Venezia carnevale ,le maschere

Venezia carnevale  ,le maschere

bauta e doctore pesteLe maschere veneziane hanno una lunga storia,i veneziani hanno sempre avuto l’ abitudine di indossare abiti fantasia,non solo durante il periodo di Carnevale, ma anche in molte altre occasioni durante l’anno. Naturalmente il motivo che li ha fatti vestire e nascondere i loro volti in altri periodi dell’anno e in luoghi particolari era ovvio: non volevano essere riconosciuti.Si travestivano quando prendevano parte al gioco d’azzardo al Ridotto, perché non volevano essere  riconosciuti dai loro creditori che non li dava tregua. Le donne si travestivano non solo per non essere riconosciute, ma anche per avere una migliore appariscenza .

 

La bauta
carnevale di venezia BautaIl termine Bauta sembra che deriva dal verbo Tedesco “behuten” che si traduce in italiano: per proteggere chi lo indossa nonché da “bau” (o “babau”), tipica rappresentazione italiana del mostro, o bestia cattiva, utilizzato dagli adulti per spaventare i bambini.La maschera fatta di un velo nero ( anche bianco o blu e persino scarlatto ), chiamato ‘tabarro’ o ​​’piccolo mantello’,che partendo dal collo copre le spalle. Usare un certo tipo di abito,uguale per tutti era il modo facile di far confondere le varie classe sociali.Il tabarro ,o il piccolo mantello era un abito  posseduto da tutti,dai poveri ai aristocratici,era un abito popolano che lo indossavano i forestieri ma anche i briganti ;un tricorno nero e una maschera bianca con il labbro superiore allargato e sporgente sotto un naso sporgente come un becco. La sporgenza del naso e i zigomi “a punta” sui fianchi erano anche un modo comodo per impugnare la maschera se si voleva tenere in mano.Questa conformazione diventava una cassa armonica, modificando il timbro della voce, rendendo così chi lo indossa irriconoscibile. La maschera bianca era chiamata “larva”, forse derivante dalla stessa parola latina il cui significato è mascherare o ombra / fantasma .Nel passato le “larve” venivano fatte dai mascheri in voga a quelli tempi,era fatta da gesso,cartapesta,o cuoio.Le dimensioni dovevano essere conforme alla comodità e ai lineamenti del volto,ma nello stesso tempo dovevano essere di tip “standard”,mantenendo la costanza nelle forme,e poter confondersi con le altre maschere.

Si poteva bere e mangiare senza toglierla, mantenendo così il proprio anonimato.Oltre a tutto questo, era abitudine di indossare un lungo mantello nero che copriva la metà del corpo della persona. Durante il Carnevale i Veneziani utilizzavano la bauta per mantenere il loro anonimato (concedendoli qualsiasi trasgressione ) e per far loro godere ogni divertimento.bauta
La bauta era utilizzata sia da uomini e donne in diverse occasioni: era ancora obbligatorio per gli sposati le donne che si recavano a teatro mentre era proibito alé giovane ragazze al’ età del matrimonio.Anche sacerdoti e suore gli utilizzava per nascondere le loro storie d’amore.

Fu introdotta nel teatro d’arte da Carlo Goldoni nel 1748.In molte ville affrescate da Tiepolo si riconoscono opere in cui compaiono maschere.

La Gnaga,


Gnataè una maschera tradizionale Carnevale di Venezia, un travestimento da donna per gli uomini, facile da realizzare e d’uso piuttosto comune . Era costituito da indumenti femminili di uso comune,una cuffietta bianca e da una maschera con le sembianze da gatta, accompagnati da una cesta al braccio che solitamente conteneva un gattino. Il personaggio si atteggiava da piccola donna popolana, emettendo suoni striduli e miagolii beffardi. A volte indossavano capi di misericordia, accompagnati da altri uomini a vestiti da bambini.

I gatti erano così scarsi in Venezia che sono diventati oggetto di una delle maschere più tipiche. La leggenda narra che un uomo che non aveva niente di proprietà che il suo vecchio gatto lo porto a Venezia dalla Cina. L’uomo divenne ricco quando il gatto libero il palazzo Ducale di tutti i suoi topi . Quando tornò a casa, ricompensato dal Doge in persona ,il suo ricco vicino di casa, verde di invidia, si precipitò a Venezia con le sue sette più preziose, pensando che se un semplice gatto fece l’altro uomo ricco, lui sarebbe enormemente ricompensato per tutti questi oggetti preziosi. Infatti, il Duca gli aveva promesso il suo più prezioso oggetto il possesso in cambio dei suoi doni …e il furbo vicino torno a casa con il prezioso gatto!

Questa maschera offriva l’occasione di nascondere la propria natura ,molti do gnaghegiovani,andavano in giro vestiti da gnaga,per coprire la loro omosessualità. Il comportamento era molto diffuso tra i giovani (monitorati da inquisitori dello stato).Il governo attribuiva la cattiva abitudine al influenza degli altri popoli,in particolare i turchi che erano famosi per questo vizio.Era usanza, nei modi di dire veneziani, usare l’espressione “ti ga na vose da gnaga” per indicare un tono di voce stridulo.
Il 4 maggio 1740, in occasione di una Regata svoltasi in onore di Federico, Principe Elettore di Sassonia, si ricorda un episodio con protagonista una gnaga che da una barca cominciò a prendesi gioco dei Turchi che erano affacciati alle finestre del loro fondaco: questi, irritati, iniziarono a reagire prima a parole poi, vista l’insistenza della gnaga, scoperchiando il tetto e lapidando la gnaga con i “coppi” (tegole).

 

 

Moretta ,

morrettauna maschera ovale,di velluto nero, che solitamente veniva indossato dalle donne in visita ai conventi.Sopra la maschera si poteva mettere un velo.E una tradizionale maschera veneziana. Questa maschera veneziana poteva essere indossata dalle donne tutto l’anno.Usata sopratutto da donne giovani ,la moretta era accompagnata da un abito povero da semplice serva ,che nascondeva l’identità di nobili done in cerca di trasgressioni. La maschera era priva dell intaglio per la bocca e veniva sorretta con i denti mediante un bottone messo dentro.La maschera costringeva a non parlare ,cosa che a quelli tempi era raccomandato ad una signora non accompagnata.dama venezia

Inventata in Francia la maschera divenne rapidamente popolare a Venezia, mostrando la bellezza e la femminilità di una donna.La cosa strana e che la maschera era preferita da molti omini.

Dottor’ Peste

dottor pesteè una moderna Maschera di Carnevale veneziano. Questa maschera ha una storia molto particolare.Uno dei peggiori flagelli per la città di Venezia è stata senza alcun dubbio la peste, che colpì la città in diverse occasioni. A causa di questa peste ,questo strano costume era utilizzato come un travestimento per riconoscere i medici che si recavano in visita ai pazienti ammalati, lo strano abito era di invenzione Francese e all’epoca rappresentava il massimo di prevenzione.Il vestito del dottore consisteva in un cappello per mostrare che l’uomo era un medico, una maschera per proteggere la faccia, inclusi gli occhi di cristallo per proteggere gli occhi di chi la indossava e il becco farcito con spezie o erbe per purificare l’aria che il medico respirava, un bastone di legno, per spingere lontano le vittime che si avvicinano troppo a lui, un paio di guanti in pelle per proteggere le mani, un abito cerato dall’esterno, e dei lunghi stivali .

Dama,

dama carnevalela maschera  presenta molte varianti eleganti corrisponde alle signore del Cinquecento coperte di gioielli, vestiti costosi e copricapi elaborati.Le dame usavano portare altissime parrucche bianche con pettinature molto elaborate,oppure un’elegante acconciatura con boccoli e trecce ,con un cappellino della stessa tonalità dell’abito arricchito con leggere piume colorate.L’abito estremamente elaborato, con la gonna molto ampia dama e larga , il tessuto pregiato, colorato e ricco di pizzi e decorazioni suscitava l’ammirazione di tutti coloro che lo guardavano.


La maschera era in sintonia con l’intero costume,con un supporto da tenere davanti al viso per celarlo e rimanere nell’anonimato. Nei nostri giorni questo è probabilmente il tipo di maschera più popolare ,di effetto e la più bella utilizzata durante il Carnevale di Venezia.

 

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