Archivio della categoria: palazzi

Giovanni Caboto o John Cabot,Venezia

Veneziano, di origini Genovese,Giovanni Caboto ,e un personaggio molto importante della storia ,almeno quanto Colombo e Magellano, di qui poco si parla.
Era già un membro rispettato della comunità nel 1471,quando viene accettato nella confraternita religiosa di San Giovanni Evangelista.Era sposato con Mattea ed aveva tre figli.Pedro de Alaya un suo contemporaneo lo descrive nel 1498 “un altro Genovese come Colombo “.

Giovanni Caboto- Giustino Menescardi 1762-pittura murale palazzo ducale

Giovanni Caboto- Giustino Menescardi

Caboto ottenne la cittadinanza veneziana dopo una dimora di 15 anni nella città.Qui impara a navigare dai marinai e mercanti Veneziani. Giovanni Cabotto e menzionato in una  varietà di documenti Veneziani a partire da 1480.In un documento ,scoperto nel 2010 ,viene menzionato dal suo banchiere di Londra come Zuan Cabotto.E unico documento dove viene menzionato con il nome Veneziano,(Zuan e il corrispondente di Giovanni nella lingua veneziana.)
In un documento del 1483 lo troviamo vendendo uno schiavo a Creta.Nel 1484 è interessato all’acquisto di alcune case a Venezia delle quali curava il restauro
per farne vendita .Dopo alcune difficoltà finanziarie alla fine degli anni 1480 Cabot lascia Venezia.
Arrivato a Valencia, Spagna,fa delle proposte ( respinte), per il miglioramento del porto.
Poi si trasferì a Siviglia, dove lavora alla costruzione di un ponte di pietra sopra il fiume Guadalquivir. Si propone a Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona per un viaggio di esplorazione verso Occidente . Cabot, sembra aver cercato per un anno il sostegno per una spedizione nel Atlantico.
Si trasferì a Bristol,Inghilterra , con la sua famiglia nel 1495.

Busto di Giovanni Caboto ,Palazzo Loredan

Busto di Giovanni Caboto ,Palazzo Loredan

Ispirato dalle scoperte di Cristoforo Colombo e Bartolomeo Diaz,Caboto credeva che navigando verso ovest era la via più breve verso l’Asia.
Il re Enrico VII, che già aveva perso l’occasione di avere Cristoforo Colombo al proprio servizio,autorizzò Caboto il 5 marzo 1496 con la seguente lettera di brevetto:
“… libera autorizzazione, facoltà e potere di navigare in tutte le parti,regioni e coste dell oriente,occidentale e mari settentrionali, sotto i nostri striscioni, bandiere e insegne,per trovare, scoprire e indagare qualunque isole, paesi, regioni o province di pagani e infedeli, in qualunque parte del mondo, che prima di questo momento erano sconosciuti a tutti i cristiani “,nella speranza di poter raggiungere il favoloso Cipangu (l’odierno Giappone).

Come Colombo,anche lui fece tre viaggi .Nel’ultimo viaggio, per molti anni, si era creduto che le sue navi si sono disperse in mare.Più recentemente gli storici hanno scoperto che lui e il suo equipaggio in realtà sopravvisse.Sono state trovate prove che suggeriscono che anche la spedizione di Caboto esplorò Bonavista,St. Giovanni a Terranova, Isola di Cape Breton, Nova Scotia, Labrador, e Maine .”L’equipaggio sembrava essere rimasto a terra abbastanza a lungo per rifornire acqua dolce e per innalzare gli striscioni veneziani
e papali ,rivendicano la terra per il re d’Inghilterra, riconoscendo l’autorità religiosa della Chiesa cattolica romana. ”
Caboto sbarcò  in Canada, scambiandola per l’Asia, durante il suo viaggio del 1497.
Infatti Cape Bonavista in Terranova sono posti riconosciuti dai governi del Canada e del Regno Unito come  ” luogo ufficiale di sbarco di Cabot.”

Palazzo Caboto,Venezia

Palazzo Caboto,Venezia

Tornato in Inghilterra,a Cabot “gli viene pagato un vasto onore.E nominato il “Grande Ammiraglio” ed è ” vestito tutto in seta”. Gli inglesi corrono come matti dopo di lui.”
La spedizione di Caboto pose le basi della futura colonizzazione inglese del Nord America e convince il re di Inghilterra che gli americani nativi possono essere convertiti in veri inglesi.Il suo nome viene subito cambiato in John Cabbot.
Il suo nome è stato dato, in occasione del quarto centenario della scoperta, allo stretto Cabbot .(che forma l’accesso al golfo del San Lorenzo ,e collega i territori canadesi e statunitensi direttamente con l’Oceano Atlantico.)

Purtroppo la Repubblica di Venezia non fu interessata a sfruttare le qualità del
giovane navigatore, perdendo l’occasione  d’inserirsi nel gruppo delle grandi potenze marinare europee impegnate nell’esplorazione degli oceani e di mari sconosciuti.
Molto tragico e ,che anche oggi molti cervelli eccelsi scelgono di emigrare alla ricerca di paesi che possano dare loro un futuro.

casa di giovanni caboto ,venezia

casa di giovanni caboto ,venezia

Caboto ,palazzo storico del’anno 1400, Riva dei sette martiri ,angolo con la via Garibaldi, Venezia,vicino ad Arsenale. È l’abitazione dell’esploratore Giovanni Caboto e del figlio Sebastiano ,una struttura trapezoidale, che ricorda una nave.Dopo che sparirono entrambi nel’ultima spedizione, i cittadini di Venezia pensarono che la loro casa portasse sfortuna.La casa fu abbandonata ed evitata da tutti i passanti.
Due lapidi sono poste a ricordare gli esploratori veneziani Giovanni e Sebastiano Caboto, che nel 1497 scoprirono Terranova.

By Dipoco.altervista.org

Altro articolo su tema : L’epopea dei Caboto, gli esploratori dimenticati

http://yurileveratto.com/it/articolo.php?Id=289

 

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Venezia, scale

Le scale a Venezia ,sono di vari tipi e modelli,dalle scale esterne scoperte ,fatte di marmo , che consentono di entrare nelle abitazioni,alla scala a “L” nella corte che collega i magazzini del piano terra, ai piani nobili superiori ,o alle torri scalari medievali a chiocciola costruite dove mancava lo spazio.Alcune scale di Venezia,vere opere d’arte ,meritano nominate,e cominciano con le più spettacolari,quelle a chiocciola,a “bovolo” in dialetto veneziano.

ca d'oro,scala a "L"

ca d’oro,scala a “L”

Le scale a chiocciola dette egizie furono trovate ai tempi di Archimede usate dai schiavi per scavare le miniere.Si ritrovano poi nel tempio di Giove “per accendere alla sommità”,oppure sulla colona Trajana ed Antoniana.Ma delle scale a lumaca vuote al centro non si ha altro antico vestigio che quello di Portico di Pompeo in Roma.Delle scale ovate vuote non si trovano trace tra gli antichi.

scala del bovolo

scala del bovolo

Palazzo del “bovolo”
Il palazzo fu costruito tra il trecento e il quattrocento come dimora dei Contarini “di San Paternian”. Alla fine del quattrocento, per via dell’aggiunta della torre cilindrica traforata con archeggiature accendenti e la ampia scala a chiocciola.I Contarini furono soprannominati  “dal Bovolo”,(chiocciola in dialetto veneziano).La scala congiunge le logge sovrapposte dei cinque piani del palazzo e si conclude con una loggia a cupola dal quale si può ammirare la città.Nel 1859, Wilhelm Tempel condusse le prime osservazioni astronomiche dalla torre, con un telescopio di sua proprietà. Qui scoprì, il 2 aprile 1859, la
cometa C/1859 G1, ed il 19 ottobre 1859 la Nebulosa di Merope nella costellazione delle Pleiadi.

Da Campo Manin troverete due minuscole tabelle in alto che ve ne indicheranno la strada.
Attualmente e chiuso per ristrutturazione,ma si può fotografare da fuori.

Leggi di più . http://venicewiki.org/wiki/Scala_Contarini_del_Bovolo

La
 scala
 a
 chiocciola
 più 
bella 
del
 mondo”


J.
W.
Goethe,
Viaggio
 in
 Italia.

 scale ovate vuote,Paladdio

scale ovate vuote,Paladdio

Un capolavoro in un capolavoro ,il Convento della Carità, ora Accademia di Belle arti, è la straordinaria scala ovale con gradini pensili incastonati nella parete, che si snoda dal pianterreno fino all’ultimo piano.Se una scala una chiocciola normale in quell’epoca gira intorno ad uno stipite cilindrico o intorno ad un muro ,la scala ovale ideata da Palladio gira intorno a se stessa ,incastrata nel muro .Un esempio di un innovativa arte architettonica. La luce su tutte le scale interne deve venire dalle finestre poste sui piani di fianco o d’avanti alle scale. Ma su una scala a lumaca la luce può venire dal alto da un apertura o lanterna praticata in mezzo alla chiocciola.

scala ovale del palazzo cini di San Vio

scala ovale del palazzo cini di San Vio

Il piccolo Palazzo Cini di San Vio era la dimora di Vittorio Cini. Ma immenso per la qualità dei suoi ospiti: Giotto, Beato Angelico, Piero di Cosimo, Pontormo, Botticelli, Filippo Lippi.
Tomaso Buzzi. In suoi spazi angusti si sviluppa una perfetta scala ovale che non sfigura di fronte ai suoi storici modelli.

Scala dei Giganti

Scala dei Giganti

La scala dei giganti, Palazzo Ducale
Era il luogo di incoronazione dei Dogi, e fu luogo in cui venne eseguita la condanna del doge Falier.La scala prende il nome dai due “giganti”, le grandi statue raffiguranti Marte dio della guerra e Nettuno,dio del mare,poste ai lati.Il cerimoniale dell’incoronazione del doge prevedeva che quest’ultimo salisse sulla sommità della Scala, dove riceveva il corno ducale, cioè il berretto del doge.Successivamente il nuovo doge pronunciava il giuramento di fedeltà alla Repubblica e di rispetto della costituzione.

scala d'oro

scala d’oro

Scala d’oro.
La scala si organizza su cinque rampe,un tempo era riservata al passaggio dei Magistrati e ai personaggi illustri.E rimarcabile per le dorature e delle pitture in stucco bianco e foglia d’oro zecchino che si snodano sulle rampe che portano all’Appartamento ducale ed alle sale del governo veneziano.Le opere sono state eseguite a partire dal 1557 da Alessandro Vittoria.
Fondazione Cini

fondazione cini ,scala ,longhena

fondazione cini ,scala ,longhena

Il grande complesso monumentale del Monastero Benedettino ,venne abbandonato alla fine del settecento in seguito alla ceduta della Repubblica.Nel 1951 il fondatore Vittorio Cini comincia una vasta opera di restauro .La fondazione sara aperta in memoria del suo figlio Giorgio ,morto in un incidente con il suo aereo privato vicino a Cannes.Ritornano alla luce la biblioteca seicentesca,che adesso supera i 300 mila volumi, la fototeca con le 750 mila immagini, la più vasta raccolta di libretti d’opera del mondo e  che una volta portava verso gli appartamenti del abate , di Baltasare Longhena.Organizzato su due rampe scenograficamente illuminate è decorato con statue di Virtù e dalla tela di Valentin Lefèvre con la Scala di Giacobbe.

scala ovale del Sardi Chiesa dell' ospedaletto

scala ovale del Sardi Chiesa dell’ ospedaletto

Degni di essere menzionate sono: gli scaloni monumentali delle Scuole grandi di san Marco e di san Giovanni Evangelista, realizzati da Codussi;lo scalone “reale” a rampe divaricate, che Sansovino costruirà nella zecca,o lo scalone scenografico che resta unico nell’architettura veneziana privata,(palazzo Loredàn a santo Stefano),creata da l’architetto Antonio Abbondi (lo Scarpagnino) .
Scala mata

Avevo quattro o Cinque anni, forse sei, quando mia nonna si faceva accompagnare da me al Ghetto Vecchio di Venezia. Andavamo a visitare una sua amica, la signora Bora Levi, che abitava in una casa vecchia. A questa casa si accedeva salendo un’antica scala di legno esterna chiamata “scala matta” oppure “scala delle pantegane”.

scala matta,ghetto vecchio

scala matta,ghetto vecchio

“Favola di Venezia” Hugo Pratt
Per legge,agli Ebrei, non era consentito costruire nuovi edifici.Lo spazio risultò presto  insufficiente .L’unica soluzione d’espansione era costruire sopraelevazioni ad edifici già esistenti. Le case furono frazionate con tramezzi di legno. Si arrivo cosi a edifici di otto, nove piani,creando i primi grattacieli del Cinquecento,in una Venezia dove le case non hanno più tre-quattro piani.Un’antica scala di legno esterna chiamata “scala matta”, oppure “scala delle pantegane “collegava due di questi ” grattacieli”.Immaginatevi una persona che saliva ed altra che scendeva,magari con i bambini,o qualche animaletto capra o pecora, oppure un oca,anatra o gallina che spesso si portavano fuori nel campo.Immaginatevi due persone che litigavano attraverso queste scale,magari dai piani diversi o dai palazzi diversi.Vivere in queste condizioni era “da matti” , e per questo si chiamava ” la scala mata”,(in dialetto non si usano le doppie.)

Venezia, Gobbo de Rialto

Venezia, Gobbo de Rialto

Il gobbo di Rialto
in Campo San Giacometto. Si dice che rappresenti una ladro realmente esistito condannato a sostenere una scala di marmo fino a morirne. Altri dicono che è un uomo inginocchiato che sta sostenendo la scala che permetteva agli araldi di leggere i loro bandi.La statua veniva anche baciata dai ladri condannati a correre nudi tra due file di persone che li frustravano da San Marco a Rialto. Arrivati al gobbo lo baciavano perché segnava il termine della loro sofferenza.

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The House of the Seven Chimneys

The House of the Seven Chimneys was built as a popular housing in 1700.
Was born as a poor building to house the workers from nearby factories (cotton
mills, spinning mills).The House has an unusual feature ,of having lined up on the side facing the channel seven fireplaces.

The House of the Seven Chimneys- Venice

The House of the Seven Chimneys- Venice

The House of the Seven Chimneys has undergone a major restructuring in 1995. To save it from high water, among other works, the building, heavy  six hundred tons, was cut at the base and raised 40 centimeters (in just three days, using 62 hydraulic jacks ).

The restoration made almost unrecognizable the House of the Seven fireplaces, but still maintaining a feature which took place over the centuries: by the weight of the chimneys on the facade overlooking the river, a very slight slope forward.
The Municipality of Venice, the property owner, gets seven small apartments on the ground floor, in
addition to the 14 existing on the upper floors. On the opinion of the Venetians, after the
restoration, the house of the seven chimneys ,has lost its original beauty coming to resemble a rural house on the mainland.

http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/12/Cosi_alzata_Casa_dei_camini_co_0_9605128319.shtml

The House of the Seven Chimneys- Venice

The House of the Seven Chimneys- Venice

In Venice, a major problem is the high water, that ,when it comes invades the ground floor of many buildings, making them uninhabitable. Among the other buildings in high flood risk, who need a lift of at least 80 cm, there are the Palazzo dei Camerlenghi, Rialto; the Church of San Moise near San Marco.

http://dipoco.altervista.org/venezia-camerlenghi-palace/

The lifting system of the buildings with the jacks is not a novelty for Venice. Already in 1980, the building that houses the High School Marco Polo in the immediate vicinity of the Ponte delle meravegie (Wonderland), was lifted to 90 cm with the same sistem.

These types of lifts in, addition to the high cost, do not guarantee a uniform lifting, (in spite of the sensors placed at various points of the building to control the safe lifting), sudden movements risks the collapse of the entire building.

 

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