Casinò di Venezia

 

Casinò di Venezia

casinòL’origine della parola casinò (piccola casa) fornisce chiaramente una descrizione di questi locali: luoghi piccoli, ma accoglienti ed intimi, dove si poteva incontrare gli amici .La prima casa da gioco (il Ridotto di San Moisè) è nata a Venezia nel 1638. Nel 1946 il comune di Venezia acquista Ca’ Vendramin Calergi e apre, al secondo piano del palazzo, la sede principale del casino di Venezia.Negli anni trenta viene costituito il Casinò di Venezia al Lido. Nel 1999 è stato inaugurato a Ca’ Noghera un nuovo casinò , il primo casinò all’americana aperto in Italia.

Il Casinò di Venezia si è subito affermato come centro di intrattenimento dalla notorietà internazionale .Il cuore del Casinò di Venezia batte sul Canal Grande a Ca’ Vendramin Calergi, luogo dei giochi classici.

casinò venezia

Intorno al 1481,la famiglia Loredan (Andrea Loredan, potente esponente del patriziato veneziano, erede di una famiglia che diede alla Serenissima ben tre Dogi) fece costruire il palazzo.Le decorazioni di alcune pareti interne furono fatte dal più geniale tra i costruttori del rinascimento Mauro Codussi . Le pareti sono rivestite oggi a stucco, in realtà un tempo erano decorate da affreschi che riproponevano figure allegoriche, dipinte dal Giorgione. Nel 1581 i Loredan ,in difficoltà economiche, furono costretti a vendere l’edificio, e dopo vari passagi di proprietà , passò ai Calergi.Nel 1739, famiglia Vendramin, legata da parentela con i Calergi che nel frattempo, grazie a un matrimonio, erano diventati Calergi-Grimani ,divennero i nuovi proprietari e il palazzo prese il nome di queste due famiglie legate da parentela: Vendramin Calergi.


casinò internoStile rinascimentale (veneziano), residenza di dogi (famiglia Loredan ) , dimora di Richard Wagner, è uno dei più eleganti palazzi che si affacciano sul Canal Grande. Ca’ Vendramin Calergi è costituita da un pianterreno, con accesso acqueo dal Canal Grande, dal piano nobile, caratterizzato da un ampio salone centrale e da tre sale minori decorate in stile rinascimentale.Gli interiori di questo palazzo sono impetuosi .Dai soffitti con affreschi a chiaro scuro, con allegorie, ( Allegoria Nuziale,realizzata da Gian Battista Crosato, pittore veneziano del ‘700 ) ,di tappezzerie in cuoio dorato,a fondo cremisi o di damasco ,oppure di rivestimenti a marmorino bianco e grigio ,alé tele ( firmate Nicolò Bambini, pittore veneziano della fine del Seicento) ,tutto ha il fascino dello stile rinascimentale .I pavimenti in stile veneziano, ormai introvabili – assi di legno auto sostenute come chiglie di barche rovesciate che, in virtù della loro particolare architettura, oscillano quando vi si cammina sopra.

casinò venezia -il giardinoDavanti all’ala seicentesca (detta Ala bianca), a destra  dell’edificio, ce un discreto giardino , accessibile anche dal canale attraverso un cancello i cui pilastri sono sovrastati da due grandi statue.Sul retro il palazzo presenta una piccola corte, chiusa su un lato da un muro di cinta, presso il quale, oltre a un elegante ingresso , è affissa una lapide che ricorda la morte di Wagner “avvenuta fra le mura del palazzo”.

Come quasi tutti i palazzi di venezia anche questo ha la sua storia funestata ; un terribile delitto.

In una notte del 1658 i tre fratelli Grimani (figli di sorella di Vettor Calergi,che aveva sposato un Grimani ) rapirono Francesco Querini Stampalia, loro acerrimo nemico e lo portarono nel palazzo. Dopo una serie di torture il prigioniero venne ucciso , ma il Governo di Venezia scoprì il delitto,ed i tre Grimani furono banditi per sempre dai territori della Repubblica . L’ala in cui Querini era stato assassinato fu fatta demolire e al suo posto
fu costruita una colonna d’infamia per ricordare l’evento. I tre Grimani però nel 1660 riuscirono a tornare a Venezia, pagando una tangente alla Repubblica (7350 ducati per sostenere la guerra contro i Turchi), ricostruirono l’ala distrutta e tutto fu dimenticato.
Fino a poco tempo fa il bellissimo palazzo Cà Vendramin Calergi era la sede Invernale del Casinò di Venezia ,ma li fu concesso, di avere anche una sede estiva al Lido.

casinò lidoL’idea della costruzione del Casinò di Lido a Venezia nasce nel 1936 .
Al Lido venne scelta una zona vicina al bellissimo Hotel Excelsior su un ex forte austriaco che, demolito permetteva l’utilizzo delle fondazioni e buona parte della muratura per il nuovo casino.Il Casinò del Lido, realizzato in soli 8 mesi, venne inaugurato il 30 giugno 1938 e fu l’ultima delle grandi inaugurazioni veneziane del epoca fascista.Gli interni del palazzo vennero abbelliti con dei marmi chiari più belli d’Italia, specchi, vetri e maestosi lampadari.Il Casinò venne dotato di un salone delle feste, un palcoscenico meccanico, il quale “…installato al centro della sala…costituiva una particolare novità tecnica essendo il primo in tale genere costruito in Italia”.Questo ricco Palazzo del Lido funzionò come Casinò solo una cinquantina d’anni, dopo essere stato dotato di impianti di riscaldamento, condizionamento e di sicurezza, alla fine degli anni Novanta venne chiuso per la creazione in terraferma del nuovo Casinò di Ca’ Noghera.

Attualmente viene riaperto solo in occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e concesso in uso, per quei giorni, alla Società di Cultura “La Biennale di Venezia”.
Il casinò di Lido diventa notorio nel 1984 con il famoso colpo messo a punto da Felice casino lidoManiero, prima taglieggiatore del Casinò e che poi,  ( quando non veniva più pagato),decise di rapinarlo. Felice Maniero, boss della Mala del Brenta – rapine di miliardi ai danni del Casinò di Venezia –

Era una notte di Aprile del 1984, le roulette avevano chiuso da mezz’ora .L’attaco e sicuro ,con la “dritta” arrivata da un croupier a Mario Artuso, il cassiere della Mala. Sono le 2.43 quando il commando entra “in scena”. Il gruppo è composto da sette persone. Anche quella notte portavano passamontagna, pistole in quantità e l’immancabile M16. Arrivano con una barca a motore che viene ormeggiata a un pontile vicino al Casinò. Scavalcano il muretto che divide il Palazzo del Cinema dal giardino ed entrano urlando e mostrano le armi . Il messaggio è chiaro: questa è una rapina e nessuno sta scherzando. Subito cinque dei malviventi salgono al terzo piano mentre due rimangono a fare da palo. Un fattorino, un poliziotto e due controllori di sala vengono fatti distendere a terra. Al terzo piano, in una stanza dove si sono attardati dei giocatori di “chemin de fer” alcuni entrano e spingendoli, li gettano a terra mentre altri stanno già andando verso le stanze delle casseforti. Ripuliranno tutto ed in pochi minuti, i banditi lasciano il palazzo con due miliardi e mezzo lire in contanti.(1,936 lire = 1 euro)
ca nogheraNel 1999, vicino all’aeroporto Marco Polo, è nato Ca’ Noghera, il primo Casinò all’americana in Italia.Una sala tavoli da 1000 mq offre il meglio dei giochi americani (Fair Roulette, Black Jack e Poker). Ora anche un’offerta importante di Punto Banco e un tocco di gioco francese con l’arrivo dello Chemin de Fer e della Roulette Francese. Inoltre una poker room dedicata al” Texas hold ’em ” poker in forma di torneo.

Gli giochi tradizionali (o europei) in uso nei casinò italiani sono: Roulette francese, Trente et quarante, Chemin de fer, Boule, Baccarat. Negli anni ottanta sono stati introdotti i giochi americani: Roulette americana, Poker e Slot machine.
Entrare nel Club è facile: basta farne richiesta alla prima visita presso una delle due sedi del Casinò di Venezia.La card e i benefit correlati vengono rilasciati immediatamente, gratuitamente e a semplice richiesta.
Una bruta notizia arriva da parte del comune che vuole vendere il casinò di Venezia.

“Casinò di Venezia, si parte con la privatizzazione.
Anche se il casinò fruttasse il doppio o il triplo del suo valore commerciale, non si fa altro che svendere la storia, la cultura e la tradizione di un territorio ,di un pezzo di Italia.Una soluzione potrebbe essere quella di mettere in rete la casa da gioco con un sistema più ampio internazionale, per battere la concorrenza e mantenere una risorsa attrattiva per il turismo, importante economia della città.” (il Giornale)
ATTENZIONE :Il gioco d’azzardo patologico è un disturbo del comportamento che rientra azzardonella categoria diagnostica dei disturbi ossessivo-compulsivi,una sintomatologia costituita da pensieri ossessivi associati ad azioni particolari o rituali da eseguire, che tentano di neutralizzare l’ossessione.Il giocatore patologico mostra una crescente dipendenza nei confronti del gioco d’azzardo, aumentando la frequenza delle giocate, il tempo passato
a giocare, la somma spesa nel tentativo di recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità economiche e trascurando i normali impegni della vita per dedicarsi al gioco.

 

 

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