord di Italia.Giunto ad Aquileia,capoluogo della Regione Venetia et Histria , vi incontrò un il controllo delle guardie
cittadino di nome Ermagora e, convertendolo al Cristianesimo, lo consacrò vescovo della città, avviando così l’evangelizzazione di tutta quest’area .

Recandosi poi ad Alessandria d’Egitto con lo scopo di convertire gli infedeli di quel paese, in una buia sera di tempesta, la navicella dove era imbarcato cerco riparo in una delle poche capanne di pescatori che sorgevano sull’isola si “dice di Rialto” .
Il Santo dopo una frugale cena coi pescatori si tese a terra, si addormentò e nel sogno che fece gli apparve un angelo, in forma di leone alato,che così gli parlò ”Su questa isoletta, o Marco un giorno una grande città meravigliosa sorgerà e in questa tu troverai il tuo ultimo riposo e avrai pace- Pax tibi, Marce, Evangelista meus.Hic requiescet corpus tuum.” (Pace a te, Marco, mio evangelista. Qui riposerà il tuo corpo.)”. Marco al mattino si svegliò, e raccontò ai pescatori il suo sogno, prima di salpare nuovamente per l’ Egitto dove trovò la morte.Le reliquie furono custodite nella chiesa innalzata a Canopo, il principale porto greco in Egitto prima della fondazione di Alessandria.
la cesta di ortaggiFurono avventurosamente traslate a Venezia nell’anno 828 da due leggendari mercanti veneziani: Buono da Malamocco e Rustico da Torcello. Il percorso da Alessandria fu ricco di peripezie,a partire della necessità di nascondere i resti del santo sotto un carico di ortaggi e carni di maiale,perché i musulmani non si sarebbero azzardati ad ispezionare un simile carico.Prima di arrivare a venezia al altezza della cita calabrese di Cropani,la barca si trovo in mezzo ad una tempesta.Le reliquie furono salvate grazie ad intervento dei marinai Cropanesi.Per questa ragione ,un pezzo delle spoglie del santo,la rotula e conservata nella chiesa di santa Lucia a Cropani,come simbolo di gratitudine per l’aiuto.

Le reliquie del Santo sono oggi conservate nel’altare maggiore della basilica Veneziana. Il trafugamento di corpo di San Marcoprestigio dato dalle spoglie di San Marco ha permesso a Venezia di aumentare molto il suo potere e la sua indipendenza.

 

 


Il programma della festa di San Marco a Venezia:

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Pasqua

La Pasqua è una delle più importante festività del cristianesimo.
Il termine Pasqua, in greco e in latino “pascha”, proviene dall’aramaico: pasha, che corrisponde all’ebraico pesah, il cui senso generico è “passare oltre”. Il significato effettivo della parola non è del tutto certo.

risurrezioneLa Pasqua ebraica, chiamata Pesach (“passare oltre”,”tralasciare” in aramaico), celebra la liberazione degli Ebrei dall’Egitto e deriva dal racconto della decima piaga,nella quale il Signore vide il sangue dell’agnello sulle porte delle case di Israele e “passò oltre”, colpendo solo i primogeniti maschi degli egiziani, compreso il figlio del faraone (Esodo, 12:21-34).

Nella Bibbia ebraica, il nome di Pesach è riservato soltanto al giorno 14 del mese di Nisan, in ricordo del korban.Gli ebrei celebrano la Pasqua in otto giorni (sette in Israele). Durante la festa un ebreo ortodosso deve astenersi dal consumare pane lievitato e sostituirlo con il pane azzimo, come quello che consumò il popolo ebraico durante la fuga Mosèdall’Egitto. Per questo motivo la Pasqua ebraica è detta anche “festa degli azzimi”. La tradizione ebraica ortodossa prescrive inoltre che, durante la Pasqua, i pasti siano preparati e serviti usando stoviglie riservate strettamente a questa ricorrenza.Prima dell’inizio della festività gli ebrei eliminano da casa ogni traccia di lievito e qualsiasi cibo che ne contenga (questo viene indicato con il termine chametz).

La Pasqua cristiana , con nuovi significati , ha origine in questa festività,e presenta importanti legami ma anche differenze con la Pasqua ebraica.

Gli eventi pasquali li troviamo nelle sacre scritture: Gesù, secondo gli Vangeli, è morto in croce nei giorni in cui ricorreva la festa ebraica . Questo evento venne visto dai primi cristiani come la realizzazione di quanto era stato profetizzato sul Messia.

I cristiani , vedono nell’eucarestia  il momento in cui la Pasqua di Cristo sostituisce
la Pasqua dei Giudei e il ricordo della morte del Figlio sostituisce il ricordo del Passaggio.Il “pesah” è attraversamento del Mar Rosso, dalla schiavitù alla Terra Promessa per gli ebrei; e, dal vizio del peccato alla libertà della salvezza, attraverso la purificazione del battesimo per i cristiani.
pasqua risurrezioneLa tradizione della Chiesa cattolica vuole che la data della Pasqua venga annunciata ai fedeli dal sacerdote celebrante durante i riti della festività dell’Epifania (6 gennaio).
La Pasqua è preceduta da un periodo preparatorio di astinenza e digiuno della durata all’incirca di quaranta giorni, chiamato generalmente Quaresima, che nel rito romano ha inizio il Mercoledì delle Ceneri. Nella forma ordinaria del rito romano, l’ultima settimana del tempo di quaresima è detta Settimana santa, periodo ricco di celebrazioni e dedicato al silenzio e alla contemplazione. Comincia con la Domenica delle Palme, che ricorda l’ingresso di Gesù in Gerusalemme, dove fu accolto trionfalmente dalla folla che agitava in segno di saluto delle foglie di palma.
Per questo motivo nelle chiese cattoliche, durante questa domenica, vengono distribuiti ai fedeli dei rametti di olivo benedetto (segno della passione di Cristo).
Nei paesi parlanti di lingua Spaniola , durante la Settimana santa si susseguono moltissime processioni sia nelle città più grandi che in quelle più piccole. Si tratta di processioni estremamente folkloristiche che attirano migliaia di turisti ogni anno e a cui partecipano i cosiddetti Nazarenos: penitenti incappucciati appartenenti a diverse confraternite religiose che contribuiscono a rendere le processioni ancora più suggestive.

In particolare alcune chiese dell’Asia seguivano la tradizione di celebrare la pasqua
nello stesso giorno degli ebrei, senza tenere conto della domenica, e furono chiamati  quartodecimani. Ciò diede luogo a una disputa, detta Pasqua quartodecimana, fra la chiesa di Roma e le chiese asiatiche.Nei secoli precedenti potevano esistere diversi usi locali sulla data da seguire, tutti comunque legati al calcolo della Pasqua ebraica.

Nella Chiesa cattolica, la data della Pasqua è sempre compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile.La festa della Pasqua cristiana è mobile, poiché cade la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera (quest’ultimo per la Chiesa cade sempre il 21 marzo, anche se l’equinozio astronomico oscilla tra il 20 e il 21). Questo sistema venne fissato definitivamente nel IV secolo dal Concilio di Nicea I.
La data della Pasqua, variabile di anno in anno secondo i cicli lunari, determina anche la cadenza di altre celebrazioni e tempi liturgici, come la Quaresima e la Pentecoste.

uova dipinte

uova dipinte

Una piccola parte della Chiesa ortodossa segue il calendario giuliano per tutte le feste, mentre il resto considera che la data della celebrazione della Pasqua si basa su due fenomeni astronomici: l’equinozio di primavera e la rotazione  della Luna attorno alla Terra. Pertanto, la Pasqua si celebra la Domenica dopo la prima luna piena dopo l’equinozio di primavera. La data della Pasqua può variare dal 4 aprile al’8 maggio.
La maggioranza dei cristiani in Egitto sono copti e appartengono a una branca della chiesa ortodossa. Il loro calendario è diverso da quello cattolico e la Pasqua copta, come le altre festività religiose importanti,cade in genere una settimana dopo quella cristiana. In alcuni anni però le date coincidono e i copti e i cattolici festeggiano la Pasqua nello stesso giorno, come è accaduto  nel 2007.La Pasqua copta è preceduta da un lungo digiuno di 55 giorni in cui ci si astiene da tutti gli alimenti di provenienza animale, si rispetta una rigorosissima dieta vegana. Questo periodo è caratterizzato da un’intensa vita religiosa di preghiera e penitenza.

coranLa Pasqua Islamica (Eid al-Adha) e molto diversa da quella cattolica.Con l’ Eid al-Adha si ricorda e celebra la storia di Abramo e di suo figlio Isacco. È, infatti, detta festa del  sacrificio poiché si commemora quello che il primo patriarca dell’Islam fece nei confronti del figlio Isacco.
Si narra che Dio, volendo mettere alla prova la fede di Abramo, gli impose di sacrificare il figlio sul Monte Moira.Prima che l’omicidio venisse compiuto, apparve un angelo che fermò Abramo benedicendolo e dicendogli che il Signore aveva apprezzato la sua ubbidienza.

I Testimoni di Geova non celebrano la pasqua e credono che la celebrazione della Pasqua oggi non si basa sulla Bibbia.

“Gesù ci ha comandato di commemorare la sua morte,non la sua risurrezione. Pertanto, si celebra la commemorazione della morte di Gesù ogni anno nel giorno della sua morte corrispondente in calendario biblico.”

Avventisti del Settimo Giorno celebrano la Pasqua dal servizio di comunione, che si tiene ogni tre mesi.
“Anche se non celebrano la Pasqua nella prima settimana fissa dopo l’equinozio di primavera, in questa occasione,gli Avventisti condividono i messaggi su la morte di Gesù e la verità della sua risurrezione,e godono insieme con altri cristiani questo grande evento. ”

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Maschere veneziane moderne


Maschere veneziane moderne

colombina-maschera-veneziaLa moderna celebrazione del Carnevale di Venezia ha rinvigorito l’arte e il mestiere di fare maschere veneziane. Riconoscibile tipi di maschere veneziane continuano a stupire i turisti, e partecipanti durante il Carnevale .

Da circa 25 anni si è ripreso a far maschere di carnevale artigianalmente a Venezia. Potrete trovare molti laboratori con una vasta scelta di modelli.

Come tutte le altre maschere veneziane,le maschere moderne sono autentiche maschere SAM_4081artigianali di ballo.Sono disponibili in diversi stili e colori per voi ,dal tradizionale Arlecchino
alé Colombine maschere colorate uniche. Potete trovare maschere italiane perfette per tutte le esigenze. Acquistando una maschera veneziana oggi per la vostra prossima festa mascherata e come acquistare un bel pezzo di storia veneziana per la vostra casa o ufficio.

animali La collezione di maschere di animali vi fornisce autentiche maschere veneziane ,fatte a mano con facce di animali.  Queste maschere animali sono perfette da indossare in qualsiasi ballo in maschera, Mardi Gras o altri eventi di carnevale. Meravigliosamente decorata , la collezione di maschere di animali è sicuro di essere un grande pezzo che si può indossare, sia come una maschera per il prossimo ballo sia come una meravigliosa opera d’arte, ricca di ornamenti come le mura dei certi palazzi veneziani.

Maschere Veneziane per balli.
A partire dai grandi balli del quindicesimo secolo, ai giorni nostri nulla è più affascinante di un ballo veneziano in maschera . Troverete sempre una vasta selezione di maschere di travestimento . Ciascuna delle maschere da ballo sono realizzate artigianalmente in Venezia, Italia e sono dotate di un certificato di autenticità.Ci sono diversi stili, colori e disegni tra cui scegliere in modo che possiate trovare la SAM_4059mascherina di travestimento perfetta per  prossimo ballo in maschera oppure per il carnevale.

768_1Dalla linea Luxury , elegante e splendide maschere veneziane costituite da oro ,metallo tagliato al laser, ornate con autentici cristalli Swarovski . Maschere fatte a mano dalla carta pesta ed elegantemente decorate con ” bianco anticato ” ,carte dei tarocchi , gatto nero .
disegni in bianco e nero oppure anticati con ornamenti d’argento e luci.Tutte le maschere sono realizzate a mano e dipinte a Venezia , Italia . Non ci sono due maschere identici .
colombine-cartapestaLe maschere sono firmate dall’artista e dispongono di certificato di autenticità sulla parte interna della maschera .Indossando maschere veneziane si è diffuso nel nord e sud America ,ad Halloween, balli in maschera ,carnevali e altri eventi,ma tutte queste maschere e personaggi portano ovunque la loro ricca storia italiana.

Per chi e interessato ad acquistare una maschera online può visitare il sito:

http://www.visionsofvenice.com/subcat.asp?cat=1&subcat=37&/Venetian+Masks/Venetian+Luxury+Mask+Line+-+Linea+di+Lusso

 

 

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Carnevale -Le maschere veneziane

 

Carnevale  Le maschere veneziane

pierrot (1)Le maschere veneziane hanno una lunga storia di proteggere l’identità di chi li indossa durante le promiscue o decadente attività . Le maschere veneziane sono l’ emblema di Carnevale di Venezia , uno spettacolo di strada e fiera di personaggi fantastici . Realizzate per secoli a Venezia , queste maschere distintive erano fatte da carta pesta e decorate con pelliccia , tessuto , pietre preziose , o piume. Mascherato , un servo poteva essere scambiato per un nobile , o viceversa .  Gli inquisitori di Stato e spie potevano mettere in discussione i cittadini senza paura che la loro vera identità poteva essere scoperta ( i cittadini potevano rispondere senza timore di ritorsioni ). Il morale della gente era mantenuto attraverso l’uso di maschere , senza volti, tutti avevano solo voci.Il gioco d’azzardo continuava per tutto il giorno e la notte nelle case , anche nei conventi . Abbigliamento di donna la faceva più appariscente ; l’omosessualità , mentre era condannata pubblicamente ,era abbracciata dal popolo . Anche le monache e i monaci del clero  , indossavano maschere e vestiti di travestimento per nascondere le loro storie , come la maggioranza dei loro concittadini .

Pantalone

pierrot Famosa maschera veneziana nasce intorno alla metà del Cinquecento, rappresenta il tipico mercante vecchio, ricco e avaro ,lussurioso ,sordido, nemico ai giovani e sempre beffato .Altre volte si trattava di un commerciante di Vienna, un po stupido, amante del cibo e delle belle donne, ingenuo, pieno di temperamento, e il bersaglio di tutti gli scherzi, alcune delle quali molto indecente, ma perdonava tutto alla fine. E spesso lanciato come il genitore di uno dei innamorati e ha qualche rapporto d’affari o personale con il Dottore o il Capitano. Indossa tradizionalmente un grande braghetta per pubblicizzare la sua virilità (che tutti intorno a lui sanno di essere andata) insieme a una maschera con un lungo naso adunco, un giubbotto rosso stretto, calzoni e le calze rosse,una lunga zimarra nera che copre la calzamaglia rossa , pantofole e un cappello senza tesa. Pantalone è un vecchio vizioso che insidia le giovani innamorate, le pantalonecortigiane, più spesso le servette della commedia. È una delle maschere più longeve della Commedia dell’Arte. Nasce all’improvviso, con la nascita stessa della commedia, e attraversa quasi indenne, tre secoli.I nomi di Pantalone e Todero, secondo alcuni storici del teatro, hanno una derivazione simile, infatti sia a San Pantaleone che a San Teodoro i veneziani tributavano  una particolare devozione.

 

Pedrolino o Pierrot

pierrotIl personaggio fu portato in Francia, dove entrò a far parte dei repertori delle Compagnie francesi con il nome di Pierrot grazie all’apporto di Giuseppe Geratoni che per primo lo introdusse nel 1673; ma il primo grande Pierrot fu un italiano,derivato dal personaggio della commedia dell’arte, uno dei primi Zanni una vera maschera veneziana .Pierrot  è una figura stock nella Commedia dell’Arte . Pierrot è normalmente raffigurato come simpatico , affascinante e gentile , fino al punto di eccesso ,ci si incolpa per torti mai fatti e per la sua buona e natura fiduciosa è spesso ingannato . La caratteristica notevole di Pierrot e il suo   comportamento è la sua ingenuità , egli è visto come un pazzo , sempre truffato e  presso in giro dagli altri .Nonostante i suoi sospetti su cose , Pierrot finisce sempre a fidarsi delle persone e credere nelle loro bugie . Pierrot è anche visto come una persona al di fuori della realtà , in uno stato di inconsapevolezza di ciò che sta accadendo intorno ,uno per il quale non conta nulla, solo tifo e giocare tutto il tempo .

Nella versione francese Pierrot perse le caratteristiche di astuzia e doppiezza proprie dello Zanni per diventare il mimo triste, innamorato della luna.Pierrot indossa abiti bianchi , che sono a volte troppo grandi per lui, ma più comunemente e bene attrezzato, con accessori ,a volte neri . In testa porta un cappello che è alto e appuntito , oppure piccolo e teso .Pierrot è molto occasionalmente raffigurato con una lacrima sul suo viso , e di solito non indossa una maschera , l’attore in genere dovrebbe avere una vasta gamma di espressioni facciali. Questa tradizione si gioca almeno dal’inizio del 1600 . Il suo volto è a volte sbiancato con polvere o farina .

 

Scaramouche, Capitano
ScaramocchiaScaramuccia significa letteralmente “piccolo,mischia veloce” dando l’idea di un soldato che non coinvolge se stesso troppo nella battaglia, e ,questo è il suo modo di combattere , un piccolo tocco qui, un breve attacco di lì. La sua affinità per l’intrigo spesso lo ha atterrato in situazioni difficili, ma riusciva sempre a districarsi, di solito lasciando  un  innocente  come vittima. Scaramouche in origine era la variante del Capitano un altro personaggio di commedia.
Capitano era un giovane uomo di avventura o di un marinaio piuttosto vecchio, di vanto, di cappa e spada , spesso Spagnolo, vestito per uccidere , cappello piumato, stivali alti, con la spada nella cintura, era sempre un primo favorito . Aveva dei racconti straordinari su come ha battuto un intero esercito di turchi e come si e portato via la barba del Sultano, ma quando c’era un accenno di pericolo reale era il primo a scappare. Questo carattere, naturalmente, non è altro che il glorioso Miles di Plauto, chiamato in Italia il Capitano Spavento della Valle Inferno, o semplicemente Spavento.Più cacciatore di donne che un soldato, in realtà, grande amico di Pulcinella, trova sempre il modo di invertire le conseguenze dei suoi atti su qualcun altro.

Il capitano a volte è raffigurato senza maschera. Quando si utilizza una maschera, di scaramouchesolito ha il colore della pelle con un grande naso e baffi che sono ,o rettilinei e ispidi o alzati agli angoli. A volte nelle vecchie versioni e mostrato indossando un paio di occhiali, anche se utilizzati per compensare la sua scarsa visibilità, Capitano insisterà che è così il luccichio brillante o feroce nei suoi occhi belli non eclissare il sole. E ‘vestito con la sua uniforme militare, multi colorata e coperta di bottoni lucidi, ma spesso molto usurati.

 

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VENEZIA-Carnevale, antiche feste

VENEZIA-Carnevale, antiche feste

Regata delle carriole

regata dele carioleLa prima regata con le carriole avvenne nel 1751, quando due spazzini (Cosimo e Gasparo) si fecero convincere a gareggiare in velocità con le loro carriole per le sinuose e trafficate vie di Venezia.La cosa piacque così tanto che si giunse negli anni a correre la “regata” con molti più contendenti, e tra file di folla incitante. I premi che inizialmente consistevano forse in una brocca di vino divennero sempre più cospicui e furono anche assegnate ai migliori classificati le tipiche bandiere colorate (ambito trofeo delle vere regate).

Senza maschere, abiti semplici, il cappello del servo. La  regata con le carriole era probabilmente un ironico  scherzoso concorso, delle classi inferiori , solo per divertirsi, e per attirare l’attenzione del pubblico.

SPETTACOLO DI BURATTINI

buratiniBurattini, spettacoli e narrazione sono sempre stati molto popolari in tutta Italia, lungo i secoli, in Venezia in particolare, durante il Carnevale.Si potevano ammirare i burattini tradizionali italiani ,(fantocci) usati in spettacoli teatrali per rappresentare esseri umani, animali o personaggi mitologici, maschere che erano il tratto distintivo della  Commedia dell’Arte sostenuta anche da Goldoni.

Ma questo singolare spettacolo era fatto anche per attirare le folle, metterli insieme , per poi iniziare a proporre la vendita di un “balsamo speciale”, o un “elisir di lunga vita”, alla gente che credeva in queste cose. Questi sono i antenati della pubblicità dei nostri giorni.
saltimbachi

Ciarlatani e saltimbanchi
in piazza san marco,

venezia bienale 059Al teatro dei burattini e delle marionette si può inserire nel più ampio scenario degli spettacoli di strada: giocolieri, cantastorie, saltimbanchi, mimi, ammaestratori d’animali e acrobati che sono sempre stati il cuore del Carnevale di Venezia.In Piazza San Marco , vari tipi di spettacoli , trucchi di magia , musica,  sbocciavano durante il periodo di Carnevale .

Erano molte le persone che credevano agli impostori, che si facevano passare come capaci di curare le malattie, prevedere il futuro e di aiutare chi è in difficoltà…ma c’era anche il pagliaccio (che affonda le sue radici nella Commedia dell’ Arte, nel tardo settecento);  un rompiballe, è un vero professionista dello sghignazzo, della farsa, dello sberleffo: uno che ha il coraggio dell’ utopia e usa l’ unica arma a sua disposizione: la libertà

La gente proveniente da tutto il mondo , partecipava volentieri alle celebrazioni .

Uova profumati

carnivalCarnevale è sempre stato anche un modo di flirtare , stare insieme con una persona di sesso opposto.E diventato un trend,a quel’epoca ,il modo di corteggiare le donne , per mezzo del’insolito lancio di uova riempite con acqua di rose .I mercanti vendevano diversi tipi di uova profumate , e giovani uomini mascherati andavano in città ,mostrando il loro apprezzamento per le signore che li piaceva di più , lanciando queste uova profumati  davanti alle loro case.Ovviamente lo scherzo poteva andare anche male, così le uova lanciate potevano andare anche verso gli spettatori , mariti delle signore , e infine verso le signore stesse .Le “maschere ”  lancia uova erano anche conosciute come Mattaccino o Frombolatore ( dal mattino e dal frombola = la fionda ) .

Giochi di carte

I veneziani sono ben noti per il loro amore per il gioco d’azzardo .In una scena di carnevale
(tratta da una delle commedie di Carlo Goldoni : “Le Donne Gelose ” ).Si può vedere una rappresentazione tipica di una riunione del secolo XVIII° , tutti indossando una maschera , per la maggior parte la tipica bauta ,impegnati in una conversazione , giocando a carte , e proseguendo il gioco eterno della seduzione .006

Purtroppo la maggior parte di queste feste sono state perse per via delle leggi  che giunsero in Italia con le invasioni napoleoniche alla fine del ‘700,insieme al carnevale stesso sospeso nel 1797.

 

 

 

Carnevale di Venezia 2014: info, programma e principali avvenimenti

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Venezia- Carnevale -Antiche tradizioni

Queste antiche tradizioni di carnevale si tenevano , nel Settecento, quando il Carnevale iniziava addirittura la prima domenica d’ottobre.

 

Caccia al toro

 

bulls La caccia al toro di solito iniziava dal primo giorno fino a l’ultima Domenica di Carnevale. L’inseguimento iniziava (ogni giorno in una sezione diversa della città) tutti i giorni della settimana tranne il Venerdì.Il fatto che si era possibile buttare nel canale in caso di pericolo, ha aiutato molto al fatto di non essere segnalati troppi incidenti mortali.La “cazza” era ammessa solo nel periodo di Carnevale, e consisteva più in un combattimento tra cani ed un toro che in una caccia come noi la intendiamo. La caccia finale si svolgeva solitamente in campo San Polo, con una dinamica simile a quella dell’omonima manifestazione a Pamplona in Spagna.Il toro, istigato dai cani, veniva trattenuto per le corna tramite funi dai “tiradori” che in tal modo provavano la loro forza ed abilità.( tradizioni)
Va notato che anche le donne si cimentavano abitualmente nella “caccia”.I tori che venivano sguinzagliati però, a differenza di quelli spagnoli che sono giovani, forti e caccia al toro in spaniairascibili, erano animali vecchi e bolsi, e addirittura dei buoi.Liberi o legati con funi alle corna, i poveri animali, dopo aver subito maltrattamenti e lazzi dagli umani , venivano sbranati dai cani e macellati.

Ancora durante il Settecento, il giorno del giovedì grasso si continuava ad organizzare la “cazza” (caccia) del toro.

 

Antiche tradizioni ;La gatta

“Un gioco molto crudele, in voga fino al tardo settecento in occasione delle feste popolari prevalentemente in zona di Santa Maria Formosa. Consisteva nel legare una gatta in verticale su di una tavola, per mezzo di cinghie di cuoio che ne avvincessero l´addome lasciando libere le zampe. I concorrenti, a capo rasato e proteggendosi il viso con le mani, dovevano riuscire a uccidere il povero animale con il minor numero di testate possibile.”

Compagnie delle calze
Dalla metà del XV secolo fino alla fine del XVI secolo, l’organizzazione delle attività del festival era delegata alé ” compagnie delle calze”. Queste associazioni di giovani nobili veneziani si distinguevano per le loro multicolore calze. Ogni componente del gruppo aveva nomi fantasiosi inspirati dalle particolari virtù: gli Fioriti, gli Uniti e gli Concordi. Altri nomi derivano dai loro mestieri contemporanei zardineri, cortesi e sempiterni. Lo scopo di questi gruppi era quello di creare e preparare l’intrattenimento ed i spettacoli durante il carnevale. Tra il 1487 e il  1565 sono stati 23 diversi gruppi in tutta Venezia.

 

carneval Antiche tradizioni  ;L’Anguilla in Barile

“Questo gioco e rimasto in voga  ancora e viene talvolta riproposto in qualche festa di quartiere. Consiste nel riuscire ad afferrare con i denti un´anguilla che nuota in una tinozza d´acqua annerita con l´inchiostro di seppia.”

Antiche tradizioni   ;Bagordi, giostre e tornei

“Erano definiti bagordi le esibizioni o le finte battaglie tra cavalieri per la via, che offrivano
giostreun discreto spettacolo. Talvolta invece si effettuavano giostre per mettere alla prova l’abilità dei cavalieri nell’uso della lancia: si dovevano infilare degli anelli in punta di lancia, staccandoli dai supporti. I tornei di tiro a segno con le balestre erano piuttosto comuni, ed avvenivano in particolari zone della città dette “bersagli”. Si ricordano anche dei finti assalti a finte fortezze costruite in legno per l’occasione oltre che a finte battaglie navali.”

citati dal sito internet EL VENEXIAN

Oggi i festeggiamenti durano circa due settimane. In piazza S.Marco e nei campi vengono organizzati cortei storici, concerti, spettacoli vari e fuochi d’artificio.

 

Carnevale di Venezia 2014: info, programma e principali avvenimenti

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