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Venezia, bombardamenti

1849
Con i cannoni postati a San Giuliano e Campalto ,gli austriaci iniziano i bombardamenti il 30 luglio 1849 .

bombardamenti

bombardamenti

Riescono a capire l’angolazione del alzamento dei cannoni per arrivare alla distanza giusta per colpire Venezia.Nel giro di poche ore vengono colpiti due terzi della città da San Geremia alle Fondamente Nuove,a San Fantino,a San Samuele.Gli Austriaci lanciarono 23 mila bombe e palle infuocate con l’intento di incendiare la città,,e spaventare la gente.

Ex scuola dei morti-vicino ala chiesa di San Geremia (o Santa Lucia).

http://dipoco.altervista.org/venezia-ex-scuola-dei-morti/

ex scuola dei morti

ex scuola dei morti

Il palazzo viene distrutto durante l‘assedio che l’esercito austriaco strinse attorno alla città in risposta alla rivolta veneziana.Fu ricostruito nella forma che la vediamo oggi.

I palazzi Giustinian e Foscari,sestiere di Dorsoduro,furono colpiti da una pioggia di bombe.
Alcune palle centrarono ca’Rezzonico altre,la chiesa di San Pantalone e di San Barnaba.

Nei muri del cortile di Ca’Giustinian dei Vescovi ,sestiere di Castello,si possono vedere tre palle di cannone testimonianza dei bombardamenti subiti da venezia .Nel 1849,in questa casa abitava ancora la famiglia Schiavoni .

Palazzo Zen – riva di Biasio n° 1290 –  uno dei palazzi della famiglia Zenno ( Zen ,secondo la dizione veneziana ) fu ricostruito nelle attuale forme dopo la distruzione dal bombardamento austriaco nel 1849.
Carlo Zeno “capitano del mar” fu l’eroe e vincitore della guerra di Chioggia,contro Genova.
La famiglia Zenno ,ha avuto un ruolo importante nella storia della città,dando alla serenissima il doge Remier Zen,e molti ambasciatori senatori e cardinali.

chiesa dei tolentini,la pala incastrata nel muro esterno

chiesa dei tolentini,la pala incastrata nel muro esterno

Chiesa di San Nicola da Tolentino (o dei Tolentini), progettata e realizzata da Vincenzo Scamozzi tra il 1591 ed il 1602,sede della Facoltà universitaria di Architettura. Nella facciata è incastonata una palla di cannone che si abbatte sulla cupola che andò distrutta , cadendo davanti all’altare maggiore, durante un attacco austriaco del 1849.
1915

ex cotonificio

ex cotonificio

Alle quattro e dieci del mattino del 24 maggio 1915 due aerei austro-tedeschi sganciano le prime bombe in città.I primi punti colpiti furono Arsenale,la zona di Santa Marta e la fondamenta taglia pietra vicino a ca Foscari .In oltre tre anni e mezzo di guerra le incursioni aeree nelle ore serali e notturne sganciano 1029 bombe in 42 incursioni aeree .Viene colpito ogni sestiere ,dal cotonificio a Santa Marta ,Campo dei Mori,Rialto,San Samuele ,Ospedale Civile,la chiesa San Giovanni e Paolo.

 

 

basilica di san marco

basilica di san marco

Tutto questo impone in fretta la difesa dei monumenti e delle opere d’arte.Il monumento di Colleoni venne rivestito di legno imbottito e nascosto da un tetto spiovente ,poi rimosso e portato a Castel Sant’Angelo a Roma, furono trafugati i Cavalli della basilica di S. Marco e i Pozzi di Palazzo Ducale .Si coprirono i due pilastri acritani del XIII secolo,portati a Venezia dal Doge Jacopo Tiepolo,l’interno della basilica viene ricoperto da sacchi di sabbia e paglietti para-schegge di alga marina,la copertura ,e le travi in legno ,si spalmano di silicato di soda,per ritardare lo sviluppo di incendi.Dalla chiesa di san Giovanni e Paolo la vetrata dei Vivarini fu rimossa dal’immenso finestrone.

i cavalli della basilica

i cavalli della basilica

I bombardamenti tenevano gli abitanti in uno stato di continua tensione,la popolazione si sentiva indifesa e impotente.Venezia fu avvolta dalle tenebre .All’interno delle abitazioni erano concessi soltanto ordinari lumi a olio e i pedoni potevano camminare per le calli con lanterne cieche provviste di paralume.I gravissimi bombardamenti spinsero oltre 44.000 persone all’esodo.

Le bombe provocano distruzioni nella basilica dei santi Giovanni e Paolo,Colpiscono la Scuola Grande di San Marco trasformata in ospedale civile, causando la morte di alcuni ricoverati.

chiesa dei scalzi

chiesa dei scalzi

Chiesa dei Scalzi,
il 27 febbraio 1915, durante un bombardamento austriaco il bellissimo affresco della volta, opera di Giambattista Tiepolo,fu distrutto da una bomba. L’affresco  andò completamente distrutto ,e quindi sostituito da un altro capolavoro di Ettore Tito (400 mq di affresco e 100 mq di tela che rappresenta la proclamazione della maternità dalla vergine al concilio di Efeso.

San Simeon Piccolo. 27 febbraio 1918 Una delle colone esterne fu colpita da una bomba ,cade in Canal Grande .Il segno del cannone si può vedere ancora su una delle collone esterne della chiesa.

La casa dei Mori,Campo dei Mori, nell’ultima grande guerra,fu colpita da una bomba di un aeroplano austriaco. Uno dei edifici cade a terra trascinando una fila di case ,le statue dei mori comprese, seppellendo sotto le sue rovine alcune persone. Le case furono rifatte, e le tre statue rimesse al loro posto.Una lapide ricorda l’avvenimento recitando:

lapide -campo dei mori

lapide -campo dei mori

“QUI / FRA LE MACERIE / DEL VETUSTO EDIFICIO / PER BOMBA AUSTRIACA / QUATTORDICI VITTIME INNOCENTI/ VECCHI DONNE BAMBINI / TROVARONO MORTE STRAZIANTE / ALL’ALBA / DEL 11 AGOSTO 1917”.

 

chiesa dei frari

chiesa dei frari

Una bomba inesplosa caduta il 27 febbraio 1918 nella basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari e conservata ancora ,nei pressi della pala con la famiglia Pesaro,opera di Tiziano .

In seguito allo stesso bombardamento ,il cotonificio a Santa Marta,oggi sede dell’università IUAV, fu annientato dalle fiamme.
Le bombe incendiano la cupola di Santa Maria Formosa e di San Pietro a Castello.

Chesa di San Giovanni Crisostomo
Fondata nel 1080,e ricostruita tra il 1485-1494 ad opera del architetto Mauro Codussi.
Nella notte di 26 febbraio 1918 una bomba danneggia gravemente la facciata durante l’incursione aerea austriaca.Una statuetta della madonna delle grazie ,chiamata comunemente madonnina , sistemata al interno, in una nicchia frontale,cadde durante l’esplosione ma non si rompe . Ciò rappresento un vero miracolo per i fedeli,che iniziarono a venerare la statua.Il maggio 1977 il patriarca Alberto Luciani,proclama la chiesa :”Santuario della madonna delle grazie”

difensori su altane

difensori su altane

La difesa antiaerea era stata predisposta organizzando su altane e abbaini punti di vedetta armati di mitragliatrici, in quanto i colpi d’artiglieria risultavano estremamente pericolosi per le persone e gli edifici ed anziché abbattere gli aerei nemici avevano provocato gravi danni tra cui l’incendio all’Hotel Des Bains.

 

1945

Un attacco aereo degli Alleati contro il porto di Venezia e le sue infrastrutture avvenuto il 21 marzo 1945. Unica operazione di bombardamento aereo che Venezia subì ad opera degli Alleati.Tre caccia bombardieri alleati appaiono sopra le acque di Venezia.

la statua di colleoni

la statua di colleoni

Una  motonave che collegava Venezia a Fusina era da poco salpata. A bordo c’erano donne, bambini, uomini diretti in campagna per cercare di raccogliere un po’ di cibo .
Un mitragliare durato alcuni minuti, ma sufficiente a creare panico e disseminare morte.Persero la vita all’incirca cinquanta persone.

A seguito dell’attacco furono affondati due navi mercantili, naviglio di scorta e altre imbarcazioni minori. Fu danneggiata seriamente una grossa nave da carico, distrutti cinque magazzini portuali, un deposito di mine navali.

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I ponti di Venezia

I ponti di venezia

Una città senza strade ,con più di 150 canali , Venezia,ha più di 400 ponti che collega fra loro le 118 isolette.

Il ponte di Rialto

il ponte di rialto

il ponte di rialto

Il primo passaggio sul Canal Grande era costituito da un ponte di barche.Il primo ponte
poggiante su pali in legno,assunse il nome di “ponte della Moneta” nome derivato dal’antica  zecca,che sorgeva di fianco .Nel 1310 il ponte fu danneggiato nel corso della ritirata dei rivoltosi guidati da Bajamonte Tiepolo.Nel 1444 invece crollò sotto il peso della grande folla radunata per assistere al passaggio del corteo della sposa del marchese di Ferrara. Un altro crollo avvenne nel 1524.
Architetti famosi come Jacopo Sansovino, Andrea Palladio, il Vignola e Michelangelo presentarono progetti per il rifacimento ,in pietra ,del ponte di Rialto.L’attuale ponte in pietra ad arcata unica, realizzato da Andrea Da Ponte in collaborazione col nipote Antonio Contin risale al 1591.

Il Ponte di Rialto ,con una lunghezza di 48 metri ed un´altezza massima di 7,5 metri, diventò uno dei simboli architettonici di Venezia . Fu l´unico ponte che attraversava il Canal Grande fino al 1854 quando si costruì il Ponte dell´Accademia.

ponte del accademia 1933

ponte del accademia 1933

Il ponte dell’Accademia è il secondo ponte costruito su Canal Grande.Su progetto dell’ ingegnere austriaco Alfred Neville, inizialmente era in ferro di una sola travata orizzontale di 50 m .Nell’attesa della costruzione di un nuovo ponte in pietra,il 15 febbraio 1933 venne aperto al pubblico un ponte provvisorio in legno progettato da Eugenio Miozzi . Ha avuto bisogno tuttavia di una manutenzione continua e costosa, e nel 1986 è stata necessaria
la totale sostituzione degli elementi in legno, con l’inserimento di archi metallici in grado di reggere meglio la struttura.
Il ponte degli Scalzi o della Ferrovia

ponte dei scalzi 1934

ponte dei scalzi 1934

La sua costruzione si rese necessaria dall’inaugurazione della stazione ferroviaria nel 1846 .Il primo ponte,una passerella in ferro,con una campata piatta viene inaugurata in aprile 1858, dall’architetto austriaco Alfred Neville. L’altezza limitata (4 metri) impediva il passaggio di imbarcazioni alberate.Lo stile era dichiaratamente “industriale” ,e per attraversarlo veniva pagato un pedaggio ,il prezzo che prima si pagava ai due traghetti sospesi a causa della
costruzione del ponte.
Il nuovo ponte a singola arcata,in pietra d’Istria, su progetto dell’ingegnere Eugenio Miozzi, fu inaugurato il 28 ottobre 1934.L’ubicazione venne scelta tenendo conto della larghezza del Canal Grande, che in questo punto non supera i quaranta metri.Il suo nome ,Scalzi, deriva dalla vicinanza all’omonima chiesa.
Il ponte di Calatrava

calatrava venezia

calatrava venezia

Inaugurato 11 settembre 2008 il ponte della Costituzione meglio noto dopo la costruzione come ponte di Calatrava è il quarto ponte su Canal Grande ,e attraversa il Canal Grande fra piazzale Roma e la stazione ferroviaria Venezia Santa Lucia. La struttura è in acciaio, i pavimenti in vetro della Saint Gobain, pietra d’Istria e Trachite Grigia Classica di Montemerlo. Anche i parapetti sono in vetro trasparente, con corrimano in ottone.
Il più caro ponte di Venezia,e costato 12 milioni di euro.Solo la sostituzione di 14 gradini rotti e costata nel 2012 , 80 mila euro,(il prezzo di fabbricazione di un gradino varia da 4 a 7 mila euro).L’ovovia,il dispositivo di trasporto disabili e costato 1,8 milioni di euro.Il costo di manutenzione/gestione sarà di 50 mila euro all’anno,tra ponte e dispositivo di trasporto disabili.

http://dipoco.altervista.org/venezia-calatrava/#

ponte della libertà 1933

ponte della libertà 1933

Il ponte della libertà
Costituisce l’unica via d’accesso per il traffico stradale e ferroviario tra la terraferma e Venezia.Già dal 1846,esisteva una linea ferroviaria che collegava la città all’entroterra veneto.Il ponte automobilistico traslagunare detto anche il ponte littorio ha quattro chilometri di lunghezza ed è largo venti metri ,fu allora il più lungo al mondo.
Opera di Eugenio Miozzi (progettista dei ponti degli scalzi e accademia) fu inaugurato il 25 aprile 1933.

Il ponte dei sospiri

Il ponte dei sospiri

Il ponte dei sospiri
Risale al 1600 e collega il palazzo ducale con le Prigioni – chiamati anche i piombi -per la
copertura in piombo del tetto.Nelle celle venero rinchiusi tra i altri Casanova e Silvio Pellico. Il nome del ponte e dovuto ai sospiri che emettevano i condannati quando erano condotti verso il luogo di esecuzione.
I ponti :dei Carmini, di Santa Fosca, della Guerra e, dei Pugni.

In tempi antichi esistevano a Venezia due fazioni: i Castellani e i Nicolotti, i primi vivevano
nella zona a est della città (quella industriale, con l’Arsenale), i secondi su quell’area a ovest di Venezia (erano prevalentemente pescatori). Le due fazioni erano costantemente rivali e si affrontarono fin dal ‘300, nelle così dette “Guerre (o Lotte) dei pugni”. Esse erano particolarmente cruente e si svolgevano su alcuni ponti di Venezia: “dei Carmini”, “di Santa Fosca”, “della Guerra” e, appunto ” dei Pugni”. Le lotte potevano essere di tre tipi: un incontro di boxe singolo (la Mostra), un combattimento multiplo (la Frota), la lotta per la conquista del ponte (Guerra Ordinata). Non essendoci spallette a protezione su quei ponti molto spesso i contendenti cadevano in acqua. Le Guerre dei Pugni provocavano molti feriti e, più raramente, anche dei morti.  Le Guerre dei pugni  vennero
proibite nel 1705. In quest’anno infatti uno degli scontri sfociò in una sanguinosa battaglia che solo dopo molte ore riuscì a essere sedata.A Venezia queste guerre vennero sostituite , durante il periodo del Carnevale, dalle “Forze d’Ercole”. A ricordo della tradizione ai quattro angoli della piazzetta centrale ,sono state poste quattro sagome in pietra d’Istria con la forma del piede del uomo.
Il ponte di San Marziale
Nel 1797 alcuni abitanti lo occuparono,minacciando di distruggerlo per rendersi isolati ,e per instaurare una nuova repubblica, indipendente dai nuovi padroni francesi.

ponte dei squartati

ponte dei squartati

Si chiama Ponte dei Squartati perché questo era il luogo prestabilito nel quale si esponeva  un quarto del condannato a morte,per decapitazione.I quarti andavano esposti a nord,
a sud ,a est, e a ovest,come monito per il popolo. La testa, invece, restava esposta su una picozza in Piazza San Marco.
Il ponte dei tre ponti e formato in realtà di cinque ponti messi insieme. A pochi passi da piazza Roma,congiunge il rio dei squartai,il rio delle Burchielle,e il rio Nuovo.

ponte della paglia visto dal ponte di rialto

ponte della paglia visto dal ponte di rialto

Il ponte della paglia -il più trafficato dell’intera città ,scavalca il rio palazzo al altezza del ponte dei sospiri dove tutti i turisti si fermano per scattare le foto  .Il nome deriva dal fatto che qui si scaricavano le barche cariche di paglia per i cavalli del palazzo ducale,ubicati nelle stalle di Castello ,oppure per i vari usi di copertura dei tetti delle case più povere.
I soldati che sorvegliavano il ponte dalle due garitte,casette in legno,controllavano il commercio e facevano pagare i dazi dovuti allo stato.Su questo ponte,d’avanti alle carceri venivano esposti i cadaveri degli annegati per il dovuto riconoscimento dai famigliari.

L’intitolazione di ponte del Paradiso sul rio del arsenale ,il ponte del Purgatorio e il ponte del Inferno ricordano “Il canto dell’inferno ” della divina Commedia di Dante ,dove e ricordato l’antico Arsenale veneziano.

arsenale, ponte del paradiso

arsenale, ponte del paradiso

Il ponte della Veneta Marina–  sul rio della tana,detto anche delle catene ,anticamente
in legno ,era apribile al centro per permettere il transito delle navi ,da e verso l’Arsenale.Le due pedane erano appese da grosse catene .Su muro di una casa vicina si possono vedere ancora i grossi ganci d’attacco .Dopo alcuni incidenti,il ponte viene ricostruito apribile in modo girevole.L’attuale ponte e costruito in una posizione leggermente diversa
in linea con la nuova riva del’impero,oggi Riva dei sette martiri.

Ponte delle tette.

ponte delle tette

ponte delle tette

Per attirare la clientela,le prostitute, stavano affacciate per ore alle finestre delle loro abitazioni mostrando il petto completamente nudo, con le gambe penzoloni .Le finestre alle quali si affacciavano erano proprio quelle al primo piano sopra il portico, quindi  ben visibili sia da chi passava sul ponte ,che era d’avanti, sia da chi transitava  il rio, in barca.

http://dipoco.altervista.org/cortigiane-venezia/

Unico ponte a venezia senza corrimano.

ponte del del chiodo

ponte del del chiodo

Venezia ,i templari

templari

templari

Venezia i templari.
L’ordine monastico guerriero,Poveri cavalieri di Cristo, nacque per difendere i luoghi santi e pellegrini che venivano spesso assaliti e depredati .Cambio presto nome in “Ordine dei poveri cavalieri di Cristo del Tempio di Gerusalemme”- riconosciuti come i Templari.

Le regole dei Templari erano rigidissime: non si poteva andare a caccia ,giocare dadi o carte,era abolito tutto ciò che potesse essere motivo di divertimento ,non si doveva ridere,parlare troppo,urlare senza motivo,i capelli dovevano essere corti o rasi,bisognava “dormire in armi” per essere pronti alla battaglia rispettare le regole su modo di mangiare o vestirsi.
Uno dei posti principali per i mercanti pellegrini e crociati,Venezia ,aveva rapporti di alleanza , con i templari.Per la loro serietà i templari avevano molti vantaggi economici dalla gente che affidava le loro merci nelle mani sicure,contro una lettera di ricambio.
Le più conosciute imbarcazioni templari che partivano con pellegrini o varie merci ,dalle armi cavalli o alimenti,sono:La buona ventura ,La rosa del tempio,Il falco del tempio.

San Giorgio in Alga

San Giorgio in Alga

La maggior parte di quello che si parla riguardo i templari a Venezia sono storie,supposizioni e leggende.Riguardando il tesoro dei templari sono nate tante storie .Quello che si sa di sicuro e che il re di Francia catturo solo i templari ,non il loro tesoro.
Una delle tante leggende dice che i templari arrivarono a Venezia con un notevole tesoro che venne sotterrato nella piccola isola san Giorgio in Alga.

 

 

Chiesa di San Giovanni in Bragora - Venezia

Chiesa di San Giovanni in Bragora – Venezia

Le prime notizie del’insediamento dei templari a Venezia risalgono al anno 1187 ,in un atto di donazione ,fatta da Arcivescovo di Ravenna di alcuni terreni siti in Venezia nella zona Fossaputrida,nel territorio dell’attuale parrocchia di San Giovanni in Bragora, per costruire un ospedale e un chiesa.Uno dei altari della chiesa san Giovanni in Bragora,e dedicato alla presentazione di Maria al Tempio,elementi comuni alle chiese di appartenenza templare.Attualmente di epoca templare rimane solo il chiostro .

Venezia-chiesa di S.Giovanni del Tempio

Venezia-chiesa di S.Giovanni del Tempio

Per quasi due secoli ,la loro sede principale a Venezia fu invece a San Giovanni Battista del Tempio– un complesso che comprendeva l’ospedale di S.Caterina,oggi Chiesa del Ordine di Malta o chiesa di San Giovanni di Malta.
Nel chiostro sono rimaste alcune tombe e stemmi dei cavalieri templari.Una vecchia cronaca narra che nelle mura di San Zuan (Giovanni ), Misser Zerman nobile templare, nasconde un grande tesoro ,”di taverne ,soldi e donne”.Che fine ha fatto questo tesoro? Poco si sa.
Uno dei loro conventi,chiesa e monastero, era in un giardino annesso a piazza San Marco acanto al alla Napoleonica ,chiamato santa Maria in Broglio (in orto), successivamente Santa Maria dell’Ascensione.In epoca templare la chiesa era piena di reliquie tra qui un frammento della Santa Croce,dono fatto dal doge Giovanni Dandolo nel 1280.

Dopo la sospensione del ordine dei templari il cavaliere Fra Nicola da Parma, priore di Venezia del ordine dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme ,e il cavaliere Fra Bonacorso Trevisan,fecero richiesta ufficiale al doge Soranzo,per ottenere i beni appartenenti ai templari,e nel 1313 entrano in possesso del complesso,casa e chiesa di San Giovanni del Tempio ,e di santa Maria in Broglio.

La sede del sovrano Militare Ordine di Malta, e il palazzo di proprietà dei templari, che fu assegnato alla “religione degli ospedalieri di San Giovanni”

La chiesa di santa Maria in Broglio fu venduta ai Procuratori di San Marco che la concessero alla confraternita dello Spirito Santo.Nel 1324 la casa dei templari fu venduta diventando Locanda-Osteria della luna oggi albergo Luna Baglioni in calle C’a Vallaresso.
Un altro segno della presenza dei templari a Venezia si trova sulla facciata del palazzo Carlengi, oggi Casino :
NO NOBIS DOMINE NO NOBIS SED NOMINE TUO DA GLORIAM.(non a noi signore non a noi ma dal tuo nome da gloria)

Chiesa Santa Maria Maddalena

Chiesa Santa Maria Maddalena

La chiesa Maria Maddalena nel sestiere di Cannaregio ,un edificio religioso eretto nel 1222 ,appartenente alla famiglia Balbi,carica di simboli massonici.

Da datti incerti sembra che un altra locanda si trova nel sestiere di dorsoduro fra calle Rossi e il cimitero del campo Angelo Rafaelle su rio San Sebastian .Si racconta che questo fosse il luogo dove alloggiavano i templari provenendo dalla terraferma.
Secondo le tradizioni veneziane nella chiesa San Barnaba ,e stato seppellito nel 1612 il corpo mummificato di un cavaliere crociato Francese di nome Nicodeme de Besant -Mesurier,custode del santo graal.

templari in italia
http://www.luoghimisteriosi.it/argomento_templari.html

 

Visita il mio sito:  http://ginocosta.altervista.org/blog/reddito-extra/

Chiese Venezia

A Venezia un crocevia di tante popolazioni, con lingue, costumi e religioni diverse,suno 250 chiese,per i vari culti e religioni, consacrate e sconsacrate.

chorus chiese veneezia

chiese veneezia

 

La più vecchia e quella di San Giacomo d’Orio,costruita nel 441.La prima citazione di questa chiesa risale pero al anno 1152. Legata al mercato di Rialto ha un iscrizione che invita i commercianti  all’onesta.
La più grande e quella di San Giovanni e Paolo (Zanipolo in dialetto).Nel pantheon di Venezia troviamo monumenti funebri di impressionante bellezza e grandezza.

 

Chiesa di San Gallo (campo San Gallo o Rusolo ) ,non lontano da Piazza San Marco, e la più piccola chiesa di Venezia.
Nel 1703 furono trasferiti qui i confratelli dall’istituzione di carità e di assistenza dell’ospizio Orseolo .Chiusa al culto ,e saltuariamente usata per esposizioni o manifestazioni culturali.

 

basilica di San Marco.

basilica di San Marco.

La più bella e la basilica di San Marco.

Madonna del orto ,inizialmente si chiamava San Cristoforo.Il nome attuale fu dato da una statua della Madonna posta in un orto vicino,e portata dai devoti al interno della chiesa. Qui si trova la tomba del Tintoretto. Nel campo antistante si può vedere ancora il vecchio pavimento dei campi veneziani,in cotto spinato inquadrato dai cornici in pietra d’Istria.

 

Santa Maria dei miracoli,coperta al interno ed al esterno da marmi policromi residui della costruzione della Basilica di San Marco.

s. maria dei miracoli

s. maria dei miracoli

 

Chiesa dei Scalzi,il 27 febbraio 1915, durante un bombardamento austriaco il bellissimo affresco della volta, opera di Giambattista Tiepolo,fu distrutto da una bomba,che esplode sulla chiesa.

 

 

san giorgio dei greci sam

san giorgio dei greci

I  campanili pendenti.A causa del cedimento del suolo su cui sorgono, molti campanili presentano la caratteristica di non essere proprio in asse, ma di essere pendenti. Nel centro storico, sono tre : San Giorgio dei Greci, Santo Stefano e San Pietro di Castello.
Il quarto campanile pendente e quello della chiesa di San Martino,a Burano .

Il Campanile della Chiesa di San Giorgio dei Greci, è il Campanile di Santo Stefano (che nel corso dei secoli venne sconsacrata per ben sei volte) hanno una inclinazione simile a quella della Torre di Pisa, dalla sommità alla base un’inclinazione di 2 metri circa, ma non sono altrettanto celebri.

continua a leggere ….http://dipoco.altervista.org/i-campanili-pendenti-venezia/

 

San Zaccaria con la facciata in stile rinascimentale e interno in stile gotico,ha il campanile più vecchio di Venezia (secolo VII).Il più alto campanile e quello di San Marco 98,6 metri.

 

VENEZIA CHIESA MADONNA DELLA SALUTE sam

VENEZIA CHIESA MADONNA DELLA SALUTE

 

Santa Maria della salute,ha più statue poste al esterno, di tute le chiese di venezia.

La più strana chiesa e San Simeon piccolo.La stranezza e data dalla dis proporzionalità tra la cupola, e l’edificio,a forma di tempio greco.Una delle colone esterne fu colpita da una bomba nel 1918,e fu sostituita.E l’unica in Venezia dove la mesa si celebra in latino.

 

 

 

 

 

ester incornata

ester incornata

Chiesa di San Sebastiano colpisce con i più originali dipinti  del mondo “Le storie di Ester
” ,moglie ebrea del re persiano Aman,opera di Veronese. Qui si trova la tomba del Veronese.

 

 

 

 

 

testa di san giovanni decollato

testa di san giovanni decollato

San Giovanni Decollato (localmente San Zan Degolà), ovvero Giovanni Battista.Un fatto terribile fu collegato a questa chiesetta.Nel 1500 un intera famiglia viene sterminata ,e di questo delitto viene accusato un prete che officiava in questa chiesa.Il prete Francesco
viene giustiziato in piazza San Marco,dopo aver subito il taglio della mano destra d’avanti alla porta della famiglia rapinata e sterminata.Sulla facciata esterna della parte del campo omonimo si trova una testa mozzata.
La tradizione vuole che fosse la testa di Biasio,il “luganegher” , macellaio,salsicciaio,in veneziano,noto per il suo sguazzetto fatto di carne di bambini…leggi di più
http://www.venezia.net/2014/01/29/riva-di-biasio-un-serial-killer-a-venezia/,

ma tutti sanno che quella e la testa di Giovanni Battista.

Solo a Venezia si possono trovare tantissime chiese ,disegnate da architetti illustri come Palladio,Longhena,Scarpagnino,Lombardo,artisti consacrati come Tiziano,Veronese, Tintoretto, Bellini,Sansovino,Loto,Jacopo Palma il giovane ,Tiepolo,Bartolomeo Bon con quadri ,statue,icone,pitture murali di inestimabile valore.

scopre itinerari e chiese  su sito  http://www.thatsvenice.it/guide/chiese/

Sedici tra le maggiori chiese di Venezia, visitabili con un unico biglietto, il Chorus Pass.

http://www.turismovenezia.it/Venezia/Le-Chiese-di-Chorus-ed-il-biglietto-Chorus-Pass-99421.html

Il ponte dei squartati-venezia

ponte dei squartati,rio del magazen.

ponte dei squartati,rio del magazen.

Si chiama Ponte dei Squartati perché vicino a questo ponte  si esponeva , un quarto del condannato a questa orrenda fine.

bocca di leone- per  denunce anonime

bocca di leone- per denunce anonime

 

 

 

Il compito di scoprire e giudicare gli atti di tradimento contro la città l’ aveva il “consiglio dei dieci”,una commissione straordinaria di dieci membri.

 

 

Sorvegliavano qualsiasi cosa : l’amministrazione la diplomazia,il senato, il doge.I capi dei dieci erano rinnovati ogni mese.
Le denunce anonime erano esaminate in modo più severo.L’avocato comunale aveva bisogno di più della meta dei voti per proporre la condanna. Nel 1542 fu decretata una legge che stabiliva l’accettazione delle denunce solo se venivano citati almeno tre testimoni presenti al fatto.
Le sentenze e il nome dei trasgressori erano stati proclamati da un ufficiale in piedi sula Pietra del Bando ,la grossa colonna di porfido rosso vicino alla Basilica di San Marco ,e a Rialto uno dei punti di arrivo delle punizioni leggere,il Gobo.  Poi il bando veniva attaccato sulle porte delle principali chiese della città.

 

Venezia Gobbo de Rialto

Venezia Gobbo de Rialto

Il percorso del condannato,assumeva il significato di un rituale che serviva come esempio.Iniziava da San Marco, dove si usciva dalle carceri, attraverso il famoso ponte dei sospiri.

Per i reati minori , il colpevole era stato denudato e frustato lungo le strade da Piazza San Marco a Rialto . Salvava se stesso da ulteriore frustate e umiliazioni baciando la statua del gobo  e la croce,(con uno San Marco di sopra ).

 

Pietra del bando ,basilica di san marco

Pietra del bando ,basilica di san marco

Per il taglio di una mano veniva legato ad un palo sopra un palco in legno su una chiatta che si dirigeva nei pressi del monastero di Santa Croce. Arrivato a Rialto gli venivano inflitti quattro morsi di tenaglia che stringeva e rompeva le sue carni ,uno per ogni arto.A Santa Croce, nei pressi di una colonna, gli si tagliava la mano .Il moncherino si chiudeva
successivamente dentro delle guaine di maiale al fine di non morire subito dissanguato. La mano troncata veniva appesa ad una catena attorno al collo .

Se era condannato al “trascino a coda di cavallo”, veniva portato fino al luogo dove era stato commesso il delitto e gli veniva tagliata la mano.

Di solito il condannato a morte veniva punito con più supplizi : trascino a coda di cavallo,taglio di una mano, frustato  da Piazza San Marco a Rialto,poi l’uccisione tra le collone.

 

alla base di questa colona venivano tagliate le mani

alla base di questa colona venivano tagliate le mani

Tra le due Colonne della piazzetta di San Marco, un palco in legno appositamente  costruito attendeva la vittima che ,salita i gradini,veniva preso in consegna dal boia. Qui veniva decapitato e squartato.

 

 

 

 

 

ancorette per i quarti

ancorette per i quarti

Le “ancorette portafortuna” che si vedono preso il campo San Canciano  sono dei ganci in qui venivano appesi i quarti della persona condannata a essere squartata. Altre ancorette esistevano in fondamenta dei squartati ,ai Tolentini.
I quarti andavano esposti uno sulla strada per Padova, uno sulla strada per Mestre, uno sulla strada per Chioggia e infine, uno per quella di Lido. La testa, invece, restava esposta su una picozza in Piazza San Marco.

 

 

palazzo ducale le due colone rosse

palazzo ducale le due colone rosse

 

Altri tipi di   condanne   :

impiccagione,  annegamento nei canali,appendere sulla forca ,sepolti nel terreno,fino a ginocchia a testa in giù ,in buche scavate appositamente tra le collone della piazzetta.

Il colpevole poteva essere anche “accoppato”, metodo molto in voga in quel periodo, vale a dire colpito con forza alla base della testa, la cosiddetta “coppa”, con un pesante maglio di legno.

Vedi anche Venezia criminale:

http://www.venezia.net/20/11/2013/davide-busato-venezia-criminale-serial-killer-serenissima.html
Dalle due collone rosse della loggia di Palazzo Ducale ,il Doge assisteva alle esecuzioni più importanti.

Visita il mio sito:   http://ginocosta.altervista.org/blog/reddito-extra/

Liago ,Venezia

liago

liago

Liago o Diagò sono delle logge esterne, che, sporgendo dagli edifici, si trovano esposte ai
raggi solari,su tre lati ,delimitate da larghe vetrate.Nel dialetto veneziano “liagò”e simile a una veranda o terrazzo chiuso da vetrate.Il nome potrebbe derivare dal greco Heliacon ,cosa soleggiata.

Le prime case veneziane ,costruite di legno ,avevano quasi tutte il loro liago. Strutture risalenti al XV secolo , sono ormai scomparse dalla architettura dei palazzi veneziani.Nei liagò rimasti si notano subito le ricche decorazioni dei vetri e ferro battuto.

 

 

liago , palazzzo  falier

liago , palazzzo falier

Attualmente sono degli spazi vuoti ma ai tempi della Serenissima i liagò erano luoghi dove si svolgeva la grande parte del attività famigliare .In questo posto piacevole ,in quanto pieno di luce e di aria si riuniva tutta la famiglia per conversare o per altre attività domestiche.

 

 

Prova a guardare  Venice’s Grand  Canal :

http://jaxstumpes.blogspot.it/2013/09/venices-grand-canal-left-bank-952013.html

 

 

 

liago in legno ,corte di moro lin

liago in legno ,corte di moro lin

Come nell’Altana, anche sui liagò ,una volta le signore si lavavano o tinteggiavano i capelli e si mettevano  ,a riparo dei sguardi indiscreti,ad asciugarli al sole.

 

 

 

 

 

liago, interno palazzo ducale

liago, interno palazzo ducale

Al liago di Palazzo Ducale si accede dopo la visita al secondo piano, arrivano dall’Armeria.

 

 

 

 

 

 

 

scuola del canton ,ghetto

scuola del canton ,ghetto

All’esterno della scuola levantina , e quella del canton , ghetto ebraico, si possono notare le sporgenze ,i liagò, in legno e muratura,che corrispondo alla Bimah (dall’arabo, al-minbar, che significa “piattaforma,podio”.La rilevanza del bimah è quella di dimostrare che il lettore è la persona più importante in quel momento e rendere più facile il sentire
la lettura della Torah.)

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liago simile a un chiosco orientale, palazzo grimani

liago simile a un chiosco orientale, palazzo grimani

Venezia- Regata storica

Venezia,regata storica

Venezia,regata storica

http://dipoco.altervista.org/venice-the-regatta/

http://dipoco.altervista.org/venice-the-regatta/

 

 

 

 

 

Parola internazionale regata, deriva dalla parola aurigare -termine usato con il senso di gareggiare,che prende puoi il senso di competizione agonistica su barche . A Venezia, si può ammirare ogni anno ,nella prima domenica di settembre,   lungo il Canal Grande ed è composta da due fasi distinte tra loro: il corteo storico e, le regate competitive.
Le prime regate sono legate alla “festa delle Marie” (la tradizione narra che i pirati rapirono le giovane veneziane in età da sposare ma furono subito inseguiti dagli uomini ,che remando furiosamente sulle loro barche riuscirono a raggiungere e liberare le giovani).Ma e possibile che la regata abbia avuto radici ancora più antiche .http://dipoco.altervista.org/venezia-carnevalele-feste-delle-marie/

Le gare:

regata storica - gara dei gondolini

regata storica – gara dei gondolini

,Se inizialmente si disputavano anche su galee, peatoni, burchi, o su barchette agili a due o più remi,oggi le quattro competizioni sono suddivise per categorie di età e per tipologia di imbarcazione.
Si parte dai giardini di santa Elena d’avanti al cordone di partenza,chiamato “lo spaghetto”,
e si prosegue lungo il Canal Grande fino alla stazione Santa Lucia dove si gira intorno un paletto infisso nel mezzo del Canal Grande poi si ritorna fino alla “macchina” ,un edificio galleggiante davanti a ca’ Foscari. Nel passato la competizione tra barche si svolgeva nel tratto compreso tra il Lido e Piazza San Marco.
L’albo d’oro della regata si riferisce ai vincitori della competizione.I premi consistono in denaro e bandiere ,che sostituiscono le medaglie: rossa per primo posto,bianca per secondo,(nel passato era celeste) verde per terzo posto,e blu per ultimo.
Inizialmente l’ultima bandiera era gialla con un maialino dipinto,considerato un animale poco veloce. Ai quarti classificati veniva concesso in premio anche un maialino vivo. Il suo passaggio tra le barche degli spettatori costituiva un termometro dell´umore dei veneziani verso il governo della città, e quando questi non erano dei più soddisfatti, il maiale veniva acclamato con fischi e urla di “ecco il sindaco, viva il sindaco”. Viene sostituito a partire dal 2002 con un maialino in vetro di Murano.

regata - il corteo storico

bissone

Il corteo storico è una sfilata di imbarcazioni multicolori del cinquecento,con gondolieri in costume di epoca che portano il Doge,la Dogaressa,Caterina Cornaro,e tutti i magistrati e persone importante di Venezia.

Rievoca l’accoglienza riservata nel 1489 a Caterina Cornaro, sposa del Re di Cipro, che rinunciò al trono a favore di Venezia . Nel 1472 la diciottenne Caterina venne condotta a Famagosta, sull’isola di Cipro, dove furono celebrate nozze sontuose. Un anno dopo il re morì lasciando la vedova incinta .L’anno seguente morì anche il figlio di febbri malariche. A soli vent’anni viene incoronata regina di Cipro. Rimane nell’isola fino al 1489, quando, su richiesta del governo veneziano, deve abdicare e tornare in patria, e, per aver
mantenuto Cipro sotto la giurisdizione della città lagunare, le viene attribuito l’appellativo di “Figlia Adottiva della Repubblica”.Fu nominata signora di Asolo, dove ebbe gli stessi poteri del doge, chiamando a corte poeti e letterati del secolo: Giorgione, Lorenzo Lotto e Pietro Bembo. Divenne così famosa che Tiziano la dipinse in un famoso ritratto. Cà Corner della Regina, costruita per volere della
famiglia di Caterina, si trova vicino al sestiere di Santa Croce e si affaccia sul Canal Grande.

Leggi di più   http://it.wikipedia.org/wiki/Caterina_Cornaro

regata, il doge

regata ,il doge

Anticamente le bissone,barche da parata che aprono il corteo storico,andavano indietro alle imbarcazioni di gara .A bordo,alcuni patrizi muniti di archi, lanciavano palle di terracotta  (balote)  alle imbarcazioni più indisciplinate.

 

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Il denaro è diventato,prima ancora dei Fenici, il sogno della maggior parte delle persone sulla terra. I soldi sono diventati oggetto di culto per la maggior parte delle persone moderne .Gli abbiamo costruito più templi di tutti i templi delle altre religioni sulla terra insieme…..Leggi di più   http://ipaddy.altervista.org/il-denaro-una-nuova-religione/

Moro , Venezia

Il moro di Venezia

Moro significa proveniente dalla Morea, ovvero dal Peloponneso.  Il Regno di Morea si trova nell’attuale zona del Peloponneso Greco, confinante con  Albania. Morea deriva dalla trasposizione di “Romea” rimasto usuale fino al 19° secolo.

moro,venezia

moro,venezia

La guerra di Morea (1684-1699) l’ultima grande avventura espansionistica della Repubblica di Venezia,e stato unico dei sette conflitti con i turchi in qui Venezia e l’aggressore.

 Ma i veneziani nominano ‘ mori ‘ anche la gente con il color scuro della pelle ,e, fu la prima nazione a liberare gli schiavi africani che venivano  trasportati dalle navi,dandoli l’opportunità di una vita normale.

Venezia ,campo dei mori

Venezia ,campo dei mori

Venezia –Campo dei mori:
Le quattro statue del XIII secolo posate su frammenti di are romane raffiguranti dei personaggi orientali ,giungono a Venezia nel 1113 dalla Morea .
E molto probabile che queste statue sono legate alla presenza del antico fondaco dei Arabi in questa zona. Continua a leggere

Venezia – ex scuola dei morti

Ex scuola dei morti,Venezia

Scuola dei morti- Venezia

Ex scuola dei morti- Venezia

 Ex scuola dei morti ,vicino ala chiesa di San Geremia (o Santa Lucia),Venezia, e  il luogo dove si radunava l’antica confraternita del suffragio dei morti (o confraternita di Santa Veneranda),che si occupava principalmente di accompagnare i defunti in funerale con canzoni e preghiere (con un decreto ufficializzato dal Senato nel 1659).

Gli associati godevano dell’indulgenza plenaria, concessa da papa Clemente VIII, di:

8 giorni di indulgenza se partecipavano a tutti gli offici dei morti.

Il teschio e l'iscrizione

Il teschio e l’iscrizione

se il lunedì ed il venerdì recitavano il ” de profundis per le anime del Purgatorio ” avevano 100 giorni indulgenza .
L’iscrizione alla Scuola dei morti era vietata ai minori sotto diciotto anni.
I membri della Scuola dei morti dovevano confessarsi una volta al mese e comunicarsi quattro volte all’anno nella chiesa di San Geremia, recitare le orazioni prestabilite ogni sera al tocco dell’Ave dei Morti, versare ogni mese quattro soldi e pagare due lire di multa se non partecipavano ai funerali e non mandavano nessun altro, vestito con il proprio abito.
Ogni membro versava sei lire che servivano per comperare il candelotto con cui accompagnare in funerale i defunti e per far celebrare le messe per le anime del Purgatorio.

Il palazzo viene distrutto durante il bombardamento austriaco del 1849 (durante l ‘assedio che l’esercito austriaco strinse attorno alla città in risposta alla rivolta veneziana),
e ricostruito nella forma che la vediamo oggi. Nella parte superiore si vede un teschio scolpito e l’insegna della scuola e l’inscrizione:
D.O.M. SUFFRAGGIO AGREGATO ALL’ARCICONFRATERNITA DEL SUFRAGGIO DEI MORTI DI ROMA.

Ex scuola dei morti

Ex scuola dei morti

Oggi l’ex Scuola dei morti è adibita a sede dell’oratorio di San Geremia.

 

Orchestra da camera di San Marco ripropone:

http://www.virtuosidivenezia.com/

 

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Venezia-Testa detta del Carmagnola

ENGLISH : http://dipoco.altervista.org/venice-carmagnolas-head/

francesco bussone carmagnola

Venezia – La  testa, detta del Carmagnola ,viene assimilata ad una testa in porfido rosso posta nel loggiato della basilica di San Marco,infissa sul pilastrino nell’angolo sud-ovest della balaustra.

Francesco Bussone, detto Carmagnola, era un capitano generale della Serenissima. Riconosciuto colpevole di tradimento e di connivenza con il nemico, Filippo Maria Visconti, fu decapitato nel 1432. L’accusa è ingiusta per questo capitano che ha dedicato le sue capacità militari a Venezia. La sua testa comunque deve restare esposta al popolo secondo l’usanza, dando avvio,nell’immaginario popolare a una leggenda rimasta viva a lungo. In realtà la testa in porfido proveniente dal saccheggio di Costantinopoli durante la IV Crociata del 1204. Riguardo l’appartenenza della testa sono state avanzate varie proposte. La teoria oggi più accreditata, è che si tratti del ritratto di Giustiniano I,ultimo imperatore romano d’Oriente che regna dal 527 al 565.

la testa di carmagnola

la testa detta di carmagnola

Nato a Carmagnola (provincia di Torino),da una povera famiglia contadina Francesco Brussone ,uno dei più grandi capitani di  ventura del XIV secolo ,fu protagonista di uno dei tradimenti più misteriosi della storia di Venezia . Scelse il nome di battaglia ” Carmagnola” ,nome del suo paese di nascita .Lo stemma della sua insegna erano tre capretti che ricordano le sue umile origini.

il leone  in lotta.con il serpente

il leone in lotta.con il serpente,campanile san Polo

In realtà riceve il titolo di conte ma non di di Carmagnola come suggeri Alessandro Manzoni nella sua tragedia -il conte di Carmagnola-1816. Cominciò la carriera a Pavia nel 1411, intervenendo in difesa di Gian Galeazzo Visconti, e rimane con la sua vedova ,dopo la morte di esso. Riesce a sconfiggere i nemici di Visconti ,guadagnando il feudo di Castelnuovo,Scrivia ,il titolo di Conte e la mano della sua nipote Antonia Visconti . Da quel momento Carmagnola rimosse dal proprio scudo gentilizio i tre capretti e li sostituì  col biscione visconteo, l’aquila imperiale e il titolo di Vicecomes . I rapporti con Filippo Maria Visconti peggiorano ,sotto la gelosia e le critiche dei suoi rivali ,che convinsero il duca ad allontanarlo ,affidandoli il governatorato a Genova,da poco riconquistata, un esilio di fatto. Per Carmagnola era evidente il segno di sfiducia e di perdita di potere. Rompendo il rapporto con il Duca ,Carmangola fuggi con pochi fedeli in Savoia,dove Amedeo VIII rifiuto di  accoglierlo.

La cattura del conte di Carmagnola

La cattura del conte di Carmagnola

Isolato, tradito ed espropriato di titoli e beni, Carmagnola puntò su Venezia. La Serenissima lo ingaggiò; lo nominò Capitano Generale della coalizione veneto-toscana e lo acquartierò a Treviso.Qui, il duca di Milano cerco di ucciderlo per avvelenamento ma senza successo,perché l’attentato fu scoperto. Francesco parti per combattere contro Visconti ,assieme alla lega composta da Firenze, Ferrara,Mantova e Monteferrato. A Malcodio (12 ott 1427) l’esercito Visconteo fu costretto alla resa .Francesco sforza tento un ultima resistenza ma fu ferito e costretto a rifugiarsi a Soncino. Carmagnola non lo insegui.L’esercito veneziano fece molti prigionieri sul campo di battaglia fra quali Carlo Malatesta. Dopo Maclodio ricevette in dono un palazzo sul Canal Grande e la signoria di Castenedolo nel Bresciano.

esecuzione di carmagnola-ilustrazione  ottocentesca

esecuzione di carmagnola-ilustrazione ottocentesca

Dopo la pace ( stipulata con la maledizione del Papa ),i veneziani ,insoddisfatti,trovarono colpevole Carmagnola per il mancato inseguimento dei superstiti ,sospettando l’intenzione di Carmagnola di tradire a favore di Francesco Sforza.

Ai primi di gennaio del 1429, adducendo a motivo il recupero dei suoi Familiari, il Conte chiese lo svincolo del suo contratto per un anno. Il Senato della Repubblica non gli credette e il 10 del mese respinse la richiesta, riassumendolo d’ufficio con mille ducati al mese per una ferma biennale.

Durante l’assedio al castello di Sconcio ,Carmagnola cade in un imboscata ,perdendo più di seicento cavalli. Poi fu accusato di  non lealtà quando non fu in grado di soccorre Nicolo Trevisan,e poi Cavalcabo -che combattevano contro i Milanesi e che furono sconfitti per il mancato appoggio. Con una stratagemma Carmagnola fu chiamato a Venezia ( col pretesto di consultazioni ) ,arrestato a Palazzo Ducale e torturato. Si narra che Carmagnola avvarrebbe confessato il suo tradimento sotto al tortura . Il 5 maggio fu condotto in piazzetta .Alla presenza della moglie e delle quattro figlie, con un bavaglio in bocca e le mani legate alla schiena fu decapitato.

La storia del conte di Carmagnola:  http://www.ornellamariani.it/personaggi/francesco_bussone_conte_di_carmagnola.html

testa detta di carmagnola-campanile san Polo

testa detta di carmagnola-campanile san Polo

Sul portale del campanile della chiesa di di San Polo sono raffigurate due immagini: una, quella a destra, rappresenta un leone che mostra una testa decapitata .Alcuni dicono che si tratta di di Marin Faliero,  http://dipoco.altervista.org/doge-venezia-marin-faliero/ ma altri dicono che si tratti della testa del Conte di Carmagnola . La prova è comprovata dal leone di sinistra, avvinghiato in una lotta mortale con un biscione, simbolo dei Visconti ed anche dello stemma del condottiero Francesco Bussone.

Altri articoli:  http://dipoco.altervista.org/vedi-articoli/

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