San Martino

 

 

 

San Martino

“L’estate di San Martino”, si rinnova ogni anno per festeggiare un bell’atto di carità ed anche

per ricordarci che la carità verso i poveri è il dono più gradito a Dio. San Martino di Tours viene ricordato l’11 novembre, sebbene questa non sia la data della sua morte, (8 novembre) ma quella della sua sepoltura. Questa data è diventata una festa straordinaria in tutto l’Occidente, grazie alla sua popolarità.

Nacque in un avamposto dell’impero Romano in Pannonia (che si chiamerà poi Ungheria) da famiglia pagana, e viene istruito sulla dottrina cristiana quando è ancora ragazzo,senza però il battesimo. Il padre, tribuno della legione, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra.A quindici anni, in quanto figlio di un militare, dovette entrare nell’esercito. Come figlio di veterano fu subito promosso al grado di “circitor” e venne inviato in Gallia, presso la città di Amiens. Il compito del “circitor” era la ronda di notte e l’ispezione dei posti di guardia, nonché la sorveglianza notturna delle guarnigioni.

Durante una di queste ronde avvenne l’episodio che gli cambiò la vita. Martino incontrò un San Martino Luca Italiamendicante seminudo. Vedendolo sofferente, tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. La notte seguente vide in sogno Gesù rivestito della metà del suo mantello militare. Udì Gesù dire ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il sogno ebbe un tale impatto su Martino, che egli, già catecumeno, venne battezzato la Pasqua seguente e divenne cristiano.

Giunto all’età di circa quarant’anni, decise di lasciare l’esercito. Iniziò la seconda parte della sua vita.Nel 357 si recò quindi nell’Isola Gallinara ad Albenga in provincia di Savona, dove condusse quattro anni di vita eremitica. , Al rientro del vescovo cattolico, torno a Poitiers,divenne monaco e venne presto seguito da nuovi compagni, fondando uno dei primi monasteri d’occidente,a Ligugé, sotto la protezione del vescovo Ilario.
Nel 371 viene eletto vescovo di Tours anche se alcuni clerici avanzarono resistenze per il suo aspetto. Per qualche tempo, tuttavia, risiede nell’altro monastero da lui fondato a quattro chilometri dalla città, e chiamato Marmoutier e proseguì la sua missione di propagatore della fede, creando nel territorio nuove piccole comunità di monaci. Avviò un’energica lotta contro l’eresia ariana e il paganesimo rurale. Inoltre predicò, battezzò villaggi, abbatté templi, alberi sacri e idoli pagani, ispirando più risentimenti che adesioni ma dimostrando comunque compassione e misericordia verso chiunque.
Ma l’evangelizzazione riesce perché l’impetuoso vescovo si fa protettore dei poveri contro lo spietato fisco romano, promuove la giustizia tra deboli e potenti. Con lui le plebi rurali rialzano la testa. Sapere che c’è lui fa coraggio. Questo spiega l’enorme popolarità in vita e la crescente venerazione successiva.
Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi. Il termine latino per “mantello corto”, cappella, venne esteso alle persone incaricate di conservare il mantello di san Martino,i cappellani, e da questi venne applicato all’oratorio reale, che non era una chiesa,chiamato cappella.

La festa di San Martino nata in Francia, si diffuse un po’ in tutta Europa specialmente in Germania, Scandinavia e nell’Europa orientale.Con questa tradizione si celebra la fine dei lavori nei campi e l’inizio della raccolta.L’11 novembre i bambini delle aree cattoliche della gran parte di Europa, partecipano a una processione di lanterne, ricordando la fiaccolata in barca che accompagnò il corpo del santo a Tours. Spesso un uomo vestito come Martino cavalca in testa alla processione. Il cibo tradizionale di questo giorno è l’oca. (Secondo la leggenda, Martino era riluttante a diventare vescovo, motivo per cui si nascose in una stalla piena di oche; il rumore fatto da queste rivelò però il suo nascondiglio alla gente che lo stava cercando.)
In isola di Malta, secondo la tradizione, ai bambini viene regalato un sacchetto pieno di frutta,come noci, castagne, fichi secchi, arance, mele e melograni, e dell’immancabile pane arrotolato di san Martino, l’Hobza ta ‘San Martin.

san-martino-dolceNel veneziano l’11 novembre è usanza preparare il dolce di San Martino, un biscotto dolce di pasta frolla con la forma del Santo con la spada a cavallo, decorato con glassa di albume e zucchero ricoperta di confetti e caramelle;(la versione più antica è quella fatta con le cotogne) l’usanza inoltre che i bambini della città lagunare mentre cantano una simpatica filastrocca in dialetto, armati di pentole e coperchi, gironzolano di campo in campo e di calle in calle domandando ai passanti o ai commercianti qualche spicciolo ( o scheo ) per comprare il dolce di San Martino , qualche caramella o qualche dolcetto tradizionale di cotognata (persegada) di varie fogge. Nel abruzzo si accendono grandi fuochi detti “glorie di San Martino” e le contrade si sfidano a chi fa il fuoco più alto e durevole. A Palermo si preparano i biscotti di San Martino “abbagnati nn’o muscatu” (inzuppati nel vino moscato di Pantelleria), a forma di pagnottella rotonda grande come un’arancia e l’aggiunta nell’impasto di semi d’anice (o finocchio selvatico) che conferisce loro un sapore e un profumo particolare.

In molte regioni d’Italia l’11 novembre è simbolicamente associato alla maturazione del vino nuovo (da qui il proverbio “A San Martino ogni mosto diventa vino”) ed è un’occasione di ritrovo e festeggiamenti nei quali si brinda, appunto, stappando il vino appena maturato e accompagnato da castagne o caldarroste. Sebbene non sia praticata una celebrazione
religiosa a tutti gli effetti (salvo nei paesi dove san Martino è protettore), la festa di San Martino risulta comunque particolarmente sentita dalla popolazione locale
Quattromila chiese dedicate a lui in Francia, e il suo nome dato a migliaia di paesi e villaggi; come anche in Italia,in altre parti d’Europa e nelle Americhe:

Martino il supernazionale.

 

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