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Venezia-Leone di san marco

Leone di san marco-  il leone alato

Il leone di San Marco è il simbolo del Santo perché questi inizia il suo Vangelo, ricordando la voce del Battista che, nel deserto, si eleva simile a un ruggito, preannunciando agli uomini la venuta di Gesù: cosi il leone diventò in breve anche il simbolo della Serenissima.
MusŽe national du Moyen-ågeNel 180 d.C. Sant’Ireneo, vescovo di Lione, interpreta i quattro esseri del Tetramorfo ( simbologie di origine mediorientale ) come simboli dei quattro Evangelisti: Marco (il leone alato), Luca (il vitello poi divenuto toro), Matteo (l’uomo alato) e Giovanni (l’aquila).
In Venezia la simbologia del leone di san Marco deriva da un’antichissima tradizione leone.uno dei primi,nella ,chiesa di saint aponal,secondo la quale San Marco recandosi ad Alessandria d’Egitto con lo scopo di convertire gli infedeli di quel paese, in una buia sera di tempesta, la navicella dove era imbarcato cerco riparo in una delle poche capanne di pescatori che sorgevano sull’isola si “dice di Rialto” .Il Santo dopo una frugale cena coi pescatori si tese a terra, si addormentò e nel sogno che fece gli apparve un angelo, in forma di leone alato,che così gli parlò  “Su questa isoletta, o Marco un giorno una grande città meravigliosa sorgerà e in questa tu troverai il tuo ultimo riposo e avrai pace- Pax tibi, Marce, Evangelista meus.Hic requiescet corpus tuum.” (Pace a te, Marco, mio evangelista. Qui riposerà il tuo corpo.)”. Marco al mattino si svegliò, e raccontò ai pescatori il suo sogno, prima di salpare nuovamente per l’ Egitto dove trovò la morte.
Il libro, spesso erroneamente associato al Vangelo, ripropone proprio le parole di benvenuto del leone e, nella maggior parte delle rappresentazioni veneziane,si presenta aperto recando solitamente la scritta latina «PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEVS»
Il corpo di San Marco arrivò a Venezia portato di nascosto in una cesta di ortaggi e di carne di maiale per sfuggire alle guardie musulmane. Una storia narra che quando giunsero Venezia,da Alessandria d’Egitto, dove Marco aveva fondato la prima chiesa cristiana,nell’anno 828, un’immensa folla li attendeva e, quando misero piede a terra, un intensissimo profumo di rose si sparse per il molo.

 

leone di san marco

leone di san marco

Piazza san Marco
Con l’arrivo a Venezia del corpo di San Marco e l’edificazione della prima Basilica di San Marco, l’area iniziò ad assumere la sua caratteristica di cuore monumentale della città.Verso canale grande un piedistallo ospita le statue di Todaro,(Teodoro) primo patrono della città, nell’atto di uccidere il drago, e di S.Marco, raffigurato come un leone alato ;una scultura bronzea molto antica.

Il leone della Piazzetta, innalzato, come il S. Teodoro, su di una colonna di granito egiziano con capitello medievale, raffigura un leone alato in bronzo (forse un tempo dorato), con ricca criniera, che avanza con le fauci spalancate. La più antica menzione è del 1293, quando però si parla già di restauri; e poiché la colonna sulla quale si trova fu portata a Venezia nel 1172, tra queste due date (metà del XIII sec. circa) va posta la collocazione del leone. Fu asportato da Napoleone che lo collocò a Parigi nella Place des Invalides, e tornò a Venezia nel 1815; in questa occasione cadde, si ruppe in molti pezzi e fu   restaurato .

Fu creduto,in origine di essere una “chimera” cui sono state aggiunte le ali,poi romanico, assiro, indiano, cinese e sassanide ,c’è ragione di credere invece che, come altre antichità veneziane, provenga da Costantinopoli o dal Levante.

soldino Francesco Dandolo,1329-39-leone con vessillo
Durante la Serenissima Repubblica di Venezia, il Leone venne rappresentato un po’
Leone di San Marco in cartella 1519dappertutto, all’esterno dei palazzi, in forma lapidea; all’ interno di essi, su affreschi e dipinti, ad ornare colonne e pili portabandiera, sulle monete e, naturalmente su bandiere e stendardi.   La  diffusione del leone alato , nei territori soggetti alla Serenissima,lo fa diventare uno dei  pochi simboli , noti in tutto il mondo come il  Leone di San Marco
 La legenda del  leone marciano (leone di san Marco o leone alato) con il libro chiuso che veniva eseguito leone_san_marco libro chiuso 1in un periodo nel quale Venezia era in guerra e quindi era contrastante la parola “Pax” (“Pace”),( così il leone alato, il simbolo che rappresentava San Marco Evangelista non poteva tenere aperto il Vangelo con la scritta Pax Tibi Marce Evangelista Meus)
non  e fondata .
In realtà il libro, sempre chiuso e talvolta con i fermagli in bella vista, era la norma fino alla seconda metà del XIV secolo e comunque in tutta l’ Età Gotica;
Il leone alato con il libro chiuso era anche il simbolo del “Magistrato alla Salute” all’epoca della Serenissima.
carapaccio 1516“San Marco in forma de Lion”.
questo è anche tutta l’ iconografia classica del Leone, poggia infatti sia in terra che in mare; sorregge il libro ( aperto) , è “Andante” con lo sfondo del Palazzo Ducale e della Laguna, è una perfetta sintesi di quel che il Leone significava per la Serenissima.
leone in moeca

 

“Moleca” in dialetto veneziano significa “granchio”: le penne delle ali del  leone detto “in moleca” sembrano infatti aprirsi come chele.Esso infatti sembra emergere dalle acque, e così veicola un ulteriore messaggio ideologico, rinviando alla purezza di Venezia, nata dal mare, libera dalle ingerenze politiche delle vicine potenze territoriali.

leone con il libro aperto(foto,leone con il libro aperto) Dipinto esposto in un ufficio di una magistratura a S. Marco. La scritta sul libro aperto dice:
“Linquitur hic odium metus omnis rebus et ardor” e “Plectitur hicque scelus libratum cuspide veri” che significa:
“Qui si lascia da parte l’odio, ogni gelosia e
impetuosità” e “Qui si punisce il delitto bilanciato sull’ago della verità”

Alla destra della porta d’ingresso del Arsenale e il più antico dei   quattro leoni ,esposi qui .
Il paragone più immediato e convincente è con i leoni dell’agorà degli Italiani a Delo, datati entro la metà del VII sec. a. C., al gruppo dei quali deve appartenere anche questo leone.
Di diversa origine ed epoca il leone alla sinistra dell’ingresso proviene, secondo l’iscrizione che l’accompagna, dal Pireo, e presenta sul corpo due iscrizioni in caratteri runici, ricordo dei mercenarî scandinavi (Varangi), che nel 1040, al servizio di Bisanzio, furono mandati a domare una insurrezione ad Atene.
Il leone era un monumento molto noto del Pireo, si trovava lì dal I o II secolo. La sua notorietà era tale che gli italiani chiamavano il Pireo Porto Leone.

leone di ArsenaleLa statua, di marmo bianco e alta circa 3 metri, è scolpita in marmo pentelico, che da ciò che è noto, non fu utilizzato per la costruzione di monumenti artistici prima del tempo di Pericle.Secondo alcuni storici dell’arte, questo leone non è posteriore al V secolo a.C.

 

Il più importante forse, ma ognuno dei leoni ha storia interessantissima, quello proveniente
Venezia-Arsenale-Leone greco (da Delo, sec. VI aC)
dall’isola sacra di Delo, nell’arcipelago delle Isole Cicladi in Grecia, (il penultimo a destra porta d’ingresso ,Arsenale),datato VI secolo avanti Cristo, a ricordo della conquista veneziana di Corfù nel 1716.
Le prime tracce di presenza umana nel Veneto risalgono al paleolitico Inferiore.

I reperti sono presenti in moltissime località: la più importante Riparo Tagliente in Valpantena. Qui , in una tomba, su una pietra è stato trovato incisa la figura di un leone,mescolando quindi la leggenda del Leone di San Marco con la preistoria.

 


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