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I ponti di Venezia

I ponti di venezia

Una città senza strade ,con più di 150 canali , Venezia,ha più di 400 ponti che collega fra loro le 118 isolette.

Il ponte di Rialto

il ponte di rialto

il ponte di rialto

Il primo passaggio sul Canal Grande era costituito da un ponte di barche.Il primo ponte
poggiante su pali in legno,assunse il nome di “ponte della Moneta” nome derivato dal’antica  zecca,che sorgeva di fianco .Nel 1310 il ponte fu danneggiato nel corso della ritirata dei rivoltosi guidati da Bajamonte Tiepolo.Nel 1444 invece crollò sotto il peso della grande folla radunata per assistere al passaggio del corteo della sposa del marchese di Ferrara. Un altro crollo avvenne nel 1524.
Architetti famosi come Jacopo Sansovino, Andrea Palladio, il Vignola e Michelangelo presentarono progetti per il rifacimento ,in pietra ,del ponte di Rialto.L’attuale ponte in pietra ad arcata unica, realizzato da Andrea Da Ponte in collaborazione col nipote Antonio Contin risale al 1591.

Il Ponte di Rialto ,con una lunghezza di 48 metri ed un´altezza massima di 7,5 metri, diventò uno dei simboli architettonici di Venezia . Fu l´unico ponte che attraversava il Canal Grande fino al 1854 quando si costruì il Ponte dell´Accademia.

ponte del accademia 1933

ponte del accademia 1933

Il ponte dell’Accademia è il secondo ponte costruito su Canal Grande.Su progetto dell’ ingegnere austriaco Alfred Neville, inizialmente era in ferro di una sola travata orizzontale di 50 m .Nell’attesa della costruzione di un nuovo ponte in pietra,il 15 febbraio 1933 venne aperto al pubblico un ponte provvisorio in legno progettato da Eugenio Miozzi . Ha avuto bisogno tuttavia di una manutenzione continua e costosa, e nel 1986 è stata necessaria
la totale sostituzione degli elementi in legno, con l’inserimento di archi metallici in grado di reggere meglio la struttura.
Il ponte degli Scalzi o della Ferrovia

ponte dei scalzi 1934

ponte dei scalzi 1934

La sua costruzione si rese necessaria dall’inaugurazione della stazione ferroviaria nel 1846 .Il primo ponte,una passerella in ferro,con una campata piatta viene inaugurata in aprile 1858, dall’architetto austriaco Alfred Neville. L’altezza limitata (4 metri) impediva il passaggio di imbarcazioni alberate.Lo stile era dichiaratamente “industriale” ,e per attraversarlo veniva pagato un pedaggio ,il prezzo che prima si pagava ai due traghetti sospesi a causa della
costruzione del ponte.
Il nuovo ponte a singola arcata,in pietra d’Istria, su progetto dell’ingegnere Eugenio Miozzi, fu inaugurato il 28 ottobre 1934.L’ubicazione venne scelta tenendo conto della larghezza del Canal Grande, che in questo punto non supera i quaranta metri.Il suo nome ,Scalzi, deriva dalla vicinanza all’omonima chiesa.
Il ponte di Calatrava

calatrava venezia

calatrava venezia

Inaugurato 11 settembre 2008 il ponte della Costituzione meglio noto dopo la costruzione come ponte di Calatrava è il quarto ponte su Canal Grande ,e attraversa il Canal Grande fra piazzale Roma e la stazione ferroviaria Venezia Santa Lucia. La struttura è in acciaio, i pavimenti in vetro della Saint Gobain, pietra d’Istria e Trachite Grigia Classica di Montemerlo. Anche i parapetti sono in vetro trasparente, con corrimano in ottone.
Il più caro ponte di Venezia,e costato 12 milioni di euro.Solo la sostituzione di 14 gradini rotti e costata nel 2012 , 80 mila euro,(il prezzo di fabbricazione di un gradino varia da 4 a 7 mila euro).L’ovovia,il dispositivo di trasporto disabili e costato 1,8 milioni di euro.Il costo di manutenzione/gestione sarà di 50 mila euro all’anno,tra ponte e dispositivo di trasporto disabili.

http://dipoco.altervista.org/venezia-calatrava/#

ponte della libertà 1933

ponte della libertà 1933

Il ponte della libertà
Costituisce l’unica via d’accesso per il traffico stradale e ferroviario tra la terraferma e Venezia.Già dal 1846,esisteva una linea ferroviaria che collegava la città all’entroterra veneto.Il ponte automobilistico traslagunare detto anche il ponte littorio ha quattro chilometri di lunghezza ed è largo venti metri ,fu allora il più lungo al mondo.
Opera di Eugenio Miozzi (progettista dei ponti degli scalzi e accademia) fu inaugurato il 25 aprile 1933.

Il ponte dei sospiri

Il ponte dei sospiri

Il ponte dei sospiri
Risale al 1600 e collega il palazzo ducale con le Prigioni – chiamati anche i piombi -per la
copertura in piombo del tetto.Nelle celle venero rinchiusi tra i altri Casanova e Silvio Pellico. Il nome del ponte e dovuto ai sospiri che emettevano i condannati quando erano condotti verso il luogo di esecuzione.
I ponti :dei Carmini, di Santa Fosca, della Guerra e, dei Pugni.

In tempi antichi esistevano a Venezia due fazioni: i Castellani e i Nicolotti, i primi vivevano
nella zona a est della città (quella industriale, con l’Arsenale), i secondi su quell’area a ovest di Venezia (erano prevalentemente pescatori). Le due fazioni erano costantemente rivali e si affrontarono fin dal ‘300, nelle così dette “Guerre (o Lotte) dei pugni”. Esse erano particolarmente cruente e si svolgevano su alcuni ponti di Venezia: “dei Carmini”, “di Santa Fosca”, “della Guerra” e, appunto ” dei Pugni”. Le lotte potevano essere di tre tipi: un incontro di boxe singolo (la Mostra), un combattimento multiplo (la Frota), la lotta per la conquista del ponte (Guerra Ordinata). Non essendoci spallette a protezione su quei ponti molto spesso i contendenti cadevano in acqua. Le Guerre dei Pugni provocavano molti feriti e, più raramente, anche dei morti.  Le Guerre dei pugni  vennero
proibite nel 1705. In quest’anno infatti uno degli scontri sfociò in una sanguinosa battaglia che solo dopo molte ore riuscì a essere sedata.A Venezia queste guerre vennero sostituite , durante il periodo del Carnevale, dalle “Forze d’Ercole”. A ricordo della tradizione ai quattro angoli della piazzetta centrale ,sono state poste quattro sagome in pietra d’Istria con la forma del piede del uomo.
Il ponte di San Marziale
Nel 1797 alcuni abitanti lo occuparono,minacciando di distruggerlo per rendersi isolati ,e per instaurare una nuova repubblica, indipendente dai nuovi padroni francesi.

ponte dei squartati

ponte dei squartati

Si chiama Ponte dei Squartati perché questo era il luogo prestabilito nel quale si esponeva  un quarto del condannato a morte,per decapitazione.I quarti andavano esposti a nord,
a sud ,a est, e a ovest,come monito per il popolo. La testa, invece, restava esposta su una picozza in Piazza San Marco.
Il ponte dei tre ponti e formato in realtà di cinque ponti messi insieme. A pochi passi da piazza Roma,congiunge il rio dei squartai,il rio delle Burchielle,e il rio Nuovo.

ponte della paglia visto dal ponte di rialto

ponte della paglia visto dal ponte di rialto

Il ponte della paglia -il più trafficato dell’intera città ,scavalca il rio palazzo al altezza del ponte dei sospiri dove tutti i turisti si fermano per scattare le foto  .Il nome deriva dal fatto che qui si scaricavano le barche cariche di paglia per i cavalli del palazzo ducale,ubicati nelle stalle di Castello ,oppure per i vari usi di copertura dei tetti delle case più povere.
I soldati che sorvegliavano il ponte dalle due garitte,casette in legno,controllavano il commercio e facevano pagare i dazi dovuti allo stato.Su questo ponte,d’avanti alle carceri venivano esposti i cadaveri degli annegati per il dovuto riconoscimento dai famigliari.

L’intitolazione di ponte del Paradiso sul rio del arsenale ,il ponte del Purgatorio e il ponte del Inferno ricordano “Il canto dell’inferno ” della divina Commedia di Dante ,dove e ricordato l’antico Arsenale veneziano.

arsenale, ponte del paradiso

arsenale, ponte del paradiso

Il ponte della Veneta Marina–  sul rio della tana,detto anche delle catene ,anticamente
in legno ,era apribile al centro per permettere il transito delle navi ,da e verso l’Arsenale.Le due pedane erano appese da grosse catene .Su muro di una casa vicina si possono vedere ancora i grossi ganci d’attacco .Dopo alcuni incidenti,il ponte viene ricostruito apribile in modo girevole.L’attuale ponte e costruito in una posizione leggermente diversa
in linea con la nuova riva del’impero,oggi Riva dei sette martiri.

Ponte delle tette.

ponte delle tette

ponte delle tette

Per attirare la clientela,le prostitute, stavano affacciate per ore alle finestre delle loro abitazioni mostrando il petto completamente nudo, con le gambe penzoloni .Le finestre alle quali si affacciavano erano proprio quelle al primo piano sopra il portico, quindi  ben visibili sia da chi passava sul ponte ,che era d’avanti, sia da chi transitava  il rio, in barca.

http://dipoco.altervista.org/cortigiane-venezia/

Unico ponte a venezia senza corrimano.

ponte del del chiodo

ponte del del chiodo

Il ponte dei squartati-venezia

ponte dei squartati,rio del magazen.

ponte dei squartati,rio del magazen.

Si chiama Ponte dei Squartati perché vicino a questo ponte  si esponeva , un quarto del condannato a questa orrenda fine.

bocca di leone- per  denunce anonime

bocca di leone- per denunce anonime

 

 

 

Il compito di scoprire e giudicare gli atti di tradimento contro la città l’ aveva il “consiglio dei dieci”,una commissione straordinaria di dieci membri.

 

 

Sorvegliavano qualsiasi cosa : l’amministrazione la diplomazia,il senato, il doge.I capi dei dieci erano rinnovati ogni mese.
Le denunce anonime erano esaminate in modo più severo.L’avocato comunale aveva bisogno di più della meta dei voti per proporre la condanna. Nel 1542 fu decretata una legge che stabiliva l’accettazione delle denunce solo se venivano citati almeno tre testimoni presenti al fatto.
Le sentenze e il nome dei trasgressori erano stati proclamati da un ufficiale in piedi sula Pietra del Bando ,la grossa colonna di porfido rosso vicino alla Basilica di San Marco ,e a Rialto uno dei punti di arrivo delle punizioni leggere,il Gobo.  Poi il bando veniva attaccato sulle porte delle principali chiese della città.

 

Venezia Gobbo de Rialto

Venezia Gobbo de Rialto

Il percorso del condannato,assumeva il significato di un rituale che serviva come esempio.Iniziava da San Marco, dove si usciva dalle carceri, attraverso il famoso ponte dei sospiri.

Per i reati minori , il colpevole era stato denudato e frustato lungo le strade da Piazza San Marco a Rialto . Salvava se stesso da ulteriore frustate e umiliazioni baciando la statua del gobo  e la croce,(con uno San Marco di sopra ).

 

Pietra del bando ,basilica di san marco

Pietra del bando ,basilica di san marco

Per il taglio di una mano veniva legato ad un palo sopra un palco in legno su una chiatta che si dirigeva nei pressi del monastero di Santa Croce. Arrivato a Rialto gli venivano inflitti quattro morsi di tenaglia che stringeva e rompeva le sue carni ,uno per ogni arto.A Santa Croce, nei pressi di una colonna, gli si tagliava la mano .Il moncherino si chiudeva
successivamente dentro delle guaine di maiale al fine di non morire subito dissanguato. La mano troncata veniva appesa ad una catena attorno al collo .

Se era condannato al “trascino a coda di cavallo”, veniva portato fino al luogo dove era stato commesso il delitto e gli veniva tagliata la mano.

Di solito il condannato a morte veniva punito con più supplizi : trascino a coda di cavallo,taglio di una mano, frustato  da Piazza San Marco a Rialto,poi l’uccisione tra le collone.

 

alla base di questa colona venivano tagliate le mani

alla base di questa colona venivano tagliate le mani

Tra le due Colonne della piazzetta di San Marco, un palco in legno appositamente  costruito attendeva la vittima che ,salita i gradini,veniva preso in consegna dal boia. Qui veniva decapitato e squartato.

 

 

 

 

 

ancorette per i quarti

ancorette per i quarti

Le “ancorette portafortuna” che si vedono preso il campo San Canciano  sono dei ganci in qui venivano appesi i quarti della persona condannata a essere squartata. Altre ancorette esistevano in fondamenta dei squartati ,ai Tolentini.
I quarti andavano esposti uno sulla strada per Padova, uno sulla strada per Mestre, uno sulla strada per Chioggia e infine, uno per quella di Lido. La testa, invece, restava esposta su una picozza in Piazza San Marco.

 

 

palazzo ducale le due colone rosse

palazzo ducale le due colone rosse

 

Altri tipi di   condanne   :

impiccagione,  annegamento nei canali,appendere sulla forca ,sepolti nel terreno,fino a ginocchia a testa in giù ,in buche scavate appositamente tra le collone della piazzetta.

Il colpevole poteva essere anche “accoppato”, metodo molto in voga in quel periodo, vale a dire colpito con forza alla base della testa, la cosiddetta “coppa”, con un pesante maglio di legno.

Vedi anche Venezia criminale:

http://www.venezia.net/20/11/2013/davide-busato-venezia-criminale-serial-killer-serenissima.html
Dalle due collone rosse della loggia di Palazzo Ducale ,il Doge assisteva alle esecuzioni più importanti.

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