I campanili pendenti a Venezia

I campanili pendenti a Venezia, nel centro storico, sono tre. Il quarto campanile pendente e quello della chiesa di San Martino,a Burano, a otto leghe da Venezia .A causa del cedimento del suolo su cui sorgono, che a Venezia non è dei più solidi, molti campanili presentano la caratteristica di non essere proprio in asse, ma di essere pendenti.
Il Campanile della Chiesa di San Giorgio dei Greci, è il Campanile di Santo Stefano
hanno una inclinazione simile a quella della Torre di Pisa, dalla sommità alla base un’inclinazione di 2 metri circa, ma non sono altrettanto celebri.

san pietro castello

san pietro castello-i campanili pendenti

Il campanile meno pendente dei tre,è quello della basilica di San Pietro di Castello.

La chiesa è situata all’estremità nord-orientale della città di Venezia,nell’isola di S. Pietro , sestiere di Castello, il primo insediamento abitativo e il primo centro religioso, politico e commerciale della città non lontano dai bacini dell’Arsenale.

La prima chiesa,risale al VII secolo,ed è intitolata ai santi bizantini Sergio e Bacco .
La “nuova” chiesa ,edificata nel IX secolo,fu al inizio sede vescovile dipendente dal patriarcato di Grado dal 775 al 1451, poi cattedrale e sede patriarcale di Venezia fino al 1807 – quando il titolo passò a San Marco.

Il campanile e una struttura massiccia ,ma elegante, in pietra d’istria e staccato dal corpo della chiesa. La sua costruzione risale al 1463, anche se nel 1482 venne ricostruito in seguito al danneggiamento da parte di un fulmine (opera di Mauro Codussi 1482-90) .
La piccola cupola della sommità oggi e sostituita da un tamburo poligonale.

Dal 1630 alla caduta della Repubblica la Serenissima Signoria svolgeva un annuale pellegrinaggio nella basilica l’8 gennaio, per celebrare la liberazione della città dalla peste.
L’altar maggiore, di marmi policromi intagliati, realizzato su disegno di Baldassarre Longhena (1649), contenente un’urna con le spoglie del primo Patriarca di Venezia, San Lorenzo Giustiniani. La pala d´altare fu realizzata da Paolo Veronese.
A rafforzare il fascino di questa antica chiesa, nella navata destra è posta la cosiddetta Cattedra di San Pietro, tradizionalmente considerata il seggio del Santo ad Antiochia , proveniente da Antiochia, ma assemblata probabilmente nel XIII secolo utilizzando un’antica stele funeraria di arte arabo-mussulmana con iscrizioni del Corano e decorazioni arabe.

Durante la prima guerra mondiale la cupola è stata colpita due volte da bombe incendiarie .

Aperta al pubblico:

Da lunedì a sabato dalle ore 10.00 alle ore 17.00 (ultimo ingresso ore 16.45).
Domenica, 1 gennaio, 15 agosto, 25 dicembre ,chiuso.
http://www.arte.it/guida-arte/venezia/da-vedere/chiesa/chiesa-di-san-pietro-di-castello-967

 

 
La chiesa di Santo Stefano

Santo Stefano Venezia

Santo Stefano Venezia-CAMPANILI PENDENTI

Si trova nel sestiere di San Marco ,non lontano dal Ponte dell’Accademia ed è la terza chiesa conventuale veneziana assieme ai Frari e santissimi Giovanni e Paolo.
Il suo campanile, staccato dal corpo della chiesa, con i suoi 66 metri è uno dei più alti di tutta la città.Di impianto romanico con cella a tre archi e sovrastato da un tamburo ottagonale. 
Il campanile pendente di Santo Stefano ,ricostruito, in secoli diversi, ben quattro volte ha rischiato di crollare più volte è sta in piedi per miracolo.

Durante la sua (ultima) costruzione,raggiunta un’altezza di circa 30 metri, un cedimento delle fondamenta lo fece inclinare, ma i lavori continuarono e al altezza di 66 metri arrivo con un’inclinazione dalla sommità alla base di 2 metri circa.Vicino alle sue fondamenta si vedono i grandi supporti che lo sostengono e gli impediscono di cadere.

La chiesa fu spesso teatro di episodi di violenza e anche di omicidi, tanto che per questo motivo nel corso dei secoli venne sconsacrata per ben sei volte.
Il portale,è in stile gotico fiorito veneziano della bottega di Bartolomeo Bon.La sagrestia contiene un vero e proprio museo di grandi nomi del Rinascimento veneziano. Ospita quattro tele di Jacopo Tintoretto: Resurrezione (1565) , l’Ultima Cena (1579-80), Cristo lava i piedi agli apostoli (1579-80) e l’Orazione nell’orto (1579-80). Altro grande artista presente in questo spazio è Antonio Vivarini con due notevoli opere: San Nicola di Bari e San Lorenzo martire (1475);sopra il Martirio di Santo Stefano (1630 -1638) di Sante Peranda.
Nella chiesa si conserva il corpo di santo Stefano protomartire.
http://dipoco.altervista.org/venezia-la-chiesa-di-santo-stefano/

Sotto l’altare della chiesa passa un canale, navigabile solo con bassa marea.
Nel centro del Campo Santo Stefano è situato il monumento a Nicolò Tommaseo letterato e patriota veneziano del XIX secolo.
In questa grande piazza di Venezia sorgeva un tempo la Chiesa di S. Angelo ed a lato esisteva un campanile, anch’esso pendente.

http://www.arte.it/guida-arte/venezia/da-vedere/chiesa/chiesa-di-santo-stefano-798
La chiesa di San Giorgio dei Greci.

san giorgio dei greci sam

san giorgio dei greci

Al momento del crollo dell’impero bizantino e della presa di Costantinopoli da parte dei turchi, un certo numero di greci ortodossi cercò riparo nella città lagunare. Ben presto ebbero bisogno d’una chiesa .
L’erezione della chiesa di San Giorgio dei Greci iniziò nel 1536 su progetto di Sante Lombardo e fu ultimata nel 1561 sotto la guida di Giannantonio Chiona,nel sestiere di Castello,non distante dalla Riva degli Schiavoni ,nelle vicinanze della chiesa di San Zaccaria.La sua costruzione si è resa possibile grazie ai contributi dei greci ortodossi di Venezia e dei marinai greci di passaggio nella città.Nel periodo di massima fioritura Venezia contava circa 12.000 greci.

Il Campanile fu edificato da Bernardo Ongarin tra il 1587 ed il 1592, su progetto di Simone Sorella.Il campanile pende da quando fu costruito, perché il terreno su cui poggia cedette da un lato.
Pur non presentando particolari rischi, viene comunque continuamente monitorato dal comune di Venezia.

La sua pendenza e ben visibile dal ponte sul rio dei Greci,vicino al ponte dei sospiri,e ogni turista che è passato questo ponte lo ha fotografato.
La chiesa di San Giorgio godeva del particolare privilegio di essere sottoposta direttamente al Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, il quale vi inviava i propri chierici, quasi tutti personaggi eminenti dell’epoca. Attorno alla chiesa si è sviluppato il famoso quartiere dei greci.
L’interno ha una struttura a navata unica ed è ricoperto di affreschi, opera di Giovanni di Cipro.L’iconostasi è caratterizzata da decorazioni in marmo e da pitture di Michele Damasceno raffiguranti vari santi e, sull’architrave, le Dodici feste. Nella parte centrale ,un “Cristo Pantocrator” ,la più importante opera della chiesa ,opera di anonimo bizantino ,completa la decorazione dell’iconostasi risalente alla fine del Trecento .Sono inoltre presenti numerose altre opere pittoriche (Ascensione di Giovanni Ciprioto; la tavola Ultima Cena del cretese Benedetto Emporios; Deposizione di Michele Damasceno).

 

La conquista della Repubblica di Venezia da parte di Napoleone, nel 1797,ha causato la decadenza della ricchissima comunità greco-ortodossa della città lagunare.
La vicina Scuola di San Nicolò dei Greci, ridisegnata da Baldassare Lunghena nel 1678, è ora il Museo delle Icone dell’Istituto Ellenico.

http://www.veneziasi.it/it/chiese-venezia/chiesa-san-giorgio-greci.html
Chiesa di San Martino a Burano,a otto leghe da Venezia.

burano campanile

burano campanile

Al inizio chiesa parrocchiale di Burano, divenne chiesa di San Martino, vescovo di Tours dopo l’anno 1000 .
Fu costruita tra il 1500 e il 1600 e fu consacrata il 29 ottobre del 1645 dall’allora vescovo di Torcello Marco Antonio Martinengo.
Il campanile, alto 53 metri è a pianta quadrata. Costruito nel XVII secolo, ha caratteristiche architettoniche rinascimentali e neoclassiche. Ha subito vari restauri nel corso dei secoli, soprattutto nella parte alta, dalla cella campanaria in su.
Tra le opere di manutenzione nota è quella realizzata su progetto del Tiralli, avvenuta tra il 1703 e il 1714. L’angelo in bronzo della sommità fu distrutto dall’uragano che colpì l’isola il 25 settembre 1867,e sostituito poi da una croce di ferro.
La struttura subì i primi cedimenti già in fase di costruzione che progredirono lentamente fino al secondo dopoguerra, epoca in cui si registrarono rapidi incrementi al punto tale che il Comune di Venezia diede corso ad un intervento di consolidamento statico concluso nel 1970. A causa di un cedimento del terreno è inclinato sull’asse di 1,83 m.

Vista dall’esterno, la chiesa manca di ingresso principale, infatti si entra lateralmente da una porta ,vicina alla Cappella di Santa Barbara.

L’interno, strutturato su una pianta a croce latina con soffitto a volta, è a tre navate con transetto .
Nel primo altare a sinistra si trova il dipinto di Jacopo Palma il Giovane San Rocco, San Sebastiano e Sant’Antonio Abate. A sinistra dell’altare vi è una porta che conduce alla sacrestia, dove sono conservati “L’Addolorata”, di Nicola Grassi, sec. XVIII e il “Cristo Sorretto da un Angelo” attribuito ad Antonio Zanchi, sec. XVIII.Poco più avanti è possibile ammirare la “Crocifissione” (1725), opera giovanile di Giambattista Tiepolo (1696 – 1770).
Secondo la tradizione furono tre santi a difendere la diocesi di Torcello dalla peste, per la quale morirono migliaia di persone.La popolazione inizio la costruzione di un altare non appena passò il pericolo della peste.La pala che adorna l’altare, opera di Bernardino Prudenti (sec. XVII), rappresentante i tre santi :Sant’Albano tra San Domenico e Sant’Orso, con la sua data di creazione (1638). Sotto la mensa dell’altare è situato un sarcofago di marmo su cui riposano i corpi dei tre santi.
Nella chiesa si conservano anche le reliquie di Santa Barbara.
La piazza di Burano, è stata dedicata a Baldassarre Galuppi (1706-1785),nato a Burano, uno dei compositori più originali d’Italia nel genere comico, detto “Il Buranello”.

http://www.turismovenezia.it/Venezia/Chiesa-di-San-Martino-Vescovo-Burano-6119.html

 
Vi sono stati dei tentativi per raddrizzarne alcuni campanili pendenti in varie parti di Venezia. Un tentativo fortunato fu quello, dell’architetto Giuseppe Sardi con il campanile dei Carmini:
Nel 1678 Sardi progettò il campanile della chiesa di Santa Maria dei Carmini, che però divenne pericolosamente pendente a causa di un errore del capomastro a cui era affidata la sua esecuzione. Quest’ultimo venne soprannominato Lo Stortina, ma per Sardi la cosa non fu così divertente. Gli esperti ne richiesero la demolizione, ma lui provò in tutti i modi a raddrizzare il campanile – e ci riuscì!
Altri interventi furono meno fortunati e furono la causa del definitivo crollo del campanile,
oppure sono stati mozzati perché erano tropo pericolanti (San Boldo, Santa Margherita).

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