Venezia- casa del cammello

 

 

 

La casa del cammello

 

 

palazzo del cammelloDetto comunemente dai veneziani la casa del cammello  -se lo si osserva dalla fondamenta Gasparo Contarini ,Palazzo Mastelli o del cammello “Nella storia di Venezia viene descritto cosi: “La casa nel campo dei Mori termina con un palazzo archiacuto, che ha la facciata sul rivo, ornata di sculture,tra le quali una che rappresenta un uomo, in costume orientale, che guida un cammello, onde il palazzo si chiama del cammello  (Curiosità Veneziane, VENEZIA, 1886).

cammelloLa leggenda narra che un ricco mercante orientale, dovendo lasciare la terra nativa per spostarsi a Venezia, salutasse così la fanciulla che non aveva voluto accettare la sua proposta di sposarlo: “io dunque parto con il cuore straziato e cercherò di dimenticarti, ma, se un giorno alla fine vorrai raggiungermi a Venezia, ti sarà sufficiente chiedere dove si trova la casa del cammello”. Tutti gli scrittori credettero fin qui che questi
fossero gli avanzi dell’antico fondaco dei Mori, o Saraceni, ma è certo in che i fabbricati vennero innalzati dalla famiglia Mastelli intorno ai primi del 1100. In realtà sono stati i tre fratelli Rioba, Sandi ed Afani (Mercanti di origini greche)  a costruire il palazzo. Questi venivano dalla Morea, e perciò volgarmente erano appellati Mori .
Palazzo Mastelli è anche legato a un’altra leggenda più recente. Si racconta che nel 1757 fosse infestato da fantasmi burloni che ogni giorno alla stessa ora facevano suonare contemporaneamente tutti i campanelli della casa.”Per circa due mesi, sempre alla stessa ora, i campanelli interni alle stanze iniziavano a suonare all’impazzita, e poi, improvvisamente così come avevano iniziato, si quietavano.” Le cronache ci dicono anche che lungo le scale del palazzo si udivano dei passi d’uomo, si vedevano ombre  agli specchi,le finestre chiuse si aprivano da sole, senza che nessuno fosse presente nel luogo in cui i fenomeni si manifestavano.Mano a mano che il tempo passava, i fenomeni si intensificavano, sia in numero che in modalità, avendo sempre come costante quella del suono simultaneo dei campanelli. Giuseppe Tassini, nel suo Curiosità veneziane, scrive : “s’udirono per più sere consecutive suonare nell’ora medesima tutte le cinque campanelle interne delle stanze”. “Ne derivarono molta paura, svenimenti di donne, cavate di sangue…”.

Il fatto aveva così spazientito e spaventato i proprietari che venne chiamato addirittura il Cappellano di San Fantin per fare un esorcismo. L’operazione ebbe successo, a quanto pare, visto che da quel momento i fantasmi non si fecero più sentire!

 

 

 

 

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