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L’uomo ,particela di Dio ?

L’uomo ,particela di Dio ?

Nel universo nulla si crea e nulla si distrugge ,tutto si trasforma ,dal nulla non si crea nulla .
Se separiamo la materia (cosa che era un corpo unico) e mettiamo distanza tra una cosa e l’altra, l’energia ,che unisce le due parti rimane inseparabile.
DSCN6681 - Copia

Andando indietro nel tempo tutte le particole erano un unico intero,poi si separarono e si sono espanse nel universo.
Se gli corpi fisici si allontanano uno dall’altro ,l’energia li unisce,anche se le distanze sono grandi .Questo presuppone che anche noi siamo uniti dal punto di vista energetico,e che ci possiamo influenzare uno col altro dal punto di vista energetico.Le nostre emozioni e gli nostri sensi influenzano ,non solo il corpo fisico ma anche il mondo esterno tramite la nostra coscienza.

La coscienza non emerge dalla materia ,ma e creatrice sia della mente sia della materia .Ci sono due tipi di coscienze.Una ci limita quanto (alto,intelligente,bravo..) dobbiamo essere ;altra e energia  illimitata e può essere comparata a Dio .

Noi siamo entrambe le coscienze. Ma  IO
 posso operare cambiamenti nelle tutte le due? Si.Se sono risultato evolutivo dell
Universo ,sono universo ma anche io.

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Sfantul Nicolae

Sfantul Nicolae
Numele este format din doua cuvinte: nikao “a invinge”;si laos, „popor“.
Nascut in Patara-Lichia — .345 d.c, Nicolaesf nicolae,devine episcop al Mirei (astăzi Kocademre),cetatea regatului Micia.Era cunoscut pentru bunatatea sa si pentru miracolele pe care le-a facut de-a lungul vietii.
Sărbătoarea de pe 6 decembrie pomenește de o vedenie a imparatului Constantin cel Mare.Sfântul Nicolae Licianul i s-ar fi arătat în vis , cerându-i să-i ierte pe trei ostași osândiți la moarte:
“Pe când aceștia erau în închisoare, au aflat de timpul când aveau să fie omorâți și au chemat pe sfânt în ajutor; acesta s-a arătat în vis împăratului și eparhului (administratorul provinciei); pe eparh l-a mustrat pentru că a defăimat în fața împăratului pe cei trei bărbați, iar împăratului i-a arătat și i-a dovedit ca bărbații aceia sunt nevinovați și că din pizmă au fost pârâți că au uneltit împotriva lui. Şi așa i-a izbăvit Sfântul Nicolae de la moarte.”

Potrivit unor legende care il leaga de mos craciun .Niculae a dat trei pungi de galbeni unui negustor care trecea printr-o perioada grea , permitand celor trei fiice ale acestuia sa se marite.De fiecare data cand era randul unei fete sa se marite, Nicolae ,(care era deja episcop),ii punea un saculet cu bani de aur in fata usii.Când i-a venit vremea și celei de a treia fete, negustorul a stat de pază pentru a afla cine era cel care ii dadea acei bani.
Se spune că Sfântul Nicolae pentru a nu fi vazut s-a urcat pe acoperiș și a dat drumul săculețului prin hornul casei.

Povestirea conform căreia sfântul salvase niște marinari din Marea Egee de la înec l-a consacrat ca sfânt ocrotitor al marinarilor.

A fost închis, în timpul persecuțiilor lui Dioclețian; si eliberat după urcarea pe tron a Sfântului Constantin.

Sfântul mai este cunoscut și ca apărător al Ortodoxiei împotriva arienilor.

Mormantul sfantului era in biserica sfantul Nicolae,(Demre-Turcia),dar oasele din sarcofag (moastele) au fost furate si duse in orasul Bari in 1087(in timpul cruciadelor,multe orase vroiau sa aiba moastele vreunui sfant); in basilica San Nicola.
In secolul al XIII-lea, părticele din moaștele sfântului Nicolae ajung la catedrala din Canterbury ( Anglia) iar cultul sfântului începe să se răspândească,in mare parte din Europa.

După încreștinarea slavilor, cultul sfântului Nicolae l-a înlocuit pe cel al zeului Mikula, zeul agriculturii.

Devine protectorul :Greciei si Rusiei ;prizonierilor,fetelor nemaritate,calatorilor,negustorilor
si a copilor.
Olandezii i-au schimbat numele in Sinterklaas iar primii imigranti di America l-au transformat in Santa Claus . Pe 6 Decembrie sfantul  umple pantofii copiilor cu dulciuri.Cu trecerea timpului sarbatoarea s-a mutat de craciun iar pantofii s-au transformat in ciorapi.
Sarbatoarea a aparut chiar si în țări care nu au o legătură culturală directă cu sfântului Nicolae, precum China.

 

 

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Venezia Basilica di San Marco :storie e realta.

Venezia Basilica di San Marco :storie e realtà.

Ancora nel 982 la si chiamava libera da servitute  Sanctae Matris Ecclesiae (“libera dalla servitù di Santa Madre Chiesa”)

Al tempo stesso mausoleo e cappella privata del doge, e dunque con funzione sia religiosa che politica,il santuario di San Marco, così come la vicina chiesa del suo predecessore Teodoro, venne demolito ( nel 1063) per far posto al terzo ed ultimo edificio,l’attuale basilica.le tre aste portabandiere

La nuova consacrazione avvenne nel 1094; la leggenda colloca nello stesso anno il ritrovamento miracoloso in un pilastro della basilica del corpo di San Marco, che era stato nascosto durante i lavori in un luogo poi dimenticato. (l’altare del Sacramento )
La forma architettonica avvicina molto a quella dell’antica Basilica dei Santi Apostoli di Costantinopoli (a croce greca, sormontata da cinque cupole; distrutta dopo la conquista ottomana).

Nell’atrio, il piano del pavimento rimane a livello della piazza mentre quello della basilica è sopraelevato di alcuni gradini a creare una sorta di percorso ascendente, sapientemente calcolato per preparare gradualmente al raccoglimento il visitatore che dallo spazio aperto, rumoroso e distraente della piazza si accinge ad entrare nel tempio.

 

Per non essere rubata dai soldati di napoleone la palla d’oro fu nascosta da un ,coraggioso cittadino veneziano che le tiene nascosta in casa per mesi,cosi si salvo l’unico esemplare di oreficeria gotica rimasta intera.
 

DODECAEDRO STELLATOUn dodecaedro stellato si trova sul pavimento prima della porta principale d’ingresso alla Basilica, sotto l’iconostasi e sul coro. Per i saggi dell’Antichità, esso era simbolo di Venere, il pianeta reggente di Venezia. Rappresenta la manifestazione della forma Divina in Natura .A sinistra dell’ingresso laterale della Basilica, sul pavimento musivo, c’è un rinoceronte di incerta datazione.  Questa immagine sarebbe anche un talismano per allontanare le malattie.

Nella parte centrale della basilica, sotto la cupola, è collocato un grande riquadro marmoreo a venature che un tempo era detto “il mare” per gli avvallamenti che vi si trovavano, dovuti ai continui assestamenti del terreno.
pavimento-basilica-rinoceronteA terra, presso la Pala d’oro, lungo il percorso d’uscita, c’è una pietra raffigurante un corno ducale ed un animale, un riccio nero. Qui fu sepolto il cuore del doge Francesco Erizzo (1566-1646, doge dal 1631). Il riccio è simbolo della famiglia patrizia di appartenenza. Il resto delle spoglie si trova nella chiesa di San Martino in Castello.

Battistero

Questa cappella, detta anche Chiesa dei Putti, è presente inoltre il monumento funebre del doge Andrea Dandolo,l’altare è costituito da un grosso masso di granito proveniente da Tiro, che la tradizione vuole fosse quello dal quale Cristo parlò alle folle.

Cappella di Sant’Isidoro,
si trova sul fondo del braccio sinistro della basilica .Il muro divisorio rivestito di marmi che la separa dalla chiesa corrisponde al muro originario esterno dell’antichissima chiesa di San Teodoro (antico patrono di Venezia) .

La Cappella Zen, o della Madonna della Scarpa fu eretta per volontà della Signoria nel 1501,quando, mori il cardinale Giambattista Zen.Nel mezzo dell’altare si trova la statua della “Vergine col Putto”, opera di Antonio Lombardo. La figura della vergine ha una scarpa
dorata in mano per ricordare la leggenda di una scarpa offerta in dono alla Madonna da un povero fedele e poi trasformatasi per miracolo in oro.

vecchio si morde la manoTra i bassorilievi delle arcate sopra la entrata vi compare un vecchio che si morde la mano:la legenda narra che si tratti dell’architetto della basilica,che fu sollevato dal suo incarico quando disse che sarebbe stato in grado di costruirla ancora più bella.

san marco 080I famosi cavalli al’ inizio erano di bronzo dorato e argentato.I graffi sulla superficie vennero prodotti intenzionalmente, per attenuare l’eccessivo riflesso della luce. Sono stati, portati dai Veneziani, durante la IV crociata dall’Ippodromo di Costantinopoli,oggi sono conservati nel Museo di San Marco all’interno della basilica.Sulla balconata sono le copie dei  originali

I tre pilastri portabandiera antistanti la basilica portavano le bandiere dei territori di Candia, Morea e Cipro conquistati da Venezia.

le portabandiere

Le due colonne, provenienti dall’oriente, fanno da ingresso alla piazza, in onore rispettivamente del primo patrono di Venezia, San Teodoro, e del Santo patrono Marco, diventato tale dopo il leggendario trafugamento del corpo .In origine si narra che le colonne
fossero tre, ma nel trasbordo da Costantinopoli una s’inabissò senza più poter esser recuperata.

 

 

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Il giorno del Ringraziamento

Il giorno del Ringraziamento

In questo giorno , si ringrazia (tradizionalmente a Dio) con una festa religiosa per il raccolto ricco dell’anno .Si è celebrata in gran parte del Nord America ( USA e Canada) .
Si tratta di una festa di famiglia .Tacchino
Le parate del Giorno del Ringraziamento che si svolgono negli Stati Uniti, ricordano il raccolto miracoloso , che nel 1621 , ha salvato la vita dei primi immigrati arrivati nel Nuovo Mondo dalle coste britanniche.I coloni , che sono stati chiamati ” pellegrini “hanno lasciato l’Inghilterra perché li era stato negato il diritto di secessione dalla chiesa tradizionale e pregare a modo loro . Corsero prima in Olanda e nel settembre 1620, salparono per l’America a bordo della nave ” Mayflower ” ( nave che apparteneva ad un proprietario fiorentino ) e dopo due settimane in una fredda giornata di novembre , sbarcarono nel luogo che oggi si chiama Plymouth , Massachusetts.

Nel primo inverno trascorso qui , più della metà dei coloni morirono . Il resto dei sopravvissuti (attraverso la fede e grazie ad alcune circostanze fortunate ), fondarono una colonia permanente . Durante la ricerca di acqua fresca , scavando hanno trovato un moggio con mais , e nel mese di aprile hanno cominciato a seminare il mais , in un terreno roccioso e con un clima molto rigido . Ma i campi hanno prodotto un raccolto meglio del previsto . Il governatore William Bradford proclamo un “giorno di ringraziamento al Signore” , in modo che “possiamo godere di un modo speciale dopo il raccolto dei frutti del nostro lavoro “. Con questa ‘ eredità ‘i pellegrini erano venuti nel Nuovo Mondo ,nella loro mitologia esistendo molte celebrazioni del raccolto. Anche gli inglesi avevano un ” Harvest Home ” (la casa del racolto), un ringraziamento per, l’ ultima spedizione di grano , seguita da una festa ed eventi sportivi .
L’anno seguente ( 1622) pero ,quando il raccolto era stato scarso e hanno avuto problemi con gli indiani , non hanno avuto motivo di gratitudine e non hanno celebrato piu.
Nel 1623 , dopo una prolungata siccità ,le preghiere dei pellegrini per la pioggia sono state soddisfate , e il governatore Bradford ha dato l’ordine che il giorno di 30 luglio sarà dedicato al ” Ringraziamento ” .

Inizialmente nel 1863 , era consuetudine che il presidente degli Stati Uniti proclama ” il giorno del Ringraziamento ” annuale ,il quarto Giovedi del mese di novembre ed i governatori dei Stati a dare proclami per ogni stato che conducono.Nel dicembre del 1941, il Congresso americano ha approvato una risoluzione che prevedeva che il 4 °  Giovedì nel mese di novembre diventa la festa ufficiale nazionale degli Stati Uniti ,e la festa del Ringraziamento rimane invariata fino ad oggi.Durante questa celebrazione di solito si presentato bande musicali scolastiche e diversi carri allegorici.

 

Le decorazioni per la tavola seguono il modello tradizionale , ghirlande colorate di frutti , gli anelli di mais e foglie secche  tutto traboccante di una cornucopia , simbolo di un ricco autunno.Sono presenti anche I fiori ;i bouquet di crisantemi dorati ,rametti di bacche che integra l’atmosfera di autunno.I piatti tradizionali del “giorno del Ringraziamento “sono il tacchino fritto e purè di patate ;e il piatto che i primi pellegrini nel XVIII secolo mangiavano insieme agli indiani .tacchino
Il giorno dopo il Ringraziamento ,in America è il giorno delle spese .I negozi sono aperti con offerte speciali per attrarre più clienti e ai centri commerciali le code si formano sin dalle sei del mattino .
In Canada , Giorno del Ringraziamento si celebra il secondo Lunedì nel mese di ottobre , in segno di gratitudine per un buon raccolto .Le radici della celebrazione e diverso di quello dei Stati Uniti.

 

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Esiste Dio ?

 

 

Esiste Dio ?
“Se il vero Dio non ci fosse ;dovrebbe essere inventato”

La prima verità che la apprendiamo sin da piccoli e quella dell esistenza di Dio .Questa realtà ce la dimostra la ragione e ce la conferma la fede .Per l’eccesso di bontà Dio si e degnato di confermarla con la rivelazione.DSCN6681
Come le lenti di ingrandimento si usano non solo per vedere le cose che non si conoscono ancora ma anche per ingrandire ed avvicinare le cose ,cosi Dio può essere conosciuto dall’intelligenza umana ,ma visto meglio con la lente della fede.
-La ragione ci dice che tutte le cose devono essere fate da qualcuno o qualcosa .Il mondo con tuta la sua grandiosità deve avere il suo artefice capace di costruire un simile opera. Quello che poteva esistere prima del mondo non può essere che Dio.
Il motore che da moto alé cose ;da vita agli esseri e il primo vivente: Dio .L’ordine dell’universo dimostra che vi deve essere stato un essere sapientissimo che l’ha disposto cosi.

-La coscienza la nostra intima voce ,che approva il bene che facciamo ,e riprova il male ,(che pur osiamo fare ),la sentiamo tutti.Chi a messo dentro di noi questa voce? Chi a fatto questa legge che governa la nostra condotta ?Chi e l’autore della natura umana?
se non quello che esisteva prima di esistere il mondo.

In ogni popolo ed in ogni epoca e stata sempre l’idea dell’esistenza di dio ,anche se spesso gli omini sbagliano sula sua natura.Se precorriamo tutto il mondo non troviamo nessun popolo che non adori una divinità .E vero che vi sono dei individui che dicono
di essere atei ,cioè di non credere in dio ma si tarata di poveri insensati,  persone piene di inquieta.

 

 

VENEZIA La Festa della Salute

 

 

La Festa della SaluteVENEZIA CHIESA MADONNA DELLA SALUTE

Nel 1630, più di mezzo secolo dopo la terribile pestilenza del 1575-77 (la peste bubbonica), il morbo si abbatte nuovamente su Venezia minacciando di distruggere la città lagunare. Il contagio si estese a Venezia in seguito all’arrivo di alcuni ambasciatori di Mantova,città già particolarmente colpita dall’epidemia (che colpì tutto il nord Italia tra il 1630 e il 1631).

In un breve volgere di tempo, nonostante i bandi sempre più severi dei Savi alla Sanità, la popolazione è letteralmente decimata.(80.000 morti su 150.000 residenti)
La malattia non risparmia l’aristocrazia né il clero: periscono anche il Doge e gran parte della sua famiglia.Famoso resta quel bando che ordinava, a chiunque si sentisse i sintomi del male di berne almeno mezzo litro di liquidi già allora qualcuno avesse intuito la dinamica degli anticorpi.Ancora una volta governo e popolo di Venezia si volgono alla religione.Si organizza una processione cui partecipa la circa 10.000 dei sopravvissuti,
anime che girano incessantemente attorno a Piazza San Marco per tre giorni e tre notti con fiaccole e statue votive.Il Doge (Nicolò Contarini) e il Patriarca di Venezia (Giovanni Tiepolo) ,fanno voto solenne di erigere una chiesa intitolata alla Salute, chiedendo
l’intercessione della Vergine Maria per porre fine alla pestilenza e se qualora la città scampi alla totale rovina si edificherà un tempio di ringraziamento alla Madonna di proporzione e bellezza mai viste sino ad allora.Poche settimane dopo la processione,
l’epidemia subì prima un brusco rallentamento per poi lentamente regredire fino a estinguersi definitivamente nel novembre 1631.
Si sceglie infine il posto più opportuno per l’edificazione, la Punta della Dogana da Mar,oggetto di recenti demolizioni.
La progettazione fu affidata al giovane architetto Baldassarre Longhena addetto al nuovo stile Barocco. Il suo progetto ottagonale «in forma di corona» rispondeva alle esigenze di grandiosità richieste dalla Serenissima: un capolavoro d’arte ed una frequentatissima meta di pellegrinaggi,una chiesa che doveva esaltare la Vergine e al tempo stesso la Repubblica.

La basilica fu consacrata il giorno 21 novembre 1687, che da allora per i Veneti diviene il giorno della Madonna della Salute.

Ogni anno la comunità ecclesiale e civile di Venezia rinnova il suo “voto” di riconoscenza e gratitudine.Si tratta di un pellegrinaggio di ringraziamento nella medesima Chiesa a perpetua memoria della pubblica gratitudine  .
Durante tutta la giornata, nella basilica, tenuta aperta senza interruzione, vengono celebrate in continuazione messe e rosari,
con un afflusso continuo di fedeli.

MADONNA DELLA SALUTE (2)Particolarmente venerata, nella basilica della Salute, è l’icona bizantina della Madonna detta Mesopanditissa (Mediatrice di pace) .
Il ponte votivo unisce le due rive del Canal Grande e avvicina il santuario al centro della città per facilitare il pellegrinaggio.
In quel giorno il traffico dei pellegrini è tanto intenso, sin dalle prime ore del mattino, da obbligare l’uso di sensi unici pedonali
a partire dal ponte dell’Accademia.
La castradina, pietanza molto saporita a base di carne di montone, è il piatto tipico che si usa consumare a Venezia il giorno della Salute.

Tratto dalla pubblicazione di mons. Antonio Niero.

 

 

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San Martino

 

 

 

San Martino

“L’estate di San Martino”, si rinnova ogni anno per festeggiare un bell’atto di carità ed anche

per ricordarci che la carità verso i poveri è il dono più gradito a Dio. San Martino di Tours viene ricordato l’11 novembre, sebbene questa non sia la data della sua morte, (8 novembre) ma quella della sua sepoltura. Questa data è diventata una festa straordinaria in tutto l’Occidente, grazie alla sua popolarità.

Nacque in un avamposto dell’impero Romano in Pannonia (che si chiamerà poi Ungheria) da famiglia pagana, e viene istruito sulla dottrina cristiana quando è ancora ragazzo,senza però il battesimo. Il padre, tribuno della legione, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra.A quindici anni, in quanto figlio di un militare, dovette entrare nell’esercito. Come figlio di veterano fu subito promosso al grado di “circitor” e venne inviato in Gallia, presso la città di Amiens. Il compito del “circitor” era la ronda di notte e l’ispezione dei posti di guardia, nonché la sorveglianza notturna delle guarnigioni.

Durante una di queste ronde avvenne l’episodio che gli cambiò la vita. Martino incontrò un San Martino Luca Italiamendicante seminudo. Vedendolo sofferente, tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. La notte seguente vide in sogno Gesù rivestito della metà del suo mantello militare. Udì Gesù dire ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il sogno ebbe un tale impatto su Martino, che egli, già catecumeno, venne battezzato la Pasqua seguente e divenne cristiano.

Giunto all’età di circa quarant’anni, decise di lasciare l’esercito. Iniziò la seconda parte della sua vita.Nel 357 si recò quindi nell’Isola Gallinara ad Albenga in provincia di Savona, dove condusse quattro anni di vita eremitica. , Al rientro del vescovo cattolico, torno a Poitiers,divenne monaco e venne presto seguito da nuovi compagni, fondando uno dei primi monasteri d’occidente,a Ligugé, sotto la protezione del vescovo Ilario.
Nel 371 viene eletto vescovo di Tours anche se alcuni clerici avanzarono resistenze per il suo aspetto. Per qualche tempo, tuttavia, risiede nell’altro monastero da lui fondato a quattro chilometri dalla città, e chiamato Marmoutier e proseguì la sua missione di propagatore della fede, creando nel territorio nuove piccole comunità di monaci. Avviò un’energica lotta contro l’eresia ariana e il paganesimo rurale. Inoltre predicò, battezzò villaggi, abbatté templi, alberi sacri e idoli pagani, ispirando più risentimenti che adesioni ma dimostrando comunque compassione e misericordia verso chiunque.
Ma l’evangelizzazione riesce perché l’impetuoso vescovo si fa protettore dei poveri contro lo spietato fisco romano, promuove la giustizia tra deboli e potenti. Con lui le plebi rurali rialzano la testa. Sapere che c’è lui fa coraggio. Questo spiega l’enorme popolarità in vita e la crescente venerazione successiva.
Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi. Il termine latino per “mantello corto”, cappella, venne esteso alle persone incaricate di conservare il mantello di san Martino,i cappellani, e da questi venne applicato all’oratorio reale, che non era una chiesa,chiamato cappella.

La festa di San Martino nata in Francia, si diffuse un po’ in tutta Europa specialmente in Germania, Scandinavia e nell’Europa orientale.Con questa tradizione si celebra la fine dei lavori nei campi e l’inizio della raccolta.L’11 novembre i bambini delle aree cattoliche della gran parte di Europa, partecipano a una processione di lanterne, ricordando la fiaccolata in barca che accompagnò il corpo del santo a Tours. Spesso un uomo vestito come Martino cavalca in testa alla processione. Il cibo tradizionale di questo giorno è l’oca. (Secondo la leggenda, Martino era riluttante a diventare vescovo, motivo per cui si nascose in una stalla piena di oche; il rumore fatto da queste rivelò però il suo nascondiglio alla gente che lo stava cercando.)
In isola di Malta, secondo la tradizione, ai bambini viene regalato un sacchetto pieno di frutta,come noci, castagne, fichi secchi, arance, mele e melograni, e dell’immancabile pane arrotolato di san Martino, l’Hobza ta ‘San Martin.

san-martino-dolceNel veneziano l’11 novembre è usanza preparare il dolce di San Martino, un biscotto dolce di pasta frolla con la forma del Santo con la spada a cavallo, decorato con glassa di albume e zucchero ricoperta di confetti e caramelle;(la versione più antica è quella fatta con le cotogne) l’usanza inoltre che i bambini della città lagunare mentre cantano una simpatica filastrocca in dialetto, armati di pentole e coperchi, gironzolano di campo in campo e di calle in calle domandando ai passanti o ai commercianti qualche spicciolo ( o scheo ) per comprare il dolce di San Martino , qualche caramella o qualche dolcetto tradizionale di cotognata (persegada) di varie fogge. Nel abruzzo si accendono grandi fuochi detti “glorie di San Martino” e le contrade si sfidano a chi fa il fuoco più alto e durevole. A Palermo si preparano i biscotti di San Martino “abbagnati nn’o muscatu” (inzuppati nel vino moscato di Pantelleria), a forma di pagnottella rotonda grande come un’arancia e l’aggiunta nell’impasto di semi d’anice (o finocchio selvatico) che conferisce loro un sapore e un profumo particolare.

In molte regioni d’Italia l’11 novembre è simbolicamente associato alla maturazione del vino nuovo (da qui il proverbio “A San Martino ogni mosto diventa vino”) ed è un’occasione di ritrovo e festeggiamenti nei quali si brinda, appunto, stappando il vino appena maturato e accompagnato da castagne o caldarroste. Sebbene non sia praticata una celebrazione
religiosa a tutti gli effetti (salvo nei paesi dove san Martino è protettore), la festa di San Martino risulta comunque particolarmente sentita dalla popolazione locale
Quattromila chiese dedicate a lui in Francia, e il suo nome dato a migliaia di paesi e villaggi; come anche in Italia,in altre parti d’Europa e nelle Americhe:

Martino il supernazionale.

 

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