Archivio mensile:Gennaio 2015

Venezia, bombardamenti

1849
Con i cannoni postati a San Giuliano e Campalto ,gli austriaci iniziano i bombardamenti il 30 luglio 1849 .

bombardamenti

bombardamenti

Riescono a capire l’angolazione del alzamento dei cannoni per arrivare alla distanza giusta per colpire Venezia.Nel giro di poche ore vengono colpiti due terzi della città da San Geremia alle Fondamente Nuove,a San Fantino,a San Samuele.Gli Austriaci lanciarono 23 mila bombe e palle infuocate con l’intento di incendiare la città,,e spaventare la gente.

Ex scuola dei morti-vicino ala chiesa di San Geremia (o Santa Lucia).

http://dipoco.altervista.org/venezia-ex-scuola-dei-morti/

ex scuola dei morti

ex scuola dei morti

Il palazzo viene distrutto durante l‘assedio che l’esercito austriaco strinse attorno alla città in risposta alla rivolta veneziana.Fu ricostruito nella forma che la vediamo oggi.

I palazzi Giustinian e Foscari,sestiere di Dorsoduro,furono colpiti da una pioggia di bombe.
Alcune palle centrarono ca’Rezzonico altre,la chiesa di San Pantalone e di San Barnaba.

Nei muri del cortile di Ca’Giustinian dei Vescovi ,sestiere di Castello,si possono vedere tre palle di cannone testimonianza dei bombardamenti subiti da venezia .Nel 1849,in questa casa abitava ancora la famiglia Schiavoni .

Palazzo Zen – riva di Biasio n° 1290 –  uno dei palazzi della famiglia Zenno ( Zen ,secondo la dizione veneziana ) fu ricostruito nelle attuale forme dopo la distruzione dal bombardamento austriaco nel 1849.
Carlo Zeno “capitano del mar” fu l’eroe e vincitore della guerra di Chioggia,contro Genova.
La famiglia Zenno ,ha avuto un ruolo importante nella storia della città,dando alla serenissima il doge Remier Zen,e molti ambasciatori senatori e cardinali.

chiesa dei tolentini,la pala incastrata nel muro esterno

chiesa dei tolentini,la pala incastrata nel muro esterno

Chiesa di San Nicola da Tolentino (o dei Tolentini), progettata e realizzata da Vincenzo Scamozzi tra il 1591 ed il 1602,sede della Facoltà universitaria di Architettura. Nella facciata è incastonata una palla di cannone che si abbatte sulla cupola che andò distrutta , cadendo davanti all’altare maggiore, durante un attacco austriaco del 1849.
1915

ex cotonificio

ex cotonificio

Alle quattro e dieci del mattino del 24 maggio 1915 due aerei austro-tedeschi sganciano le prime bombe in città.I primi punti colpiti furono Arsenale,la zona di Santa Marta e la fondamenta taglia pietra vicino a ca Foscari .In oltre tre anni e mezzo di guerra le incursioni aeree nelle ore serali e notturne sganciano 1029 bombe in 42 incursioni aeree .Viene colpito ogni sestiere ,dal cotonificio a Santa Marta ,Campo dei Mori,Rialto,San Samuele ,Ospedale Civile,la chiesa San Giovanni e Paolo.

 

 

basilica di san marco

basilica di san marco

Tutto questo impone in fretta la difesa dei monumenti e delle opere d’arte.Il monumento di Colleoni venne rivestito di legno imbottito e nascosto da un tetto spiovente ,poi rimosso e portato a Castel Sant’Angelo a Roma, furono trafugati i Cavalli della basilica di S. Marco e i Pozzi di Palazzo Ducale .Si coprirono i due pilastri acritani del XIII secolo,portati a Venezia dal Doge Jacopo Tiepolo,l’interno della basilica viene ricoperto da sacchi di sabbia e paglietti para-schegge di alga marina,la copertura ,e le travi in legno ,si spalmano di silicato di soda,per ritardare lo sviluppo di incendi.Dalla chiesa di san Giovanni e Paolo la vetrata dei Vivarini fu rimossa dal’immenso finestrone.

i cavalli della basilica

i cavalli della basilica

I bombardamenti tenevano gli abitanti in uno stato di continua tensione,la popolazione si sentiva indifesa e impotente.Venezia fu avvolta dalle tenebre .All’interno delle abitazioni erano concessi soltanto ordinari lumi a olio e i pedoni potevano camminare per le calli con lanterne cieche provviste di paralume.I gravissimi bombardamenti spinsero oltre 44.000 persone all’esodo.

Le bombe provocano distruzioni nella basilica dei santi Giovanni e Paolo,Colpiscono la Scuola Grande di San Marco trasformata in ospedale civile, causando la morte di alcuni ricoverati.

chiesa dei scalzi

chiesa dei scalzi

Chiesa dei Scalzi,
il 27 febbraio 1915, durante un bombardamento austriaco il bellissimo affresco della volta, opera di Giambattista Tiepolo,fu distrutto da una bomba. L’affresco  andò completamente distrutto ,e quindi sostituito da un altro capolavoro di Ettore Tito (400 mq di affresco e 100 mq di tela che rappresenta la proclamazione della maternità dalla vergine al concilio di Efeso.

San Simeon Piccolo. 27 febbraio 1918 Una delle colone esterne fu colpita da una bomba ,cade in Canal Grande .Il segno del cannone si può vedere ancora su una delle collone esterne della chiesa.

La casa dei Mori,Campo dei Mori, nell’ultima grande guerra,fu colpita da una bomba di un aeroplano austriaco. Uno dei edifici cade a terra trascinando una fila di case ,le statue dei mori comprese, seppellendo sotto le sue rovine alcune persone. Le case furono rifatte, e le tre statue rimesse al loro posto.Una lapide ricorda l’avvenimento recitando:

lapide -campo dei mori

lapide -campo dei mori

“QUI / FRA LE MACERIE / DEL VETUSTO EDIFICIO / PER BOMBA AUSTRIACA / QUATTORDICI VITTIME INNOCENTI/ VECCHI DONNE BAMBINI / TROVARONO MORTE STRAZIANTE / ALL’ALBA / DEL 11 AGOSTO 1917”.

 

chiesa dei frari

chiesa dei frari

Una bomba inesplosa caduta il 27 febbraio 1918 nella basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari e conservata ancora ,nei pressi della pala con la famiglia Pesaro,opera di Tiziano .

In seguito allo stesso bombardamento ,il cotonificio a Santa Marta,oggi sede dell’università IUAV, fu annientato dalle fiamme.
Le bombe incendiano la cupola di Santa Maria Formosa e di San Pietro a Castello.

Chesa di San Giovanni Crisostomo
Fondata nel 1080,e ricostruita tra il 1485-1494 ad opera del architetto Mauro Codussi.
Nella notte di 26 febbraio 1918 una bomba danneggia gravemente la facciata durante l’incursione aerea austriaca.Una statuetta della madonna delle grazie ,chiamata comunemente madonnina , sistemata al interno, in una nicchia frontale,cadde durante l’esplosione ma non si rompe . Ciò rappresento un vero miracolo per i fedeli,che iniziarono a venerare la statua.Il maggio 1977 il patriarca Alberto Luciani,proclama la chiesa :”Santuario della madonna delle grazie”

difensori su altane

difensori su altane

La difesa antiaerea era stata predisposta organizzando su altane e abbaini punti di vedetta armati di mitragliatrici, in quanto i colpi d’artiglieria risultavano estremamente pericolosi per le persone e gli edifici ed anziché abbattere gli aerei nemici avevano provocato gravi danni tra cui l’incendio all’Hotel Des Bains.

 

1945

Un attacco aereo degli Alleati contro il porto di Venezia e le sue infrastrutture avvenuto il 21 marzo 1945. Unica operazione di bombardamento aereo che Venezia subì ad opera degli Alleati.Tre caccia bombardieri alleati appaiono sopra le acque di Venezia.

la statua di colleoni

la statua di colleoni

Una  motonave che collegava Venezia a Fusina era da poco salpata. A bordo c’erano donne, bambini, uomini diretti in campagna per cercare di raccogliere un po’ di cibo .
Un mitragliare durato alcuni minuti, ma sufficiente a creare panico e disseminare morte.Persero la vita all’incirca cinquanta persone.

A seguito dell’attacco furono affondati due navi mercantili, naviglio di scorta e altre imbarcazioni minori. Fu danneggiata seriamente una grossa nave da carico, distrutti cinque magazzini portuali, un deposito di mine navali.

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Venezia ,architettura particolare

Ca' d'Oro facciata

Ca’ d’Oro facciata

I più antichi palazzi di Venezia, riflettono l’architettura bizantina,con mattoni a vista,archi a tutto sesto,motivi decorativi semplici come foglie di alberi, bassorilievi incastrati nella facciata.Come i altri stili architettonici anche lo stile bizantino e contaminato con altre forme.Troviamo elementi di architettura bizantina nel Palazzo Loredan,Fondaco dei turchi,Palazzo Donà della Madonnetta,Ca da Mosto.

ca da mosto

ca da mosto

Stile gotico veneziano o fiorito.
E uno stile che, traendo spunto e dall’architettura bizantina e da quella orientale,ricco di intarsi policromi ed elementi decorativi,molto luminoso e sinuoso si estende fino alla meta del 1400.Santa Maria Gloriosa dei Frari e la Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo ,Basilica di san Maco,Palazzo Ducale ,ca d’Oro sono construite in stile gotico inspirato dal’architettura islamica.
Dopo 1500 lo stile rinascimentale con le linee, superfici e porzioni semplici ed equilibrate,viene mischiato con giochi di linee e di colori tipiche dello stile gotico.Nacquero chiese come San Zaccaria,Redentore, San Francesco e San Giorgio Maggiore
ma anche molti palazzi rinascimentali di famiglie benestanti.
Lo stile barocco veneziano deriva dallo stile classico rinascimentale arricchito da ornamenti.Ca Pesaro,Palazzo Foscari-Contarini,Palazzo Gritti, Ca Tron ,San Stae,Santa Maria della salute.

liago

liago

Liagò o Diagò
sono delle logge esterne, che, sporgendo dagli edifici, si trovano esposte ai
raggi solari,su tre lati ,delimitate da larghe vetrate.Nel dialetto veneziano “liagò”e simile a una veranda o terrazzo chiuso da vetrate.Il nome potrebbe derivare dal greco Heliacon ,cosa soleggiata.Le prime case veneziane ,costruite di legno ,avevano quasi tutte il loro liago.http://dipoco.altervista.org/liago-venezia-2/

 

Camini di Venezia o “le campane”

 

camini

camini

Nei camini tradizionali i fumi e i lapilli risalgono per tiraggio lungo la canna fumaria per
poi fuoriuscire direttamente nell’aria. L’origine è dovuta oltre alle infiltrazioni, ai furiosi incendi che spesso scoppiavano a causa del contatto, tra le faville ed i tetti delle case (le primitive abitazioni veneziane avevano tetto in paglia,poi in canne, poi “a scandola” , una assicella in legno con cui si ricoprivano i tetti invece delle tegole ). Nel 1350 una legge impone , che sia posta la copertura in sommità dei camini in modo che l’acqua
piovana non penetri nella canna.Sorsero così i “camini a tronco di cono rovesciato”,un cuffia che costringe i prodotti della combustione ad un percorso obbligato, lungo il quale perdono di forza e si raffreddano.La parte superiore della “canna” è tappata da una tettoia per impedire alle pioggia di entrare nell’abitazione.
Il fumo è quindi costretto ad uscire per dei fori laterali , infilarsi fra l’esterno della canna fumaria e un bordo ,che da la forma della parte terminale del camino,proseguendo poi verso alto.
A volte erano finemente decorate e affrescate (anche Giorgione e Tiziano lo fecero in alcune abitazioni).Le fogge più comuni sono : comignolo a tronco di cono rovesciato;a forcella; a guglia barocca; a cuffia cubica; comignoli multipli a capanna; a tronco di piramide rovesciata con corona; con copertura a tetto.

http://www.archeove.com/pubblic/camini/camini.htm

Obelischi

palazzo papadopoli

palazzo papadopoli

Il pinnacolo e la continuazione di un pilastro.
Si tratta in genere di una guglia ( un elemento architettonico decorativo a forma conica) posizionata in particolari punti.Ha solitamente una funzione strutturale , in quanto il suo carico è mirato a deviare verso il basso le spinte orizzontali provocate dall’appoggio di un arco o di una volta.
Elemento strutturale dell’architettura gotica,perde nel tempo la sua funzione. I pinnacoli diventano più decorativi che strutturali,comparati ai obelischi, strutture che, puntando verso il cielo, incorporando la magnificazione del potere, di gloria,di supremazia.

Pinnacoli a forma di obelisco si trovano sui tetti dei palazzi Palazzo Balbi, Palazzo Belloni Battagia, Palazzo Giustinian Lolin, Palazzo Papadopoli.
Barbacani

barbacane campione

barbacane campione rialto

Con il termine barbacane si indica in generale un qualsiasi rinforzo delle opere di architettura militare.Si tratta di elementi di travatura emergenti, in legno o in pietra, che sorreggono al livello del primo piano la sporgenza di un edificio rispetto alla calle o al campo sottostante. In questo modo la calle sarà più larga e le case dal primo piano in su più spaziose.

Nella zona di Rialto, in Calle della Madonna, un “barbacane campione” in pietra d’Istria,
tuttora visibile, recante incisa l’iscrizione “PER LA IVRIDICIOM DI BARBACANI”.
Questo barbacane campione definiva la misura massima di sporgenza consentita per questo tipo di struttura.

“Araldica e considerata scienza ausiliaria della storia per il supporto che fornisce alla storia “.

scudo senza stemma

scudo senza stemma

leone allato,chiesa di saint aponal

leone allato,chiesa di saint aponal

Scudi con stemmi o simboli araldici (monti, stelle, leoni ecc.) furono scolpiti, a sancire la proprietà di un immobile, sulla chiave di volta dei portali, su capitelli, mensole e frontoni di finestre.Lo stemma, (corona in greco) , un’insegna simbolica dipinta sullo scudo aveva la funzione di identificare il cavaliere di turno, reso irriconoscibile dall’armatura e dalla visiera calata sul viso.Il titolo era abbreviato, davanti al nome, dalla sigla N.H. (Nobil Homo, assieme alla variante N.D. Nobildonna).
La maggior parte dei scudi patrizi e leoni alati sono stati scalpellati dal esercito francese durante l’occupazione napoleonica.Gli attuali leoni sono stati portati dai altri paesi o fatti dopo l’occupazione.

vera da pozzo

vera da pozzo

La vera da pozzo
I primi pozzi naturali si crearono scavando una fossa nella sabbia,dove l’acqua arrivava dalla falda freatica tramite un sodo strato di creta ,che si trovava nel sottosuolo lagunare.Cosi nascono i pozzi “alla veneziana”.lo scavo si faceva in genere sotto il livello medio del mare (5-6 metri) ,e le pareti venivano ricoperte con un strato di argilla di 50-60 cm. Sul fondo al centro dello scavo veniva posta una lastra di pietra su cui si costruiva la canna del pozzo.Una serie di canali aperti,costruiti a secco,si ponevano lungo il perimetro della vasca (i cassoni).Ai vertici dei cassoni vi era un elemento verticale di raccordo (la piela),coperto da una lastra lapidea(il sigillo)con piccoli fori(i gattoli).La pavimentazione era inclinata verso i gattoli,e a la fine era la vera da pozzo che fungeva sia da parapetto che da sostegno per la carrucola con cui le donne veneziane attingevano l’acqua tramite secchi.
La vera da pozzo, che in termine architettonico si dice puteale, nel corso dei secoli acquista forme d’arte sempre più elaborate e complesse.Alcune di queste vere furono ricavate da grandi capitelli provenienti da costruzioni di epoca romana.
Le vere di moltissimi pozzi veneziani presentano iscrizioni o bassorilievi relativi alla famiglia che si era fatta carico della costruzione del pozzo.Variatissima e fantasiosa la decorazione a rilievo: piante, festoni di frutta e di fiori, fogliami arricciati, putti, angeli reggi-scudo, pavoni, teste leonine, motivi allegorici iscrizioni morali.

nissioleti

nissioleti

nissioleti

nissioleti

I nissioeti.
I cartelli indicanti le calli, i campi e i canali sono chiamati  ‘nissioeti’  termine veneziano per lenzuolino . La sua peculiarità consiste nel fatto che non si tratta di un cartello ma di un vero e proprio affresco: infatti i nomi delle strade o dei canali e le indicazioni verso i punti cruciali della città sono dipinti a mano direttamente sugli intonaci e sui muri delle case, entro un rettangolo di colore bianco circondato da un riquadro .

Anche la numerazione anagrafica degli edifici veneziani è realizzata quasi sempre nello stile del nissioleto.

 

 

Le gobbe
Sono delle colate di malta che impedivano ai malviventi di nascondersi negli angoli bui,
al tempo in qui non c’era illuminazione pubblica.Nelle buie calli si potevano trovare anche dei burloni,temuti in quanto ,era quasi una moda, tagliare il soprabito ai malcapitati.

gobba

gobba

Questi elementi di architettura rendono venezia così particolare!