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Le “ultime cene” di Veronese

Veronese
Paolo Cagliari ,Verona 1528 – Venezia 1588,detto il Veronese era brillante ,e le  chiese  volevano un pittore brillante.Imposta le sue composizioni esclusivamente su forti contrasti luministici (anche per l’influenza di Tintoretto e Bassano).Preferisce invece la luce meridiana, toni crepuscolari e notturni.

Veronese- Nozze di Cana

Veronese- Nozze di Cana

Nozze di Cana
Nel giugno 1562 Paolo Veronese fu incaricato di dipingere la parete di fondo del refettorio benedettino di San Giorgio Maggiore a Venezia.
Il dipinto mostra l’episodio della tramutazione dell’acqua in vino durante un matrimonio a Cana, contenuto nel Vangelo secondo Giovanni. Rappresenta una fastosa scena mondana inserita in una spettacolare scenografia con personaggi ed episodi tratti dalla vita contemporanea.

La composizione e divisa in due parti.La parte superiore,che mostra il celo con le sue nuvole,e da l’impressione di spazio,e un fondo terrestre invaso dalla folla.
Con poco rispetto per la vera storia religiosa il pittore introduce divertimento.Manda cosi in secondo piano l’evento sacro rappresentato.Al centro della tavolata ,al posto dei sposi, siede Cristo vicino alla sua madre.Secondo diverse interpretazioni,come musicisti che intrattengono Gesù, ritrae il pittore Tiziano suonando il contrabbasso,Tintoretto,Jacopo Bassano,e se stesso con la viola in mano.Il maestro di cerimonia barbuto potrebbe essere il poeta Aretino per qui Veronese aveva un grande rispetto.Altri personaggi celebri presenti nel dipinto sono:Eleonora d’Asburgo, Francesco I di Francia,Maria I d’Inghilterra, Solimano il Magnifico,Giulia Gonzaga.
Ognuno di questi personaggi ha il suo servo.La ricchezza dei costumi degli invitati, sontuosi ed eleganti, dai colori brillanti e motivi ricercati, le stoviglie , vasi di cristallo ,le pietanze , rappresentano la Venezia del tempo.Il quadro e ambientato in un posto con ricchi palazzi marmorei,con colone scanalate con capitelli corinzi,un architettura assomigliante a quella Palladiana.

L’immagine appare molto realistica.Non mancano i ,saltimbanchi nani,curiosi appesi
sui balconi,personaggi del’oriente con turbanti,il macellaio che affetta  carne, animali come cani,un gato che gioca, un pappagallo ,uccelli in volo, un confuso miscuglio di oggetti e persone in una gioiosa teatralità.

La gigantesca tela ,di circa 10 metri di lunghezza per 6,7 di altezza , fu trasferita nel 1797 a Parigi,al Museo del Louvre, dove è tuttora conservata.

Questo quadro scandalizza le autorità ecclesiastiche. Più tardi venne condannato perché la sua opera contiene immagini non presenti nel racconto evangelico.A Veronese furono commissionate nei decenni successivi numerose varianti, di dimensioni ridotte. Le più celebri “Cene” del Veronese sono la Cena in casa di Simone (Milano, Brera, 1570) il Convito in casa di Levi (Parigi, Louvre, 1573),la Cena in casa di Simone il fariseo.

Veronese -cena a casa di Levi

Veronese- cena a casa di Levi

Ultima cena – o,Cena a casa di Levi
Il dipinto fu commissionato a Veronese nel 1573 dai religiosi della Basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia, per sostituire un dipinto di Tiziano andato distrutto nel 1571.
Attualmente e custodito presso le Gallerie dell’Accademia, a Venezia.
Il quadro evoca un episodio del Vangelo secondo Luca in cui Matteo, o Levi, prepara una grande festa nella propria dimora.Il soggetto del dipinto, un episodio evangelico ambientato in uno sfarzoso banchetto della Venezia del Cinquecento.
Gesù, seduto al centro del dipinto e della grande tavolata, e circondato da numerosi
personaggi . Vi sono animali e bambini che giocano sulle scale, oltre che buffoni e militari.
Molte figure discutono tra di loro animatamente o gli voltano addirittura le spalle .Sono presentate completamente disinteressate alla presenza di Cristo alla tavola.

La cena è spostata in un sontuoso palazzo in stile classico, ispirato dalle forme delle opere Palladiane.Mostra la vita quotidiana della ricca Venezia che, continua a celebrarsi pomposamente in feste e banchetti,con uno sfarzo che rimarrà insuperato fino al XVIII secolo.Questi elementi sono del tutto incompatibili con i luoghi sacri in cui gli eventi raffigurati si sarebbero svolti per la narrazione evangelica.
Quest’Ultima cena e considerata una profonda blasfemia,attirando l’ira del’inquisizione del Vaticano.Il tribunale del’inquisizione , impose a Veronese di modificare alcune parti del dipinto considerate irrilevanti alla gravità del soggetto,ma il pittore preferì di mutare il titolo in “Convito a casa di Levi”.La chiesa condanna la pittura per i suoi personaggi volgari (il servo che perde sangue dal naso),e propone il titolo “I ladri nella casa di Levi.” Veronese si difende d’avanti ai clerici dicendo
“Noi’altri ,pittori ,ci becchiamo la stessa sorte che si beccano i poeti e i matti”

Veronese- cena in casa di Simone

Veronese -cena in casa di Simone

Cena in casa di Simone
L’opera fu dipinta da Paolo Veronese, per il convento veneziano di San Sebastiano,(1570) che ospitava i frati della Congregazione di San Girolamo. Condivide con il resto delle celebre “cene” di Veronese la scenografia architettonica di impronta classica, derivata dalle architetture di Palladio.

La scena è ambientata nella corte di una lussuosa villa di campagna,che fa da cornice alla scena ed è ritratta con una caratteristica visione da basso verso alto. L’atmosfera è quella di un sontuoso banchetto della Serenissima.Il posto centrale non esiste più.La scena evangelica della Maddalena che unge i piedi di Cristo con olio profumato è spostata all’estrema sinistra. Un notevole senso di movimento lo conferisce la zuffa fra animali al centro del dipinto.Infatti a cosa guardano i personaggi rivolti verso sinistra ?

Per questi particolari irriverenti questo dipinto fu tra quelli citati nel processo dell’Inquisizione subito dal Veronese nel 1573.

Veronese-cena di san Gregorio Magno

Veronese-cena di san Gregorio Magno

Cena di san Gregorio Magno, 1572
La scena, rappresenta una delle cene di san Gregorio con dodici pellegrini,tra i quali, secondo la leggenda, un giorno apparve Gesù.
Il 10 giugno 1848 il dipinto venne tagliato in 32 pezzi dai soldati austriaci, ma l’imperatore si assunse l’onere di finanziare il successivo restauro.La tradizione vuole che anche il pittore si sia autoritratto nella figura di spalle vestita di giallo a destra.
Il quadro e esposto a Santuario di Monte Berico,Vicenza.

Veronese-ultima cena,Milano

Veronese-ultima cena,Milano

Ultima cena ,     

realizzata nel 1585 ,ora conservata nella Pinacoteca di Brera,Milano.
Tutto lo spettacolare apparato scenografico delle Cene è ormai scomparso .Il protagonista della rappresentazione, come sottolineano anche gli effetti luministici, è Gesù. L’intenzione dell’autore è di stimolare, come vogliono le indicazioni del Concilio di Trento, il sentimento devozionale degli osservatori.

 

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Ultima cena Tintoreto

Tintoretto,ultima cena,san rocco

Tintoretto,ultima cena,san rocco

Ultima cena,nella religione cristiana, indica  la cena di Gesù con gli apostoli durante la pasqua ebraica, precedente la sua morte.
…Mentre gli apostoli continuavano la cena, rivelò che uno di loro l’avrebbe presto tradito.Secondo il vangelo di Matteo, Gesù avvertì gli apostoli che il traditore sarebbe stato colui che avrebbe intinto insieme a lui la mano nel piatto.
…Mentre la cena continuava, Gesù, improvvisamente, prese del pane e, dopo aver pronunziato la preghiera di benedizione, lo spezzò e dandolo ai discepoli disse: “Prendete e mangiate. Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me”.Sono queste le scene dipinte nella maggior parte dei quadri.
Tintoretto ha dipinto ben 7 grandi quadri ,in una scala larga ,per poter essere esposti in qualunque delle grandi chiese di Venezia. L’intera opera è molto profonda, si tratta di una tavola diagonale, che permette allo spettatore di entrare nell’opera. La scena si presenta dinamica, espressiva e in movimento.

tintoretto,ultima cena,san marcuola

tintoretto,ultima cena,san marcuola

Nei dipinti di Scuola Grande di San Rocco e chiesa di San Marcuola troviamo gli apostoli in movimento con l azione da un lato al altro del tavolo, con due bambini che partecipano alla scena.
A San Rocco troviamo un’ultima cena ambientata in una grande cucina di palazzo con tanto di caminetto e di piattaia sullo sfondo.Dietro al tavolo la cucina con dei servanti che lavorano al pasto.Le tre figure in primo piano (due poveri ed un cane), hanno lo scopo di rimarcare lo stacco in profondità con i primi personaggi del tavolo. Ai lati della composizione della chiesa di San Marcuola ,le due figure femminili impersonano la Fede a sinistra e la Carità a destra.

 

 

Tintoretto,ultima cena,san simione profeta

Tintoretto,ultima cena,san simione profeta

Nella chiesa di San Simone Profeta un quadro più piccolo della ultima cena (1560) .Nella parte destra in fondale ,troviamo ritratta la figura di quello che ha commissionato il lavoro, molto probabile il parroco della chiesa. Ce da ammirare il candelabro con la lavorazione finemente realizzata ,che pende sopra il tavolo,ma che non fa  troppa luce.

 

Tintoretto,ultima cena,san polo

Tintoretto,ultima cena,san polo

Nella chiesa di San Polo un altro quadro con lo stesso nome. L’Ultima Cena e raffigurata in un’ambientazione che suggerisce l’intimità di un interno domestico e rappresenta il momento dell’Eucarestia .Il pavimento ha lo stesso colore  ,roso con quadri bianchi,come quello del quadro della chiesa di  di San Marcuola.  Si nota la non simmetria del quadro data dal fatto che alcuni apostoli sono girati verso la parte destra per offrire ai mendicanti seduti per terra ,un pezzo di pane.Tutti i apostoli sembrano in movimento di torsione rispetto alla figura centrale di Gesù.

 

Tintoretto,ultima cena,santo stefano

Tintoretto,ultima cena,santo stefano

Nella più grande pittura (1576 ,chiesa di Santo Stefano) ,troviamo un altro bambino che corre verso gli apostoli.Il tavolo e più basso,e i apostoli sembra che stanno inginocchiati attorno a Gesù.Un cane riposa guardando verso il tavolo ansando l’aria .Un mendicante mezzo spoglio guarda dalla parte destra del quadro,verso il tavolo .Nella parte sinistra una donna,che sembra di essere una domestica fa il gesto di benedire la scena con le braccia .

Tintoretto,ultima cena ,san trovaso

Tintoretto,ultima cena ,san trovaso

A  San Trovaso ,il quadro della ultima cena (1556), ha una grande enfasi e realismo.La cena sembra tenersi in un taverna veneziana,con gli apostoli seduti intorno ad una tavola da quattro persone .Sopra la testa di Gesù e un paesaggio ,visto dietro alla taverna che da l impressione di realismo,con arcate e pilastri contro la luce del sole.
Il dipinto raffigura il momento dell’annuncio del tradimento.
Ognuno dei apostoli sembra preso in movimento .Uno si gira apparentemente sorpreso verso Gesù,un altro cerca di alzare un vaso che accudisce l’interesse di un gato,un altro vuole prendere un fiasco di vino .Si nota, nella semi oscurità ,una donna,che fila la lana in cima alla gradinata e altre due, intrise di luce nel secondo piano fortemente illuminato.

 

 

Tintoretto,ultima cena ,san giorgio

Tintoretto,ultima cena ,san giorgio

Una donna chinata sopra un cestino ,che sembra incuriosire un gatto,offrendo un piatto ad un servo vestito di blu e la parte destra del quadro che si può ammirare nella isola di San Giorgio Maggiore La grande pittura del 1591 ,meraviglia il visitatore con il misto di ombre e luci ,con gli angeli che appaiono misteriosamente nel fumo delle candele.La luminosità del’aureola degli apostoli e di Gesù conferisce spiritualità alla scena. Il movimento sembra una scena di un ballo armonizzandosi con gli movimenti degli angeli.

 

Venetocultura

http://venetocultura.org/Tintoretto%20Ultima%20cena%20San%20Simeone%20profeta.php

100 anni prima Leonardo Da Vinci realizzava il suo capolavoro in cui il Cristo è perfettamente in posizione centrale fra gli apostoli in una composizione di armonia ed equilibrio,ultima cena ,simbolicamente rappresentata negli quadri e molto diversa rispetto a quello che in realtà avveniva ad una cena duemila anni fa . La pubblicità ,il romanzo ed il filmo Il codice di Da vinci di Dan Brown,ci fa vedere il quadro di una cena moderna,con persone ,ben lavate e stirate ,sedute intorno al tavolo,con tovaglia e posate.

…Terminata la lavanda dei piedi Gesù riprese posto a tavola,e gli apostoli avevano dibattuto su chi dovesse sedersi nel posto più vicino a lui. La tavola secondo l usanza dell’epoca era a semicerchio, i divani erano disposti radialmente all’esterno del semicerchio.Gesù occupava dunque il posto centrale al vertice del semicerchio .La maggior parte della gente mangiava direttamente con le mani,da vassoi comuni nei quali si intingeva il pane o le erbe amare.Molto diffusa era l usanza di stare distesi su divano poggiato su gomito mentre con la mano libera si mangiava…

E ovvio che tutte le pitture sulla tema della ultima cena traspongono lo stile e la moda dell epoca in qui sono state fatte ,tenendo conto anche di tutti i desideri del committente del quadro .

 

 

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