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Venezia – Mose

M.O.S.E.- MOdello Sperimentale Elettromeccanico.

M.O.S.E._00018Il Mose rientra nel Piano Generale di Interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna, nel quadro della Legge Speciale per Venezia definita a seguito dell’alluvione del 4 novembre 1966.E un sistema di dighe mobili che difende Venezia e le lagune dalle acque alte che diventano più frequente e intense per le cause climatiche.Le recenti stime prevedono un innalzamento del mare nei prossimi 100 anni in un range compreso tra 18 e 59 cm

Le dighe sono formate da una serie di paratoie che normalmente restano sul fondo delle bocche del porto completamente invisibili. In caso di pericolo ,le paratoie vengono sollevate in modo da isolare la laguna dal mare.
E una delle più importante opere di ingegneria idraulica mai realizzate che sono in grado di proteggere da una marea fino a tre metri,risultato di un sistema internazionale di scambi tecno scientifici con le maggiori università ,centri di ricerca e importante società di ingegneria.
Prima dell’allestimento dei cantieri sono state eseguite indagini subacquee per individuare eventuali siti archeologici e per effettuare la bonifica bellica.
Il cantiere,attivo contemporaneamente alle tre bocche di porto ,ha iniziato il lavoro nel 2003 ed i lavori sono in una fase molto avanzata .Sono stati sottratti dai fondali lagunari 5 milioni di metri cubi di fanghi, e sostituiti con i cassoni in calcestruzzo .

Oltre le attività alle bocche di porto si sta procedendo alla costruzione dei principali M.O.S.E._0002componenti:le paratoie e le cerniere.Le cerniere rappresentano il cuore tecnologico delle barriere,vincolano le paratoie alla propria sede ,ne consentono il movimento e assicurano il collegamento funzionale con gli impianti.Sono costituite da un elemento maschio (altezza 3 m, peso 10 tonnellate) connesso alla paratoia, un elemento femmina (altezza 1,5 m, peso 25 tonnellate) vincolato al cassone di alloggiamento e dal gruppo di aggancio che unisce il maschio e la femmina.Verranno realizzate complessivamente 156 cerniere (due per ciascuna paratoia) . Il malfunzionamento delle cerniere può condurre ad avvenimenti tragici a Venezia ,come allagamenti ,o tsunami.
Il Mose sara previsto inoltre di conche,delle chiuse che si usano per far entrare ed uscire le navi quando le paratoie sono alzate.

Le opere entrano in funzione quando i sistemi di previsione in alto mare preannunciano maree superiori a +110 cm che fa azionare il meccanismo di svuotamento e le paratoie si sollevano in 30 minuti.Quando il livello della marea decresce ,il tempo della chiusura e di 4,5 ore .La difesa dalle maree medio- base saranno lasciate alle cosiddette “difese locali” ,mediante gli interventi di rialzi della pavimentazione urbana.

Nel 2014 saranno completate entrambe le barriere della bocca di porto del Lido; contemporaneamente, si procederà con il varo e il posizionamento dei cassoni di alloggiamento per le barriere alle bocche di Malamocco e Chioggia,per poi procedere all’installazione delle paratoie e ultimare il sistema Mose nel 2016.

Un problema delicato sara la manutenzione delle paratoie (ogni cinque anni occorre sollevare e rimuovere le paratoie dalla loro sede per effettuare la pulizia esterna ed interna da accumuli e delle incrostazioni biologiche ,la verniciatura e altre operazioni che non si possono effettuare “in loco”.

M.O.S.E._0001In parallelo si sviluppano i lavori di ristrutturare e attrezzare degli spazi destinati alla manutenzione  .All’arsenale di Venezia, luogo simbolo della Serenissima ,saranno localizzate le attività per il controllo e la manutenzione del Mose e per la gestione del sistema lagunare

 

Al centro delle varie critiche degli “anti Mose” oltre i costi elevati (sono stati stanziati 4,987 miliardi di euro per la realizzazione dell’opera) e il problema della salvaguardia fisica della laguna.Se il più importante problema era l’erosione di fondo , causata dal eccessiva funzionalità delle bocche di porto,che conduceva ad un maggior entrata di acqua marina,Mose non solo non fermerebbe il fenomeno ma impedirebbe ogni possibile altra azione a causa della cementificazione dei fondali fissati a 15 metri di profondità (se l’erosione andrà sotto questa profondità).Nel corso degli anni sono stati presentati nove ricorsi,con quale si contestavano i lavori degli cantieri. Ultimo richiedeva misure idonee per prevenire l’inquinamento e il deterioramento degli habitat, nonché le perturbazioni dannose
agli uccelli.

In futuro Mose, rappresenterà un elemento di attrazione per visitatori e turisti. Il nuovo disegno del territorio prevede la riqualificazione del litorale mediante una serie di elementi e di servizi a uso pubblico come darsene e approdi protetti ,aree verdi alberate ,”piazze d’acqua”,percorsi pedonali e ciclabili punti panoramici e di sosta  sopraelevati ,terrazze al mare.

 

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