Venezia Carnevale

Carnevale di Venezia

san marco 048La prima volta in cui viene citato il carnevale in Venezia è in un documento del 1094 del Doge Vitale Falier.
Un altro documento parla dell’antico Carnevale di Venezia, il quale viene reso festa pubblica nel 1296. All’epoca il carnevale durava sei settimane, dal 26 dicembre fino al Mercoledì delle Ceneri.

Tuttavia il Carnevale ha tradizioni molto più antiche che rimandano ai culti ancestrali di paesaggio dall’inverno alla primavera, culti presenti in quasi tutte le civiltà basti pensare ai Saturnalia Latini o ai culti dionisiaci nei quali il motto era “semel in anno licet insanire” (“Una volta all’anno è lecito non avere freni”)

Gli studi di antropologia sul carnevale spiegano che tra l’Epifania e la Quaresima il 168mondo si capovolgeva: il figlio mancava di rispetto al padre, ci si scambiava di sesso, non era più vietato farsi beffa dei potenti. Trasgredire la legge significava, tuttavia, celebrarla. Violare una sola volta la legge, durante la festa comandata, equivaleva
a riconoscere la sua signoria su tutto il resto dell’anno.Si entrava a far parte della grande illusione del carnevale in un posto, unico al mondo, dove tutto può accadere, dove ogni scorcio continua ad incantare.

casanova_ver3Nel XVIII secolo il Carnevale di Venezia raggiunge il suo massimo splendore e riconoscimento internazionale.Sono di quest’epoca le famigerate avventure che videro protagonista, a Venezia, uno dei più celebri personaggi del tempo: Giacomo Casanova.
In quel periodo i Veneziani aprirono numerosi piccoli teatri, rivolti anche ad un pubblico popolare.Emersero numerosi e talentuosi autori teatrali, diventando celebri rappresentando opere sempre più raffinate e complesse.176
In tutta venezia si faceva tutti parte di un grande palcoscenico mascherato, in cui attori e spettatori si fondevano in un unico ed immenso corteo di figure e colori,in una grande festa a cielo aperto: trombe, pifferi, tamburi, saltimbanchi, giocolieri,venditori ambulanti, balli pubblici dove chiunque poteva folleggiare mascherato come voleva.venezia-carnevale
I venditori ambulanti vendevano ogni genere di mercanzia, dalla frutta di stagione ai ricchi tessuti, dalle spezie ai cibi provenienti da paesi lontani, specialmente dall’oriente.
La maschere più comuni erano Arlecchino, Brighella, Pantalone o semplicemente un mantello nero, il tabarro, e sul viso, la classica maschera nera, la bauta, dietro la quale i patrizi e le dame si mescolavano al popolo e si davano alla pazza gioia.

carnevale di venezia BautaBauta- maschera bianca sotto un tricorno nero e completata da un avvolgente mantello scuro -molto usata in teatro.

Le maschere tipiche del Carnevale garantiscono l’anonimato, quindi la musica e i balli potevano essere sfrenati, oltre al fatto che le differenze sociali scomparivano e si potevano prendere tranquillamente in giro il governo e i nobili, senza temere ritorsioni. Si dava l’illusione ai ceti più umili di diventare,per un breve periodo dell’anno, simili ai potenti indossando una maschera sul volto.Ovviamente si trattava di dare una valvola di sfogo alle tensioni sociali.

GnataGnata -una maschera con le sembianze da gatta, accompagnati da una cesta al braccio che solitamente conteneva un gattino.

I giorni più intensi erano il giovedì grasso e il martedì grasso. Un’attrazione speciale era, ed è tutt’oggi, il Volo della Colombina, un acrobata che scendeva con delle corse dal Campanile di San Marco fino alla Loggia del Palazzo Ducale.
Lo spettacolo non era sempre uguale: durante il carnevale del 1680 tale Sante da Ca’ Lezze riuscì a salire fino alla cella campanaria con un cavallo vivo, salì poi sopra l’angelo dove si esibì in mille piroette. Durante il carnevale dell’anno seguente
Sante salì addirittura con una barchetta, facendo finta di vogare con vera maestria da commediante e, arrivato alla cella campanaria risalì sulla testa dell’angelo con giochi da equilibrista.
venezia_carnevale-di-venezia-volo-dellangeloAltre attrazioni erano le Forze d’Ercole, dove in partecipanti creavano delle torri umane con grande sforzo di muscoli e la Macchina dei fuochi d’artificio.

Il saluto che risuonava di continuo nell’atto di  incrociare un nuovo “personaggio” era semplicemente: Buongiorno signora maschera.

maschereGià a partire dal 22 febbraio 1339 furono introdotti dei decreti per limitare:di circolare in maschera per la città, l’ingresso in maschera nei luoghi sacri di portare con sé qualunque oggetto di natura pericolosa per l’incolumità altrui,o divieto della prostituzione in maschera.

In effetti, soprattutto durante le ore notturne, indossando un travestimento e con la complicità del buio, era più facile commettere reati di varia natura, come scippi, ruberie e molestie, senza la minima possibilità di essere riconosciuti.

carnavalIl Carnevale di Venezia  venne sospeso nel 1797 a causa dell’occupazione napoleonica, anche se a Burano e Murano continuarono comunque i festeggiamenti, anche se in tono minore.  Solo nel 1979, quasi due secoli dopo, la secolare tradizione del Carnevale di Venezia risorse ufficialmente dalle sue ceneri, grazie all’iniziativa e all’impegno di alcune associazioni di cittadini.Da allora ogni edizione viene dedicata a un particolare tema.

 

 

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